Apparso sui quotidiani in merito allo sciopero del 7 giugno 2002

Rassegna Stampa

Rif. 031
09-06-02

La Repubblica edizione di Firenze

La Nazione edizione Umbra

Da "La Repubblica" edizione di Firenze dell'8 giugno 2002

Belle Arti

Protesta in Accademia

 

Hanno appeso i loro striscioni di protesta in via Ricasoli anche se l'anno accademico sta per finire. "La situazione è così tragica che non potevamo non reagire" affermano gli studenti del "Nos", il Nucleo operativo studentesco che guida lo stato di agitazione dell'Accademia di belle arti di Firenze. "Ma non è un'occupazione vera e propria: le attività didattiche sono garantite". Con performance e installazioni artistiche gli studenti di via Ricasoli vogliono portare all'attenzione dell'opinione pubblica la situazione di mancanza di sbocchi professionali in cui utilizzare il diploma dell'accademia. In particolare viene chiesta l'equipollenza dei titoli di studio del nuovo ordinamento con le lauree di primo e secondo livello dell'università. Denunciata anche la mancata apertura di un tavolo contrattuale. "Ci sentiamo raggirati" dicono gli studenti. (l.p.)

Da "La Nazione" edizione di Umbra dell'8 giugno 2002

Il portone serrato e bidelli vigilantes: lo strano sciopero del Conservatorio

 

PERUGIA – Un portone serrato, un documento di rivendicazione sindacale e un attento bidello "guardiano". Storia di un'ordinaria giornata di sciopero, che ha coinvolto il Conservatorio, stravolgendo orari di lezione e persino un saggio musicale. Motivo della "serrata" l'eterna questione della riforma dei Conservatori, sempre annunciata da destra a da sinistra, e puntualmente sempre rinviata alla prossima puntata. Ma "l'orchestra" scioperante del Conservatorio, ieri mattina, ha stranamente liberato nell'aria qualche stecca di troppo. E quel portone di ingresso ben serrato è stato mal digerito dai numerosi studenti che come ogni mattina si erano recato in istituto. "Sapevamo dello sciopero nazionale – hanno affermato – da tempo, ma non ci aspettavamo un blocco così totale delle attività, visto che alcuni professori ci avevano garantito la presenza, data l'imminenza – si incomincia dalla prossima settimana – di esami e saggi". Infatti, qualche sparuto professore si è presentato, come i protagonisti del saggio musicale, costretti a provare i loro gorgheggi nell'atrio, invece che in aula. Ma tutti non immaginavano di dover far i conti con un bidello arcigno che fino all'ultimo ha difeso la propria trincea. "Ci considerano come dei soprammobili del Conservatorio, da spostare e utilizzare a loro piacimento". E stato l'ultimo commento degli studenti indignati. Storia di un'ordinaria giornata di sciopero.

di Nicola Bossi