BOZZE NON CORRETTE
Venerdì 3 agosto 2001. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Possa.
La seduta comincia alle 8.35.
Schema di regolamento in materia di autonomia delle istituzioni di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508.
La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 2 agosto 2001.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) ribadisce la contrarietà e lo sconcerto del gruppo dei democratici di sinistra per la decisione del Governo di ritirare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante la disciplina sulla trasformazione dei conservatori di musica, dell'accademia nazionale di danza e degli istituti musicali pareggiati in istituti superiori di studi musicali e coreutici. Ricorda che da molti anni le accademie ed i conservatori attendevano la piena attuazione del dettato costituzionale e che il Parlamento da molti anni si occupa della materia; in particolare se ne è occupato nel corso della XII legislatura e, poi, in quella scorsa, nel 1999 è stato votato un testo di legge a larga maggioranza. Sottolinea che il processo di riforma si è ispirato al riconoscimento di un carattere di autonomia e di specificità, rispetto al mondo universitario, delle accademie e dei conservatori derivante dalla sperimentazione pratica e tecnica che li contraddistingue. A tale scopo è stato costituito presso il Ministero il Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale (CNAM) che ha funzioni di organo consultivo del ministero stesso relativamente all'attività delle accademie e dei conservatori, mentre non è stato attribuito il potere di indirizzo al Consiglio universitario nazionale (CUN). Sottolinea, inoltre, che è stata prevista la possibilità di definire percorsi formativi integrati con il sistema universitario e ciò al fine di dar vita ad operazioni di interscambio fra i due sistemi. La riforma, quindi, ha previsto un modello di autonomia interrelata con il sistema universitario. Dal 1999, però, sono intervenute delle novità: in particolare è stata varata la riforma dell'università con la conseguente apertura di corsi e aree che finiranno per occupare il potenziale bacino di utenza delle accademie e dei conservatori.
Il sottosegretario Guido POSSA precisa che le osservazioni del deputato Grignaffini avrebbero senso se la presentazione del nuovo schema di regolamento sulla trasformazione dei conservatori e delle accademie fosse rinviata sine die. Il Governo, pur riconoscendo l'opportunità di procedere ad una emanazione congiunta dei due regolamenti, ritiene che il testo attuale di quello relativo alla trasformazione necessiti di alcune modifiche; assicura però che il ritiro dello stesso è da considerarsi pro tempore e si impegna pertanto a ripresentarlo, opportunamente modificato, dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari, entro la fine del prossimo mese di settembre. Trattandosi di un ritardo limitato, ritiene, pertanto, che non sussista il rischio di un'invasione da parte delle università degli spazi propri delle accademie e dei conservatori.
Andrea COLASIO (MARGH-U) dichiara, preliminarmente, di condividere molti dei rilievi espressi dal deputato Grignaffini. Rileva tuttavia che la volontà del Governo non pare quella di differire il processo di trasformazione delle accademie e dei conservatori; a suo avviso, il vero problema riguarda piuttosto il lungo ritardo registrato nella predisposizione degli schemi di regolamento attuativi della legge n. 508 del 1999, legge che venne approvata con uno spirito bipartisan.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda al deputato Colasio, che ha lamentato la ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione, di essere stato tra i pochi ad esprimere un avviso favorevole alla prosecuzione dei lavori parlamentari nella prossima settimana. Tale prosecuzione avrebbe consentito alla Commissione di fruire di un margine di tempo più ampio.
Angela NAPOLI (AN) ribadisce la convinta adesione del suo gruppo alla decisione del Governo di ritirare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante la disciplina sulla trasformazione dei conservatori di musica, dell'accademia nazionale di danza e degli istituti musicali pareggiati in istituti superiori di studi musicali e coreutici. Tale schema di regolamento, infatti, evidenzia talune contraddizioni con i contenuti del comma 4 dell'articolo 2 della legge n. 508 del 1999 da cui si evince che l'autonomia delle accademie e dei conservatori è immediata, cioè preliminare alla loro trasformazione, mentre lo schema di regolamento che il Governo intende ritirare prevede che la trasformazione preceda l'autonomia. Rileva inoltre come il Consiglio di Stato abbia sottolineato la necessità di un testo regolamentare unitario da emanarsi, però, alla fine, dopo l'emanazione dei singoli regolamenti.
Alba SASSO (DS-U) ritiene che sarebbe più corretto procedere alla emanazione congiunta di tutti i regolamenti in materia. In particolare, valuta negativamente il fatto che lo schema di regolamento in materia di autonomia statutaria elimini i riferimenti che equiparano le accademie ed i conservatori agli istituti di alta cultura. Ritiene, infatti, che tale misura potrebbe condizionare anche la successiva trasformazione delle suddette istituzioni. Ritiene, inoltre, che lo schema di regolamento in esame prefiguri già il carattere della trasformazione.
Flavio RODEGHIERO (LNP) propone di procedere alla votazione della proposta di parere del relatore al termine dei lavori dell'Assemblea.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene preferibile procedere immediatamente alla votazione.
Il sottosegretario Guido POSSA, rispondendo al deputato Colasio, ribadisce che lo schema di regolamento sulla trasformazione verrà ripresentato dopo la pausa estiva dei lavori parlamentari e che gli altri tre schemi di regolamento saranno presentati entro il mese di ottobre, in conformità alle indicazioni contenute nel piano di massima richiesto dal Consiglio di Stato.
Andrea COLASIO (MARGH-U) precisa che lo schema di regolamento all'articolo 3, comma 7, fa riferimento a dei criteri generali definiti dal comitato.
Il sottosegretario Guido POSSA precisa che il Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario stabilisce i criteri generali solo per la redazione della relazione annuale sulle attività e sul funzionamento delle istituzioni.
Paolo SANTULLI (FI), relatore, accoglie le proposte di modifica dello schema di parere formulate dal deputato Napoli sull'articolo 4 e sull'articolo 3 della proposta di parere presentata.
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), preso atto delle dichiarazioni del Governo che si è impegnato a non rallentare il processo di riforma in atto e della disponibilità del relatore, che però non si è dimostrato sufficientemente coraggioso da accogliere tutte le osservazioni emerse nel corso del dibattito, dichiara l'astensione del gruppo dei democratici di sinistra sulla proposta di parere presentata dal relatore, ricordando che all'approvazione della legge n. 508 del 1999 hanno partecipato anche le forze politiche dell'attuale maggioranza.
Enzo CARRA (MARGH-U), nel prendere atto con soddisfazione dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dal relatore, sottolineando l'impegno assunto dall'Esecutivo a predisporre i regolamenti entro il mese di ottobre.
Titti DE SIMONE (RC), nell'associarsi alle considerazioni espresse dal deputato Grignaffini, dichiara l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dal relatore.
Paolo SANTULLI (FI), relatore, dà lettura della proposta di parere riformulata (vedi allegato).
La Commissione approva quindi la proposta di parere riformulata dal relatore.
La seduta termina alle 9.40.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni).
Il ritiro della richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto in materia di trasformazione delle accademie e dei conservatori appare, quindi, particolarmente grave: poiché, infatti, le università si stanno «accademizzando», ritardare il provvedimento sulla trasformazione significa condannare ad un «canale morituro» l'intero sistema delle accademie e dei conservatori. In tale quadro, infatti, le accademie ed i conservatori si avviano a diventare un canale secondario e non competitivo rispetto al sistema universitario.
Aggiunge inoltre due ulteriori considerazioni. Rileva, in primo luogo, che i regolamenti sull'autonomia e sulla trasformazione avrebbero dovuto essere emanati contestualmente; infatti, l'emanazione del solo regolamento sull'autonomia delle accademie e dei conservatori è sostanzialmente vanificata dal fatto che l'applicazione delle norme sull'autonomia in esso contenute è subordinata alla effettiva trasformazione di quelle istituzioni. Osserva, in secondo luogo, come già rilevato dal CNAM, che il sistema di autonomia che risulta dallo schema di regolamento in esame non appare posto in adeguata relazione con il sistema universitario, ma anzi accentua il già denunciato carattere di secondarietà e separatezza del canale delle accademie e dei conservatori rispetto allo stesso sistema universitario.
Aggiunge infine che, diversamente da quanto osservato dal deputato Grignaffini, i contenuti dello schema di regolamento relativo alle autonomie vanno nella direzione di avvicinare le accademie ed i conservatori al sistema universitario, anziché separarli da esso.
Ricorda che il Consiglio di Stato, in sede di espressione del parere sui due schemi di regolamento, aveva segnalato al ministero l'opportunità di predisporre un piano di massima che indicasse i regolamenti da emanare e la loro successione temporale. Il ministero aveva quindi predisposto tale piano impegnandosi ad emanare cinque regolamenti attuativi del comma 7 dell'articolo 2. Obiettivamente, pertanto, bisogna riconoscere che il ritardo nell'emanazione di detti regolamenti non è imputabile all'attuale Governo.
Ricorda che, mentre secondo il parere del CNAM dovrebbe essere consentito alle accademie e ai conservatori l'esercizio del potere statutario prima della relativa trasformazione, secondo il parere del Consiglio di Stato l'esercizio del potere statutario di tali istituti è subordinato alla loro trasformazione. Ritiene che tale ulteriore orientamento sia condivisibile, pere cui si chiede se si possa comunque consentire alle accademie ed ai conservatori l'esercizio del potere statutario prima della loro trasformazione, disattendendo così il parere espresso dal Consiglio di Stato.
Come ulteriore spunto critico rileva che la previsione contenuta nel comma 7 dell'articolo 3 dello schema di regolamento in esame, in base alla quale la relazione annuale sulle attività e sul funzionamento degli istituti viene redatta sulla base di criteri generali determinati dal Comitato per la valutazione del sistema universitario, appare in contrasto con la lettera i) del comma 7 dell'articolo 2, che prevede l'emanazione di uno schema di regolamento per disciplinare la valutazione dell'attività delle istituzioni di cui all'artico-lo 1.
Mentre non rileva particolari elementi ostativi ad una valutazione sostanzialmente positiva dello schema di parere sull'autonomia, osserva che, se vi fosse maggior tempo a disposizione, la Commissione potrebbe apporre significative ed ulteriori condizioni alla proposta di parere formulata dal relatore. In conclusione, perciò, chiede se il Governo intenda impegnarsi a predisporre, in un arco di tempo ristretto, gli altri schemi di regolamento. Subordinatamente all'accoglimento di tale richiesta da parte del Governo, il suo gruppo si dichiara disponibile ad esprimere un voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.
Apprezza l'impegno del Governo a ripresentare, senza indugi, lo schema di regolamento sulla trasformazione e chiede al relatore di valutare alcune proposte di modifica al parere presentato. Nel ricordare la proposta del relatore di sopprimere al comma 1 dell'articolo 1 il riferimento «all'esito della trasformazione in istituti Superiori di studi musicali e coreutici, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 21 dicembre 1999, n. 508» ritiene, in primo luogo, che un'analoga soppressione dovrebbe riguardare anche la lettera i) dell'articolo 2 dello schema di regolamento in esame. In secondo luogo, propone che alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 4 le parole «Consiglio accademico» siano sostituite dalle parole «Consiglio dei docenti» e che, al medesimo articolo, al comma 6, siano aggiunte le seguenti: «elezione del direttore e dei rappresentati nei vari organi».
In conclusione, preannuncia il voto favorevole del gruppo di Alleanza nazionale sulla proposta di parere presentata.
Dichiara che, se venissero accolte le proposte di modifica alla proposta di parere preannunciate dal deputato Colasio, il suo gruppo potrebbe valutare diversamente la propria posizione sulla stessa proposta.
Chiede, in conclusione, di conoscere la posizione del Governo in materia.
Rassicura il deputato Grignaffini in merito al rischio dell'invadenza delle università, a livello di offerta formativa, nell'originario bacino di utenza delle accademie e dei conservatori.
Riguardo all'azione del Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, precisa che esso non compie valutazioni, ma si limita a raccogliere i dati relativi alla presenza degli studenti e all'offerta formativa. Ribadisce quindi che il suddetto comitato non ha compiti valutativi.
Condivide pienamente i rilievi formulati dal deputato Napoli sulla proposta di parere presentata dal relatore.