Come è possibile apprendere dal sito si è conclusa la prima parte dell’integrativa per le materie inerenti all’orario dei docenti di Conservatorio e Accademia nonché il fondo d’Istituto.
L’UNAMS dichiarando la sua completa insoddisfazione ha ritenuto di non poter firmare questa parte di contratto integrativo, e non mancherà di perseguire tutte le vie legali consentite soprattutto per ottenere un equo compenso delle prestazioni aggiuntive dei docenti non ritenendo la cifra di 50,00 euro adeguata alla funzione svolta così come non è corretto definire solo un tetto massimo per le altre attività (attività di ricerca e produzione artistica).
Ancora una volta occorre sottolineare e ricordare ai colleghi che, quando quattro sindacati firmano, il sindacato UNAMS, non avendo il famoso 51% non può che subire.

Altre considerazioni rispetto al fondo di Istituto

• non si fa cenno nel testo, come invece ripetutamente chiesto dall’UNAMS, alla utilizzazione tramite contrattazione dei fondi esterni al fondo che troppo spesso vengono utilizzati senza la necessaria trasparenza che deve intervenire con le RSU.
  
• per gli ATA dopo le proteste pervenute dalle Istituzioni e sollecitate dall’UNAMS sono intervenuti, sia pure parzialmente, alcuni aggiustamenti richiesti e condivisi da noi. Troppi aspetti sono stati però volutamente trascurati ed in particolare nessun cenno è stato fatto al problema dei buoni pasto nonostante il CCNL preveda una “prioritaria attenzione all’utilizzo del fondo per l’erogazione dei buoni pasto” (art. 6 comma 2 lett. g).
  
• appare non risolto il problema delle indennità per i Direttori poiché il loro compenso totale risulta ancora inspiegabilmente inferiore a quello percepito dai presidi di scuola media.
  
• le indennità onnicomprensive del Direttore Amministrativo e del Direttore di Ragioneria, a parte una troppa esigua differenza, vedono di fatto penalizzate entrambe le figure che vanno così a prendere meno di prima.
  

• per i Conservatori è previsto un lieve aumento di pochissime ore per strumenti a fiato, storia della musica, arte scenica e letteratura poetica e drammatica. Per i restanti docenti rimane, di fatto, il monte orario già stabilito nel contratto del 1996 ovvero 324 ore.
  
• per le Accademie riteniamo del tutto nebuloso, insoddisfacente ed equivoco il testo dell’accordo nella parte riguardante le ore di ricerca. Nel complesso rimane una disparità di trattamento tra professori che stanno nello stesso comparto così come permane una poca chiarezza che rischia di rendere impraticabili le sperimentazioni.