Sui lavori della Commissione.
Il sottosegretario Guido POSSA annuncia che il Governo intende ritirare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante la disciplina sulla trasformazione dei conservatori di musica, dell'Accademia nazionale di danza e degli Istituti musicali pareggiati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) chiede di conoscere le motivazioni che hanno indotto il Governo ad assumere questa decisione.
Il sottosegretario Guido POSSA precisa che, mentre l'emanazione dello schema di regolamento in materia di autonomia delle accademie, dei conservatori e degli istituti musicali è funzionale all'avvio dell'anno scolastico, lo schema di regolamento concernente la trasformazione delle predette istituzioni non risponde a tale esigenza immediata e necessita inoltre di talune modifiche. Il Governo ritiene, quindi, più produttivo, dopo la pausa estiva dei lavori, presentare un nuovo schema di regolamento che sia più conforme alle esigenze di determinate aree.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) esprime meraviglia per il fatto che il Governo manifesti perplessità sui contenuti dello schema di regolamento concernente la trasformazione dei conservatori di musica, dell'Accademia nazionale di danza e degli Istituti musicali pareggiati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici. Ribadisce pertanto l'opportunità di chiarire le ragioni per le quali il Governo intende ritirare la richiesta di parere. Evidenzia, inoltre, l'esigenza di garantire alla Commissione la possibilità di usufruire di un lasso di tempo congruo per procedere all'esame degli schemi.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che la decisione del Governo vada proprio nella direzione di garantire un lasso di tempo più ampio per consentire i necessari approfondimenti.
Piera CAPITELLI (DS-U) esprime sconcerto e preoccupazione per la decisione del Governo di ritirare la richiesta di parere sullo schema di regolamento relativo alla trasformazione di conservatori ed accademie; ritiene, infatti, scorretto che il Governo, per prendere tempo, consenta l'avvio dell'anno scolastico, secondo il vecchio sistema, trattandosi di una questione delicata dal punto di vista politico. Ricorda, peraltro, che sulla trasformazione dei conservatori di musica e delle accademie in Istituti superiori di studi musicali e coreutici si discute da tempo e che sulla questione non sono stati espressi aperti dissensi nel corso della precedente legislatura. Non comprende, pertanto, perché si debba far partire un anno scolastico in maniera scorretta, invece di accelerare la riforma già avviata.
Angela NAPOLI (AN) condivide pienamente la decisione del Governo di ritirare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante la disciplina sulla trasformazione dei conservatori di musica e delle accademie in Istituti superiori di studi musicali e coreutici. Ritiene che i due regolamenti vadano distinti poiché, mentre il primo dà la possibilità di avviare l'anno scolastico agli istituti interessati senza creare disparità e confusioni, il secondo contiene talune previsioni che contrastano anche con la legge n. 508 del 1999. Considera, pertanto, un atto di grande responsabilità del Governo il voler ritirare la richiesta di parere parlamentare su quello schema di regolamento; ciò consentirà di poter disporre dei tempi tecnici necessari per poterlo riproporre con le opportune modifiche, che lo renderanno conforme alla legge n. 508 del 1999.
Fabio GARAGNANI (FI) ritiene fondata la decisione del Governo di procedere al ritiro della richiesta di parere sulla trasformazione di conservatori e accademie, anche perché, a differenza del deputato Napoli, non condivide i contenuti della legge n. 508 del 1999, ma riconosce la necessità di dare avvio all'anno scolastico. Ritiene che tutto ciò sia stato determinato dal fatto che il Governo, avendo acquisito un'eredità discutibile del Governo precedente, ha necessità di maggior tempo per effettuare i necessari approfondimenti, anche in considerazione della delicatezza della materia trattata.
Nel giudicare infondate le preoccupazioni espresse dal deputato Grignaffini, ribadisce che i provvedimenti presentati dal Governo attuale in questa fase di transizione rappresentano un'eredità del Governo precedente, cui ci si adegua per senso dello Stato.
Piera CAPITELLI (DS-U) ribadisce il disappunto dei deputati del suo gruppo sulla decisione annunciata dal rappresentante del Governo.
Enzo CARRA (MARGH-U) chiede al sottosegretario su quali aspetti dello schema di regolamento relativo alla trasformazione di conservatori e accademie il Governo intenda riflettere.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) chiede se il deputato Garagnani sia intervenuto a titolo personale o nella sua veste di capogruppo, dato che la legge n. 508 del 1999 era stata condivisa anche dal gruppo di Forza Italia.
La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento all'ordine del giorno.
Ferdinando ADORNATO, presidente, invita il deputato Santulli a svolgere la relazione.
Paolo SANTULLI (FI), relatore, premette che concorda pienamente sulla decisione del Governo, che ringrazia per tale scelta, di ritirare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento relativo alla trasformazione di accademie e conservatori. Osserva inoltre che l'urgenza della trattazione avrebbe potuto minare la riforma che, una volta sancita in maniera definitiva ed avviata, non avrebbe potuto più essere rivista, se non negli aspetti marginali. Ritiene altresì opportuno approfondire e valutare il procedimento per la creazione di nuove istituzioni o di riassetto di quelle esistenti, rilevando che la situazione attuale sembrerebbe del tutto squilibrata rispetto alla distribuzione di tali istituzioni sul territorio nazionale, come nel caso degli ISIA che esistono soltanto nel nord del paese. Eppure gli istituti di alta cultura dovrebbero essere, in base alla legge, strumenti per la promozione dei rispettivi territori, ma non si comprende come ciò potrà avvenire nei territori in cui non sono presenti.
Nel rilevare, inoltre, come il settore artistico dell'alta formazione sia per la sua stessa natura collegato alla ricerca internazionale, evidenzia che il testo dello schema di regolamento sulla trasformazione degli istituti in questione non disciplina l'ipotesi della costituzione di un conservatorio o di un'accademia con istituzioni straniere; a suo avviso, tutto ciò determinerebbe automaticamente l'estensione della validità del titolo di studio nei paesi coinvolti.
Sottolinea, altresì, come in numerosi punti del suddetto schema di regolamento si faccia riferimento alla multimedialità, che coinvolge sia aspetti di carattere artistico, sia di carattere musicale. Ritiene che la cristallizzazione della situazione impedisca di pensare ad un'istituzione che, su una base multimediale, possa formare soggetti contemporaneamente competenti nei vari settori.
Alla luce di tali considerazioni, ritiene opportuno costituire un gruppo di studio per il rapido esame delle varie questioni e per valutare l'impatto della riforma, per esempio con riferimento alle opportunità lavorative dei diplomati, al reale fabbisogno ed alla reale possibilità di circolazione all'estero e così via.
Passando quindi allo schema di regolamento in materia di autonomia dei conservatori e delle accademie, sottolinea come, con l'entrata in vigore della legge n. 508 del 1999, si siano posti i principi di una generale riforma dell'Accademia di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati. Ricorda che ai suddetti istituti la riforma ha conferito compiti di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, collocandoli in una posizione di adiacenza rispetto agli atenei, ma distinguendoli rigorosamente. Pur non modificando la loro natura e fisionomia, sottolinea che il comma 5 dell'articolo 2 della legge n. 508 del 1999 definisce le equipollenze con i titoli di studi universitari, al fine esclusivo dell'ammissione ai pubblici concorsi per l'accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso.
Considerate, pertanto, le caratteristiche culturali e formative di tali istituzioni, precisa che la citata legge n. 508 prevede che esse siano sottoposte alla vigilanza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al quale sono in effetti attribuiti poteri di programmazione, indirizzo e coordinamento.
Si sofferma sui contenuti dell'articolato dello schema di regolamento, sottolineando che lo stesso, all'articolo 3, prevede che nel consiglio di amministrazione sia assicurata la rappresentanza degli enti locali e delle istituzioni culturali del territorio; ritiene che tale previsione dovrebbe essere meglio definita. Rileva, inoltre, che il direttore, eletto tra il personale docente, esercita la rappresentanza legale dell'ente e sovrintende sia all'amministrazione patrimoniale e contabile, sia all'andamento didattico-scientifico. A tale riguardo, riterrebbe opportuno rivedere tali previsioni che concentrano in un unico organo funzioni eterogenee. Presenta, quindi, una proposta di parere (vedi allegato).
Il sottosegretario Guido POSSA condivide la proposta di parere formulata dal relatore.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per domani, alle 8.30.
...OMISSIS...
La seduta termina alle 15.