Ancora sul contratto Integrativo
Comunicato stampa
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28-05-05 |
Facendo seguito al comunicato e alla non firma dell'Unione Artisti UNAMS vorremmo formulare alcune riflessioni augurandoci che esse possano essere utili e condivise.
Abbiamo condotto una trattativa, invocando un'equità distributiva per tutto il personale delle Istituzioni, pur sapendo che l'equità fa parte dell'utopia, e men che mai alberga nelle trattative.
Ciò detto, oggi, come prevedibile, assistiamo ad un diffuso quanto inevitabile malcontento che ci induce pertanto a riflettere e porci alcune domande...decisamente ovvie:
È possibile che a nessun sia venuto il dubbio che quando l'UNAMS affermava che l'accordo non presentava equità retributiva per i docenti, non docenti, direttori, direttori amministrativi, e direttori di ragioneria e nemmeno risolveva il problema dell'orario per i docenti di Accademie, è possibile, dicasi, che a nessuno sia venuto in mente che questo sindacato avesse persino ragione.
È possibile, ancora, che quando l'UNAMS proponeva alcuni espedienti per allargare in qualche modo la disponibilità avesse sempre o soltanto torto?
È possibile che le sperequazioni insite in questa integrativa, durante la contrattazione, siano sfuggite a tutti o, per caso, qualcuno voleva provocare una insoddisfazione per magari dividere il settore?
E qual è il senso, appunto, di litigarsi, oggi, una esigua torta, quando invece il male sta all'origine, o meglio risiede in un, non so quanto voluto, disimpegno economico per il settore dell'AFAM ?
E perché, dunque, non canalizzare le giuste proteste in tal senso?
Volendo fare una ipotesi, ed anche proporre una risposta ai tanti perché potremmo, ad esempio, ipotizzare che: non é certo nuovo “sotto al sole” che, in arrivo di peggiori mali, l'Amministrazione, tenti in qualche modo di distrarre la categoria, facendola litigare, per utilmente provocare, magari, una mancanza di coesione in successivi momenti a rischio?
Per carità è solo un'ipotesi anche se... i mesi estivi non portano bene al settore.
Quanto diciamo può sembrare negativo o provocatorio ma non lo è e non lo vuole essere nel modo più assoluto.
Oggi, a nostro giudizio, però non valgono tardive recriminazioni interne ma se si vuole raggiungere un comune obiettivo occorre chiedere maggiori risorse al Ministro del MIUR che, sin qui, e non sappiamo con quale logica, continua a chiedere alle Istituzioni e al suo personale di assicurare tutta una serie di cose...a costo zero.
Ma quando e come si è mai visto un tale procedere?
E perché questo “idealistico” costo zero non viene chiesto alle Università?
Detto questo, però, se ancora esiste la ragione, invitiamo tutti a non farsi, oltre, strumentalizzare e chiedere, invece, all' Amministrazione la riapertura di una trattativa che, nata decisamente male, è finita peggio.
Ma perché si riapra proficuamente, detta contrattazione, occorre una concordia generale poiché navigando, purtroppo, tutti sulla stessa “precaria barca”, senza concordia, rischiamo anche di affondare.
E se, chi lo dice è l'UNAMS che, sin dal primo momento, ha denunciato le sperequazioni e non firmato, causa le tante ingiustizie insite in questa integrativa, è evidente che può avanzare qualche titolo per essere creduta.
Se poi qualcuno opera e consiglia il contrario significa che, come detto all'inizio, ha qualche interesse per non risolvere. E non è detto che questo “qualcuno” sia sempre l'Amministrazione poiché, senza sostanziali “soccorsi”, non andrebbe lontano.
Ovvero: non si appiccano gli incendi e poi ci si propone anche come pompieri.