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14-04-05 |
REGOLAMENTO DIDATTICO
Sul prossimo giornale UNAMS andremo a pubblicare l'ultima versione, peggiorata, del regolamento didattico che, a giorni, dovrebbe andare al Consiglio dei Ministri per l'ultima approvazione. Con il presente comunicato, come già preannunciato, l'UNAMS continua la sua opera d'informazione preventiva sui rischi che contiene detto regolamento, e non solo per i Conservatori che risulterebbero i più colpiti ma anche per le Accademie.
Non sappiamo se risponde a verità che alcuni direttori, pur conoscendo l'obbrobrioso testo, spingano per ottenerne l'emanazione, in tal caso: o non riescono ad approfondire la perversità del testo medesimo e le trappole sia pure ben nascoste che contiene; oppure sono d'accordo su questa rovina programmata.
Ricordo che il testo, così come formulato, è propedeutico alla distinzione delle Istituzioni in serie A e serie B e altrettanto è propedeutico alla divisione, attraverso formule concorsuali incostituzionali, degli attuali docenti di ruolo in serie A e B se non C.
Su questo punto ci hanno già tentato col contratto quando sostenevano che non si poteva procedere al rinnovo se prima non si abrogavano le parole inserite, a tutela del personale docente, nella legge 508, “ ruolo ad esaurimento mantenendo le funzioni”.
E costoro sostenevano anche di potere abrogare una legge attraverso un Contratto sperando di far cadere, non certo noi, ma i colleghi nella trappola. Ovviamente il contratto si è concluso tranquillamente ed oggi ci provano ad inserire lo stesso trabocchetto nel regolamento didattico.
Se poi qualcuno confida che a sanare l'incostituzionalità possa intervenire, per l'appunto, la Corte Costituzionale, allora pensa male perché i tempi della Corte viaggiano sugli otto anni....ovvero a babbo morto. E su questo confidano i nemici che sono... quelli di sempre.
L' UNAMS, in presenza del “silenzio assordante” che circonda l'intera vicenda avverte, sin da ora, che al momento si sta strenuamente battendo per far modificare il regolamento seguendo le linee espresse da: Consiglio di Stato, Commissioni Parlamentari Camera e Senato nonchè CNAM ma, qualora andasse male, invita i colleghi a rivolgersi per le lagnanze a chi oggi tace, e a quei “personaggi” che hanno favorito l'operazione.
L'UNAMS, altresì invita i colleghi a riflettere su un punto fondamentale sul quale è bene parlare chiaro: l'ufficio legislativo segue il disegno che fu già di Mascagni, Nocchi e Argan, progetto naufragato, per volontà unanime del Parlamento, con la legge di Riforma n.508, e non potrebbe farlo se non avesse il conforto dei soliti citati “pseudo esperti”, gli stessi che, per intenderci, hanno sempre teorizzato la volontà: prima di separare le Accademie dai Conservatori e poi, una volta indebolito il fronte, di procedere al progetto megalomane e incostituzionale di promuovere a livello universitario soltanto tre, quattro grandi Accademie e sei o sette grandi Conservatori.
Questo è, infine, il loro disegno politico o meglio un disegno politico di potere che non tiene conto né dei diritti della gente, né tantomeno delle leggi.
Sempre a proposito di regolamento e di quanti lo bramano, nonostante l'attuale negativa stesura che, a parte il triennio, il resto (biennio specialistico, ecc.) verrebbe mantenuto a livello sperimentale e pertanto anche in conflitto con gli statuti già approvati...
A questo punto vorremmo capire l'utilità del regolamento stesso... forse esso nasconde che a regime intendono concedere i corsi superiori solo a quelle pochissime Istituzioni sopra citate?
E ovviamente è lo strumento anche procedere anche a selezionare i docenti?
In questa rovina programmata, perché tanti Direttori tacciono? Con o senza “Conferenza” potrebbero anche parlare.
PRECARIATO
Precariato: lunedì 11 Aprile si è svolto, presso il MIUR, il prosequio dell'incontro per definire i termini inerenti l'applicazione della legge 143 sul precariato.
L'Unione Artisti UNAMS nel proporre al Presidente della Commissione - Sen. Franco Asciutti - l'emendamento che ha poi dato vita all'articolo in questione intendeva sanare anche alcune “sviste” del passato, nonché rendere giustizia a quanti non essendo del tutto “furbi” ma ligi alle norme che vanno a leggere erano stati esclusi da alcune sanatorie e benefici di legge.
L'emendamento, non trovando, con tutta probabilità il gradimento del Governo (leggi: Ufficio legislativo), nel passaggio dalla commissione all'aula fu sostanzialmente modificato... in peggio.
Pertanto, appare strano che qualcuno oggi ci venga a chiedere il significato di “questa pseudo graduatoria” perché la domanda andrebbe rivolta agli ispiratori ed estensori della modifica, che magari non sono tenuti nemmeno a rispondere né lo faranno. Infatti, dietro motivazioni più o meno ufficiali, essi mirano ad ottenere un unico risultato, quello abbondantemente già da noi sopra esposto e che ovviamente, noi dell'UNAMS, non possiamo condividere nella maniera più assoluta; ovvero mirano ad una politica tesa a dividere il personale docente attraverso formule concorsuali, a nostro parere illegittime e per alcuni versi anche incostituzionali se riferite al personale già di ruolo.
Per meglio chiarire il concetto basta prendersi la briga di seguire la battaglia in atto sui regolamenti.
Pertanto in linea con questi principi l'UNAMS ha chiesto, nell'incontro di lunedì, all'Amministrazione quanto segue:
CONTRATTO INTEGRATIVO
Nell'ultimo incontro l'amministrazione, non trovandosi in sintonia con le richieste economiche avanzate, in particolare dall'UNAMS, circa un equo compenso per le ore aggiutive e straordinarie, ha dichiarato che intendeva procedere ad una specie d'indagine conoscitiva per sentire il pensiero... non abbiamo compreso di “chi”.
A tal proposito non ci risulta che, nemmeno a campione, siano stati interpellati dei docenti e mi auguro che nemmeno i direttori abbiano dato conforto. in tal senso, al dott. Civello poiché ciò rappresenterebbe un' ingerenza, non lineare, su problemi di stretta competenza sindacale. Infatti, se è giusto prevedere aumenti ( e nessuno si è opposto) per i Direttori, è altrettanto giusto prevederli per docenti e non docenti.
L'UNAMS, pertanto, visto che l'Amministrazione fa i suoi sondaggi, ritiene opportuno seguirne l'esempio e chiede formalmente ai diretti interessati di dare sostegno ai sindacati che trattano, magari facendo sapere la loro opinione.
Per quanto ci attiene, restiamo fermi (ritenendoci almeno pari agli idraulici) nella richiesta di Euro 110, trattabili magari in via provvisoria ad Euro 80, per ogni ora di insegnamento aggiuntivo. Se poi la maggioranza dei sindacati vorrà attestarsi sulle proposte esigue dell'Amministrazione (cosa che non crediamo)... subiremo la sconfitta in ossequio alla democrazia che, giustamente, premia le maggioranze.
Contestualmente invitiamo i docenti a non accettare di svolgere corsi senza un regolare contratto il quale può anche contenere, per la parte economica, un rinvio alla fine della trattativa presso il Miur.
Altresì invitiamo i nostri eletti nelle RSU a prendere posizioni formali in tal senso. Appare ovvio che, qualora i docenti rinuncino ad esigere il contratto, essendo questo un loro diritto, compiono quella che in genere può essere definita una “baggianata” colossale. E il ricorso a posteriori ai sindacati sarebbe un'azione del tutto inutile poiché nemmeno al sindacato è dato intervenire per porre rimedio a quella che, usando un benevolo eufemismo, possiamo definire: “ingenuità umana”
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