In riferimento alle diverse iniziative sindacali indette allo scopo di richiamare l’attenzione del Governo sul forte disagio che attraversa il mondo della Scuola, dell’Università e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, questa Giunta ritiene che sia indispensabile sottolineare la specificità dei problemi che riguardano il nostro settore e le enormi difficoltà che le Istituzioni sono costrette ad affrontare quotidianamente per gestire al meglio la transizione verso il nuovo modello disegnato dalla Legge di riforma..
In particolare si ritiene opportuno che debba essere richiamata l’attenzione del Governo sui seguenti temi:

• Mancata attuazione della piena autonomia delle Istituzioni prevista dalla Legge 508 attraverso l’adozione degli Statuti che, inviati per l’approvazione nei tempi previsti dal Regolamento attuativo, vengono al contrario esaminati dai competenti Ministeri con insopportabile lentezza causando un ulteriore gravissimo ritardo nella applicazione della Legge di riforma del settore;
  
• Mancata emanazione, nei tempi previsti dal D.P.R. sull’autonomia, del Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità con evidenti e gravissime ripercussioni sulla gestione delle Istituzioni;
  
• Mancata emanazione del Regolamento didattico e di tutti gli altri regolamenti previsti nella Legge senza i quali è impossibile dare piena applicazione alla Legge di riforma;
  
• Perdurante insufficienza del finanziamento pubblico atto a garantire un corretto ed efficace funzionamento delle Istituzioni del settore;
  
• Perdurante assenza, nelle molteplici informative ministeriali relative all’illustrazione della riforma dell’intero percorso formativo nazionale, di qualsivoglia riferimento all’esistenza, alla funzione e alle opportunità offerte dal settore dell’Alta formazione artistica e musicale;
  
• Stagnazione della trattativa sindacale per il rinnovo del contratto del comparto AFAM che viene condotta su una piattaforma obsoleta, inadeguata ed umiliante per tutte le componenti delle Istituzioni;
  
• Congelamento ormai settennale degli organici del personale docente con conseguente aggravio, per il personale in servizio, degli impegni didattici in relazione all’attuazione della riforma;
  
• Drammatico sottodimensionamento dello staff e dei quadri amministrativi, incluse alcune determinanti specifiche professionalità, necessari per soddisfare le incessanti e progressive politiche di decentramento e le nuove incombenze derivanti dall’autonomia;
  
• Smisurato aggravio degli oneri di gestione, coordinamento e responsabilità connessi alle funzioni direttive delle Istituzioni del settore, senza fornire strumenti, risorse, tutele e adeguate indennità alle figure istituzionalmente preposte a tali compiti.