Accolto a Bruxelles il ricorso dell'Unione Artisti UNAMS avverso il Governo Italiano

Comunicato Stampa

Rif. 027
04-05-06

La competente Commissione di Bruxelles ha accolto la petizione proposta dall'UNIONE ARTISTI UNAMS avverso il Governo italiano per gli inspiegabili e colpevoli ritardi effettuati dal medesimo (ovvero dal Ministro del MIUR Dott.ssa Letizia Moratti) nel dare esecuzione alla legge di Riforma di Accademie e Conservatori di musica, legge 508 approvata dal Parlamento all'unanimità nel dicembre '99, e non del tutto operante dopo numerosi anni.

Detto comportamento, come ovvio, ha vanificato le legittime aspettative delle Istituzioni ed ha leso soprattutto i diritti degli studenti italiani, ancora una volta mortificati, rispetto agli studenti stranieri. E tutto ciò per effetto di immotivati comportamenti omissivi del citato Ministro. Operativamente, da Bruxelles partiranno due lettere di “reprimenda” indirizzate al Governo italiano - una a firma del Presidente Barroso e un'altra a firma del Presidente della Commissione Petizioni - nelle quali viene invitato il suddetto Governo a velocizzare la completa attuazione della legge. Qualora l'Italia persistesse nel suo colpevole atteggiamento incapperebbe nella “Violazione del trattato della Comunità Europea” con tutte le conseguenze del caso.

COMMENTO

Ancora una volta, con questa determinazione del Parlamento Europeo si vanno a dimostrare due cose:

  • Neppure a un Ministro potente come la Moratti è concesso di giocare sulla pelle delle Istituzioni e soprattutto sulla pelle degli studenti dell'Alta Formazione Artistica italiana poiché inqualificabile è stata la scarsa attenzione che il Ministro ha riservato a tutto il settore delle Arti visive e musicali. E ciò nonostante le numerose sollecitazioni e gli appelli. Questo silenzio ci racconta di un Ministro incapace di accorgersi delle situazioni o perlomeno costantemente distratto e pronto a delegare affidandosi più alle apparenze che ad approfondire il reale malessere vissuto dalle Istituzioni e dagli studenti a causa di una riforma che non si voleva attuare. Infatti i pochi regolamenti emanati, oltre ad essere carenti, in genere non solo non rispettavano lo spirito della legge 508 ma il più delle volte andavano a contraddirla. Appare ovvio che la capacità di un Ministro risiede anche nel saper discernere gli avvenimenti e soprattutto accorgersi di come vengono gestiti i citati avvenimenti allorché creano malessere, nonché nell'individuare i responsabili dei “cattivi consigli”.
  • Tutti parlano di volere il “bene” delle Istituzioni ma pochi hanno coraggio di compiere azioni concrete, poiché è “vezzo” comune preferire l'andare “simpaticamente” in accordo con chi detiene il potere. Infatti contraddire i potenti in genere non “rende”, almeno non rende a chi vuole usufruire di certe benevolenze. La dignità è un altro discorso!
  • In ogni caso in costoro v'è la certezza non solo che i danni, spesso incalcolabili, che vanno a provocare vanno a ricadere quasi sempre sul settore, ma conservano anche la certezza di restare impuniti essendosi, nel frattempo, assicurati le giuste coperture. Inoltre essi contano sul fatto, e ne sono anche convinti, che il personale di Accademie e Conservatori di musica raramente hanno voglia di andare alla matrice dei danni e di chi li ha realmente provocati poiché, per stanchezza o pigrizia, quasi mai la gente spende il suo tempo per comprendere certe cose. Senza contare che con la comprensione verrebbe, magari, fuori anche la verità. La sola eccezione interviene quando questi fatti, posti, come si suol dire, a regime vanno a colpire direttamente gli interessati.

    È ovvio che poi non conta lamentarsi poiché, come dice il saggio: non c'è miseria senza difetto!