La Corte d'appello di Roma in base alla “Convenzione Europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali” ha riconosciuto in pieno i diritti dell'UNAMS lesi nel lontano 1992 da un decreto dell'ex Ministero dello spettacolo, decreto che illegittimamente negava al sindacato maggioritario degli artisti alcune rappresentanze per favorire, con ogni evidenza, altre componenti sindacali.

Avverso questo decreto il sindacato avanzava ricorso, sperando nella giustizia amministrativa che invece con “leggera distrazione” dimenticava per ben 10 anni finché risvegliatasi dal torpore dichiarava con sentenza n, 6387 la “sopravvenuta carenza d'interesse” poiché le nomine in oggetto avevano validità triennale. Appare ovvio che se le cose dovessero normalmente procedere in tal modo, e ciò purtroppo spesso avviene, le amministrazioni sarebbero abilitate a fare come più gli pare senza rispetto delle regole e dei vincoli di legge e soprattutto risulterebbe inutile spendere denaro pubblico per mantenere i vari TAR. Pertanto, per la serie... esiste pure una decenza l'UNAMS ha ritenuto opportuno sporgere formale ricorso e ottenere dalla corte d'appello Civile di Roma condanna della Presidenza del Consiglio che comunque ne risponde e relativo risarcimento danni.

Visto che ahimè di torti ne abbiamo subiti tanti restiamo in attesa delle altre condanne.

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