Luciano Berio tenta di gettare l'ennesimo, infondato, discredito sui Conservatori.

Ancora una volta il maestro Luciano Berio non ha perso occasione per gettare infondatamente altro discredito sui Conservatori.

Non potendoli attaccare sul piano della didattica, ora ci prova con libri e biblioteche.

Sta tentando di diventare celeberrimo per le "favole" che è capace di inventare!.

Qui di seguito sia l'articolo contenente le affermazioni diffamatorie di Berio sia le repliche di Giancarlo Rostirolla e Domenico Carboni, talmente giuste, pregnanti e magistrali da non richiedere ulteriori commenti!


Articolo tratto dal Corriere della Sera del 23 Gennaio 2002 contenente le solite FALSE e PRETESTUOSE affermazioni di BERIO (in grassetto e sottolineato le parti "salienti").

mercoledì, 23 gennaio 2002 TEATRO SALE

L'Auditorium di Roma non è più un sogno

Il 21 aprile l'inaugurazione con concerti in due delle tre sale progettate da Renzo Piano Cappelli Valerio

Dopo 66 anni di attesa realizzata la struttura musicale: è costata 280 miliardi, offrirà circa 5 mila posti L'Auditorium di Roma non è più un sogno Il 21 aprile l'inaugurazione con concerti in due delle tre sale progettate da Renzo Piano ROMA - L'inaugurazione del 21 aprile si comincia a vedere, 700 operai con l'elmetto bianco al cantiere del nuovo Auditorium hanno finito controsoffitto e pavimenti della sala da 1200 posti: non solo classica, anche jazz e rock, come vuole il sindaco Veltroni che nel 2002 si aspetta "una stagione memorabile per la cultura a Roma" tra Auditorium, concerti a Caracalla e Colosseo. Il 21 aprile si aprono due delle tre sale (collegate dalla cavea per gli spettacoli estivi all'aperto) progettate da Renzo Piano, la piccola da 750 e la media da 1200, in una maratona dalle 11 del mattino a mezzanotte: l'Orchestra di Santa Cecilia con Chung, il violino di Uto Ughi e Nigel Kennedy, Uri Caine, le gemelle Labéque, una band gitana... Ogni sala ha caratteristiche proprie: la piccola, con la fossa come all'opera, si adatta al teatro da camera; la media ha il palco mobile e il vantaggio di un parterre piano, con poltrone montate su un cuscino d'aria che, premendo un pulsante, si sollevano e la platea può essere completamente libera. La sala grande, 2800 posti, ha il palco circondato da balze che circondano l'orchestra, con posti "a vigneto" sul modello di Berlino: questa inaugurazione avverrà il 21 dicembre. Ma Roma è paziente, aspetta una vera sala d ella musica da 66 anni, da quando Mussolini ordinò la demolizione dell'Augusteo (vi diressero Debussy e Strauss, Toscanini e Klemperer) poiché fu convinto, a torto, che lì si trovasse la tomba dell'imperatore. Dal dopoguerra, i politici hanno promesso mille volte il risarcimento dell'Augusteo. Ecco perché può resistere una certa diffidenza, alimentata dai ritardi maturati dopo che, nel '94, Piano vinse il concorso: il ritrovamento dell'antica domus nelle fondamenta (inglobata nel progetto), le imprese (sostituite) che giocavano al rialzo dei conti (il costo è di 144 milioni 607 mila euro, 280 miliardi di lire), le critiche del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul legno. Bocciato come materiale sconosciuto alle grandi opere pubbliche, ma un Auditorium non può fare a meno del legno. La burocrazia ne ha preso atto e non si è cambiato uno solo dei 4000 disegni esecutivi e dei 2000 documenti prodotti da Piano. Ma non è più il tempo delle polemiche. L'"Auditorium-Parco della Musica" (così si chiamerà), farà da fertilizzante per la rinascita di un quartiere, il Villaggio Olimpico, umiliato fino a poco fa dai traffici notturni, Piano vuol riscattarlo con la risistemazione di Villa Glori. Attesi Ronconi, Stein, Barenboim, Gergiev, Harding, Pollini, Cascioli. Intanto scoppia il "caso" della Biblioteca del Conservatorio. La proposta avanzata da Luciano Berio, presidente dell'Accademia di Santa Cecilia, di trasferire i 360 mila volumi dal Conservatorio all'Auditorium, provoca perplessità. Vlad, De Simone, Accardo e Rostirolla (presidente dell'Istituto di Bibliografia Musicale), si sono chiesti: "Che senso ha un Conservatorio senza libri?". Berio: "È un progetto per salvare quel patrimonio, se solo si accorgessero che il manoscritto della "Norma" è stato mangiato dai topi". Ora è "propenso a sospendere" il trasloco. È pesante il "no" di Goffredo Petrassi, decano dei compositori ma anche degli accademici di Santa Cecilia: "Quella biblioteca è un luogo sacro che non si può muovere. Le biblioteche sono fragili, toglierle agli studenti è sempre una perdita per la cultura".

Valerio Cappelli


Repliche di smentita dal Corriere della Sera del 27 Gennaio, sezione Lettere al Corriere: interventi e repliche firmate da:

Prof. Giancarlo Rostirolla

(Presidente dell'Istituto di Bibliografia Musicale e del Comitato per la Biblioteca Musicale di Via dei Greci).

Dott. Domenico Carboni

(Biblioteca Musicale Governativa del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma).

(in grassetto e sottolineato le parti degne di nota)

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Manoscritto della "Norma" in buona salute

Ho letto sul Corriere del 23 gennaio che Luciano Berio, parlando di uno dei tanti tesori custoditi nella Biblioteca del Conservatorio di Santa Cecilia avrebbe affermato: "Se solo si accorgessero che il manoscritto della "Norma" è stato mangiato dai topi!". In qualità di presidente dell'Istituto di bibliografia musicale e del Comitato per la Biblioteca musicale di Via dei Greci, desidero rassicurare Berio e tutti gli studiosi del mondo: il manoscritto della "Norma" vanta un ottimo stato di conservazione. Nel 2001, anno delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Bellini, il manoscritto è stato esposto al pubblico e della sua salute possono testimoniare gli studenti del Conservatorio, che frequentano con grande assiduità la loro bellissima biblioteca, e tutti gli studiosi italiani e stranieri.

Prof. Giancarlo Rostirolla

(Presidente dell'Istituto di Bibliografia Musicale
e del Comitato per la Biblioteca Musicale di Via dei Greci).

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"Santa Cecilia": il patrimonio bibliografico

Sul Corriere del 23 gennaio è riportata un'affermazione di Luciano Berio secondo la quale il manoscritto autografo della "Norma" conservato nella Biblioteca del Conservatorio di musica "S. Cecilia" sarebbe stato "mangiato dai topi". Tale affermazione è completamente inventata. I due volumi, restaurati in maniera esemplare negli anni Sessanta dall'Istituto nazionale di patologia del libro, godono di ottima salute e sono in perfetto stato di conservazione. Mai, in tutta la storia della Biblioteca del Conservatorio, nata 120 anni fa, ci sono stati problemi di topi o di infestazioni di insetti o comunque di salvaguardia del materiale. I manoscritti, come tutto il materiale bibliografico, sono conservati con estrema attenzione in locali dotati di impianti a norma recentemente messi a punto dal Genio civile. Per quanto concerne il prezioso manoscritto belliniano questo è stato esposto nell'ottobre scorso in una mostra allestita dalla nostra Biblioteca in collaborazione col Teatro dell'Opera di Roma e dell'Istituto italiano di cultura in Danimarca e nelle sale adiacenti all'Auditorium della Radio Danese a Copenaghen in occasione di una solenne celebrazione belliniana in cui è stata eseguita la Norma diretta da Gustav Kuhn e interpretata da Inga Nielsen e Franceisco Araiza i quali hanno potuto così ammirare insieme a un vasto pubblico, sia pure in una teca blindata, l'autografo dell'opera che avevano appena eseguito. Insomma il patrimonio bibliografico del Conservatorio "S. Cecilia", da sempre a disposizione di tutti gli studiosi italiani e stranieri, è ben custodito.

Si direbbe piuttosto che questa fantasiosa quanto offensiva affermazione voglia gettare discredito sul Conservatorio nel tentativo di creare una qualche giustificazione perché venga privato della sua biblioteca col pretesto di un "salvataggio" da parte dell'Accademia.

Dott. Domenico Carboni

(Biblioteca Musicale Governativa
del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma).