Biennio Accademie di Belle Arti: situazione di “Anatomia Artistica” e “Storia dell’Arte”
Comunicato stampa a cura di: |
05-12-03 |
È con grande soddisfazione che comunichiamo il positivo risultato della lunga e faticosa maratona affrontata per restituire il giusto ruolo a materie culturalmente fondanti come Anatomia artistica e Storia dell’Arte nell’ambito del nuovo Biennio di specializzazione delle Accademie di Belle Arti.
Come forse si ricorderà, il Decreto Ministeriale dell’8 ottobre 2003 aveva relegato, di fatto, a discipline opzionali i due insegnamenti, con il rischio di produrre dei diplomati di secondo livello che, nel corso del Biennio, avrebbero potuto evitare di sostenere esami altamente formativi come quelli inerenti alle materie in oggetto. Anzi, varrà la pena di rammentare che, in un primo momento, per via di un malaugurato errore di stampa al posto di Anatomia Artistica era comparsa “Anatomia comparata” e che qualche solerte Direttore si era affrettato ad affermare che, in fondo, si trattava della stessa cosa e che gli anatomici delle Accademie sarebbero dovuti essere felici di vedersi attribuita una disciplina universitaria.
In un clima caratterizzato dal disinteresse generale, l’U.N.A.M.S. ha invece raccolto, senza nulla pretendere, la richiesta di aiuto sollevata da alcuni docenti dell’Accademia di Roma e, il 22 novembre, senza apporre l’egida sindacale sulla legittima protesta, ha permesso che si svolgesse una riunione nella sua sede cui hanno partecipato professori (di differente orientamento sindacale) delle due discipline provenienti da tutta Italia, i quali si sono confrontati sul problema.
Il risultato è stato un documento, senza egida sindacale, firmato da centotrenta docenti, inviato, grazie all’U.N.A.M.S., alle competenti autorità.
Sensibilizzato dallo scritto, il Dott. Giorgio Bruno Civello, che già in precedenza si era reso disponibile ad apportare la correzione da “Anatomia comparata” ad “Anatomia artistica”, prendeva a cuore il problema da un punto di vista squisitamente culturale.
Per questo, il 4 dicembre 2003, egli ha inviato una direttiva a tutte le Accademie italiane (reperibile sia sul sito internet del MIUR [http://www.miur.it/] e sia al Sito del sindacato U.N.A.M.S. [http://unams.it]) nella quale si può leggere che: «al fine di garantire un’uniformità sostanziale del percorso formativo e la validità del titolo finale si precisa che sono da considerare obbligatorie le discipline “Anatomia artistica”, tra gli ambiti caratterizzanti e “Storia dellArte” tra le attività formative teorico-scientifiche».
Con questo testo il Ministero restituisce il giusto ruolo a due insegnamenti che, da sempre, hanno caratterizzato il percorso didattico delle Accademie di Belle Arti e che costituiscono strumenti indispensabili per la pratica dell’arte al più alto livello professionale. Pertanto, è gradito e doveroso ringraziare la Prof.ssa Dora Liguori, il Dott. Giorgio Bruno Civello e tutti quanti ci hanno sostenuto nello sforzo di correggere una svista che, a lungo andare, si sarebbe potuta rivelare fatale per la corretta formazione didattica degli allievi delle Accademie di Belle Arti, il cui livello professionale, allo stato attuale, è altamente apprezzato in Italia e all’estero.
Marco Bussagli
Titolare della Cattedra di Anatomia artistica
presso l'Accademia di Belle Arti di Roma
coordinatore del comitato per il documento del 22 novembre 2203.