Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea e Caldoro.
La seduta inizia alle ore 14.
IN SEDE REFERENTE
(1251) CORTIANA ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione. (1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
...OMISSIS...
Il seguito dell'esame congiunto è infine rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Nuovo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508 (n. 106)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 21 dicembre 1999, n. 508. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con condizioni e osservazioni)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 20 giugno scorso.
Nel dibattito interviene la senatrice SOLIANI, la quale richiama anzitutto le osservazioni del Consiglio di Stato in ordine alla trasformazione delle accademie e dei conservatori in istituti di alta formazione artistica e musicale, prendendo atto che il Ministero - mutando il precedente orientamento - ha ritenuto di non subordinare più il conferimento dell'autonomia statutaria e regolamentare all'effettiva trasformazione delle istituzioni. Pur comprendendo l'esigenza di affrettare i tempi dell'autonomia, ritiene tuttavia improprio il conferimento di tale potere prima dell'effettiva trasformazione.
Osserva inoltre che la legge n. 508 prevede un consistente numero di regolamenti applicativi, cui occorre dare corso con coerenza ed unitarietà. Lamenta pertanto la presentazione per il momento di un unico testo regolamentare tanto più, ribadisce, in assenza di una compiuta trasformazione degli istituti.
Si esprime poi in senso contrario alla nomina del presidente del consiglio di amministrazione da parte del Ministro, ritenendo preferibile l'elezione da parte del consiglio stesso.
Nell'auspicare infine un potenziamento della rappresentanza dei docenti, degli studenti e del personale tecnico amministrativo, sollecita il Governo a manifestare il prorprio orientamento anche in considerazione del parere poco fa reso sul medesimo atto dalla corrispondente Commissione della Camera dei deputati.
Il senatore TESSITORE si esprime a sua volta in senso contrario alla nomina ministeriale del presidente del consiglio di amministrazione, che giudica in contrasto con l'autonomia delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale. E' tuttavia contrario anche all'unificazione delle figure di vertice, ritenendo che esse svolgano funzioni diverse (di carattere organizzativo il presidente del consiglio di amministrazione e di carattere didattico il direttore).
Da un punto di vista più generale, si dichiara poi contrario ad ogni modifica surrettizia dell'ordinamento. Nel caso di specie, ritiene pertanto inopportuno introdurre correzioni allo schema di regolamento in esame volte ad equiparare le istituzioni di alta formazione artistica e musicale alle strutture universitarie senza una esplicita assunzione di responsabilità in tal senso.
Si dichiara altresì contrario a qualunque provvedimento che abbia un così manifesto carattere corporativo e di sindacalismo deteriore.
Ad integrazione dell'intervento già svolto, ha quindi brevemente la parola il senatore VALDITARA il quale ritiene al contrario che sia la Costituzione stessa a suggerire l'assimilazione di accademie e conservatori alle università. In tal senso auspica che sia superata la diarchia tra presidente e direttore, ritenendo in ogni caso improprio che il presidente sia nominato dal Ministro. Proprio nell'ottica dell'assimilazione al comparto universitario, ritiene inoltre inadatto il termine di "direttore" per il vertice dell'istituzione e propone in sostituzione l'adozione del termine "rettore".
Il senatore BEVILACQUA illustra la seguente proposta di parere, presentata unitamente ai senatori Delogu e Valditara, che peraltro si dichiara disponibile a ritirare qualora il presidente relatore avanzasse una proposta di carattere similare:
"La Commissione, esaminato ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 508, il nuovo schema di decreto del Presidente della Repubblica in materia di autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di cui alla legge n. 508 del 1999,
premesso che:
- è urgente l'approvazione del regolamento attuativo della riforma delle Accademie e Conservatori, approvata con legge n. 508 del 1999, al fine di un avvio concreto del processo di riforma;
- le Commissioni istruzione di Camera e Senato avevano già approvato, fin dall'agosto 2001, un parere favorevole con osservazioni sulla bozza di regolamento a suo tempo presentata,
esprime parere favorevole con le seguenti richieste di modifica:
a) sopprimere la lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, ossia sopprimere la figura del Presidente, per giunta esterno, e la cui definizione, così come proposta nello schema di regolamento in esame, andrebbe a ledere l'autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni interessate. Tra l'altro la nomina ministeriale di un Presidente sarebbe in contrasto con l'articolo 33 della Costituzione;
b) sopprimere, quindi, l'intero articolo 5 e la parola "Presidente" in tutti gli articoli nei quali la stessa viene citata;
c) all'articolo 6 sostituire al termine di "direttore" quello di "rettore". Il rettore potrà essere eletto tra i docenti di ruolo di quella istituzione o di altre istituzioni accademiche italiane o straniere;
d) introdurre "il senato dei professori" (in luogo del consiglio dei docenti), composto da tutti i docenti, prevedendo, in un articolo aggiuntivo, che esso abbia i seguenti compiti: eleggere i propri rappresentanti nel consiglio accademico e nel consiglio di amministrazione; eleggere il rettore dell'istituzione; ratificare annualmente le linee programmatiche decise dal consiglio accademico relative alle attività didattiche, scientifiche ed artistiche dell'istituzione";
e) attribuire al rettore la rappresentanza legale dell'istituzione e le responsabilità di convocazione e presidenza del consiglio di amministrazione, nonché quelle relative all'andamento didattico, scientifico ed artistico dell'istituzione, della relativa autonomia gestionale, contabile e patrimoniale;
f) all'articolo 10, comma 2, lettera c), eliminare le parole: "mantenendone l'anonimato";
g) all'articolo 13, comma 3, sopprimere le parole da ", di concerto con" fino a: "Funzione Pubblica";
h) all'articolo 14 aggiungere l'abrogazione degli articoli 239, comma 5, 241, 242, 243 e 244, comma 1, del decreto luogotenenziale n. 1852 del 1918".
Egli chiede inoltre al Governo di esprimersi in ordine all'opportunità di fissare, oltre ad un numero massimo di componenti del consiglio di amministrazione, anche un numero minimo, in considerazione della diversa prevalenza che avrebbe altrimenti la componente interna ovvero quella esterna. Con riferimento al nucleo di valutazione, in ordine alla cui composizione lo schema di regolamento prevede che almeno la metà dei membri sia scelta fra esperti esterni, chiede al Governo se abbia preso in considerazione l'eventualità che tutti i componenti siano esterni. Sollecita inoltre un chiarimento sulla possibile applicazione dello schema di regolamento in esame anche alle accademie non statali.
Ribadisce infine la propria disponibilità a ritirare lo schema di parere presentato ed a tal fine invita il presidente relatore a recepire – nel suo schema di parere – quanto meno le osservazioni relative alla opportunità di sostituire il termine "collegio dei professori" con "senato dei professori" e il termine "direttore" con "rettore".
Il senatore BRIGNONE rileva che il dibattito si è prevalentemente incentrato sulla figura del presidente del consiglio di amministrazione, che peraltro assume connotati diversi a secondo che si tratti di istituzioni statali o non statali. Al riguardo, egli conviene con il senatore Tessitore che le istituzioni di alta formazione artistica e musicale richiedano una gestione diversa da quella delle università o delle scuole medie superiori, anche in considerazione della necessità di sostegni finanziari ulteriori rispetto a quelli statali. Difficilmente pertanto un direttore cui sia stato affidato l'indirizzo didattico e scientifico dell'istituzione potrebbe dedicarsi a tali aspetti di carattere spiccatamente gestionale e amministrativo. Egli non condivide tuttavia la scelta del Governo di nominare direttamente il presidente, ritenendo preferibile che esso sia eletto dal consiglio di amministrazione nelle istituzioni sia statali che non statali.
Ad integrazione dell'intervento precedentemente svolto interviene infine la senatrice ACCIARINI, la quale si esprime in senso generale a favore di una distinzione di ruoli fra gestione amministrativa ed indirizzo didattico. Nel caso specifico, ritiene tuttavia che la situazione sia particolarmente complessa sì da impedire una netta presa di posizione. Senz'altro contraria è invece alla nomina ministeriale del presidente del consiglio di amministrazione.
Ella si esprime poi in favore di una rappresentanza, nel collegio dei docenti, di tutte le componenti e di un rafforzamento della rappresentanza studentesca; auspica l'inserimento, fra le norme abrogate dall'articolo 14, dell'articolo 214 del testo unico approvato con decreto legislativo n. 297 del 1994; sollecita altresì un bilanciamento fra la componente interna e quella esterna a favore della prima.
Conclude soffermandosi sul rapporto fra trasformazione degli istituti e conferimento dell'autonomia.
Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il presidente relatore ASCIUTTI, il quale illustra la seguente proposta di parere favorevole con condizioni ed osservazioni:
"La Commissione, esaminato ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 508, il nuovo schema di decreto del Presidente della Repubblica in materia di autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di cui alla legge n. 508 del 1999,
premesso che analogo schema di decreto, in materia di autonomia statutaria e regolamentare delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale, era già stato presentato alle Camere lo scorso agosto e indi ritirato dal Governo nonostante che su di esso le competenti Commissioni parlamentari avessero espresso un parere favorevole con osservazioni,
rilevato che il nuovo schema di decreto si discosta da quello precedente sotto alcuni significativi profili, fra cui anzitutto l'attribuzione della presidenza del consiglio di amministrazione ad un soggetto diverso dal direttore e di nomina ministeriale, che da un lato contrasta con i principi di autonomia sanciti dall'articolo 33, sesto comma, della Costituzione e ribaditi dalla legge di riforma n. 508 del 1999 e, dall'altro, si discosta dal modello universitario cui invece tendeva la stessa legge n. 508,
esprime parere favorevole alle seguenti condizioni:
1. l'attribuzione della presidenza del consiglio di amministrazione al direttore dell'istituzione, a tutela della sua autonomia;
2. l'introduzione, fra gli organi necessari delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale, di un collegio dei professori, composto da tutti i docenti, con il compito di eleggere i propri rappresentanti nel consiglio accademico e nel consiglio di amministrazione, nonché di ratificare le linee programmatiche stabilite dal consiglio accademico sulle attività didattiche e scientifiche.
La Commissione formula altresì le seguenti osservazioni:
occorre dare sollecita ed unitaria attuazione alla legge n. 508, predisponendo un unico ulteriore regolamento di attuazione onde evitare il protrarsi di inaccettabili ritardi nella sua messa a regime;
è indispensabile indicare un numero fisso, anziché variabile, dei componenti dei vari organi delle istituzioni;
appare opportuno chiarire se lo schema di decreto si applica anche alle istituzioni non statali e, in questo caso, predisporre i necessari aggiustamenti della disciplina recata, fra cui senz'altro l'attribuzione della presidenza del consiglio di amministrazione ad un soggetto diverso dal direttore ed espressione dell'ente gestore;
è preferibile prevedere la possibilità di rinnovare gli incarichi, eventualmente per un numero limitato di volte;
occorre valutare l'opportunità di una norma di salvaguardia relativa alla posizione dei direttori amministrativi già in servizio, in analogia a quanto disposto per i direttori amministrativi delle università dall'articolo 17, comma 110, della legge 15 maggio 1997, n. 127, prevedendo eventualmente il loro passaggio alla dirigenza amministrativa, se in possesso dei requisiti richiesti."
Al senatore Bevilacqua manifesta peraltro la propria indisponibilità ad apportare le modifiche richieste, atteso che la Commissione cultura della Camera dei deputati ha poco fa approvato un parere che non fa menzione della terminologia suggerita. Ritiene pertanto preferibile adottare un parere il più possibile in linea con quello già espresso dall'altro ramo del Parlamento onde rafforzarne il valore politico.
Per dichiarazione di voto sulla proposta di parere del presidente relatore, interviene il senatore COMPAGNA, il quale dichiara il proprio voto favorevole.
Il senatore VALDITARA ritiene imprescindibile, ai fini dell'espressione di un voto favorevole, l'inserimento nella proposta di parere del presidente relatore di un invito al Governo a considerare con favore l'ipotesi di sostituire il termine "direttore" con "rettore".
Il senatore BRIGNONE, ritenendo preferibile mantenere la distinzione ai vertici dell'istituzione fra presidente e direttore, preannuncia la propria astensione.
Il senatore FAVARO dichiara invece il proprio voto favorevole.
Il senatore TESSITORE manifesta un orientamento di massima favorevole alla proposta del presidente relatore. Tuttavia, convenendo con il senatore Brignone sull'opportunità di mantenere una distinzione fra le figure del presidente e del direttore, dichiara la propria astensione. Si esprime invece in senso nettamente contrario alla proposta di parere formulata dal senatore Bevilacqua.
Il senatore BEVILACQUA ribadisce l'opportunità di richiamare espressioni quali "senato dei professori" e "rettore" anziché "consiglio dei professori" e "direttore". Tuttavia si dichiara disponibile a ritirare lo schema di parere presentato e confluire su quello del presidente relatore a condizione che quest'ultimo manifesti il proprio impegno a rinvenire un'intesa con il Governo sulle tematiche richiamate.
Il presidente relatore ASCIUTTI fornisce assicurazioni nel senso indicato dal senatore Bevilacqua, il quale conseguentemente ritira il proprio schema di parere.
Il senatore CORTIANA dichiara invece il proprio voto contrario allo schema di parere del presidente relatore, convenendo sull'opportunità di tutela l'autonomia delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale ed esprimendosi conseguentemente in senso contrario alla nomina ministeriale del presidente del consiglio di amministrazione. Si dichiara tuttavia parimenti contrario alla commistione tra le figure di direttore e presidente.
Il senatore BETTA dichiara la propria astensione.
Si associa il senatore D'ANDREA, il quale rileva la scarsa coerenza fra lo schema di regolamento presentato dal Governo e la proposta di parere del presidente relatore. Nel rimarcare altresì la contraddizione fra le osservazioni rese dalla Commissione affari costituzionali e il parere che la Commissione si accinge ad esprimere, conclude rilevando l'ambiguità della nota del capo ufficio legislativo del Vice Presidente del Consiglio allegata alla documentazione trasmessa dal Ministero a corredo dello schema di regolamento.
Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell'articolo 30, comma 2, del Regolamento, la Commissione accoglie infine a maggioranza la proposta di parere favorevole condizionato con osservazioni del presidente relatore.