INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
FLORINO. Al Ministro dei beni culturali e ambientali
Premesso:
- che in data 22 marzo 2002, è stato presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge (AC 2561) recante "Istituzione della Fondazione San Pietro a Majella", dotata di personalità giuridica di diritto privato che assume su di sé l'intera eredità di nome, di beni e di storia del Conservatorio di Napoli dal 1806 ad oggi;
- che la suddetta proposta ha suscitato stupore e grandi perplessità fra i docenti e gli allievi del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli;
- che la legge 21 dicembre 1999, n.508, recante "Riforma delle Accademie di Belle Arti, riforma dell'Accademia di Danza, dell'Accademia Nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati", stabilisce che i Conservatori sono dotati di personalità giuridica di diritto pubblico e prevede che gli stessi possono organizzare corsi di specializzazione e attività di sperimentazione con correlate attività di produzione;
- che gli scopi che con la proposta di legge si vogliono raggiungere (realizzazione di attività promozionali e diffusive dell'arte e della cultura musicale), risultano già ampiamente perseguiti dal Conservatorio di Napoli;
- che dal 1890 il "Regio Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella", la cui attività gravita intorno alla didattica della musica (che ne è il fulcro e la missione principale), è un ente autonomo sotto la dipendenza dell'Amministrazione statale;
- che asserire la mancata soppressione dell'ente autonomo "Regio Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella" (come si legge nella relazione della proposta di legge), in favore del nuovo "Conservatorio Statale di musica S. Pietro a Majella", limitando tale mancata soppressione dell'ente alle sue "funzioni diverse da quelle dell'insegnamento", rappresenta una grave contraddizione per i seguenti motivi:
- il Regio Conservatorio di Musica non era un ente dicotomizzato, bensì un ente autonomo nella sua interezza che senza una normativa specifica non può essere cancellato in parte;
- il "Regio Conservatorio" era un ente autonomo nato come Istituzione didattica che possedeva un suo patrimonio di strumenti musicali, librario ed immobiliare e aveva i suoi organi di gestione amministrativa e contabile;
- sono stati sempre i nuovi (risalenti al 1912) organi ufficiali del Conservatorio statale di musica S. Pietro a Majella, quali il CdA e il Direttore, nominati secondo gli stessi criteri e le stesse modalità di tutti gli altri conservatori italiani, a gestire il patrimonio del Conservatorio;
- che la Fondazione non avrebbe le stesse funzioni e finalità dell'asserito ente morale "Conservatorio di musica S. Pietro a Majella" che la proposta di legge vorrebbe trasformare in fondazione privata;
- che l'esistenza stessa del soggetto da trasformare è stata già smentita da risposte del Ministero a precisi quesiti al riguardo. A dimostrazione di ciò, le funzioni che verrebbero attribuite a quest'ente sono svolte fin dal 1912 ( e quindi da 90 anni) dagli organi ufficiali di gestione amministrativa statale del "Conservatorio Statale di Musica S. Pietro a Majella";
- che la previsione del subentro integrale della Fondazione negli obblighi e nei rapporti, attivi e passivi di cui l'ente è titolare, implicherebbe un'appropriazione da parte della stessa di tutto il patrimonio del Conservatorio statale di musica S. Pietro a Majella di Napoli. Inoltre, desta perplessità l'articolo 8 della proposta di legge (organi della Fondazione), che sembra eliminare la scomoda e ingombrante componente didattica,
l'Interrogante chiede di sapere se, alla luce delle considerazioni esposte in premessa, non ritenga di assumere urgenti iniziative volte ad evitare che la ventilata ipotesi di privatizzazione del Conservatorio statale di musica "S. Pietro a Majella" di Napoli possa trovare concreta attuazione, ciò al fine di garantire la continuità nella realizzazione delle attività promozionali e diffusive dell'arte e della cultura musicale.
Sen. Michele Florino