Contrattazioni al Ministero - Mobilità e Declaratorie Comunicato
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28-07-06 |
Il giorno 26 luglio si sono svolti presso il Ministero dell'Università e della Ricerca due incontri, convocati dal Direttore generale e alla presenza del Sottosegretario Nando Dalla Chiesa, a seguito della formale richiesta di convocazione presentata dall'Unione Artisti Unams e già pubblicate tra le news.
Il primo incontro vedeva come argomento il rispetto dell'art. 2 del CCNI relativo alla mobilità del personale, e l'Unams ha ribadito che, ai sensi della citata norma, nessun provvedimento di “indisponibilità” o “congelamento” di posti può ritenersi legittimo in quanto la materia è di esclusiva competenza contrattuale e l'esercizio dell'autonomia delle singole Istituzioni può operare solo nell'ambito dei principi di legge e dei contratti collettivi per le materie ad essi riservati. Il Dott. Civello ha precisato che l'Amministrazione intenderebbe “congelare” 53 posti su 400 per i Conservatori di Musica e 8 su 93 per le Accademie di Belle Arti.
A parte il deciso “no” dell'UNAMS anche gli altri sindacati, sia pur con diverse sfumature, hanno confermato l'indisponibilità a condividere una tale scelta. La CGIL ne ha invece ammesso una qualche possibilità a condizione di una attenta valutazione da parte del Ministero delle condizioni che hanno determinato la scelta delle singole Istituzioni.
Il Sottosegretario si è riservato di decidere in merito per cui allo stato attuale non sappiamo ancora quale sia la posizione definitiva dell'Amministrazione.
Su questo argomento l'Amministrazione ha ritenuto opportuno allargare l'incontro richiesto dai sindacati alle Conferenze dei Direttori delle Accademie e dei Conservatori e ai docenti componenti il CNAM. In via preliminare il Direttore De Filippi (Accademia di Milano) e il Direttore Carlomagno (Accademia dell'Aquila) hanno chiesto, a nome di tutte le Accademie di Belle Arti, il blocco dei trasferimenti definitivi per l'anno accademico 2006/07 sulla base della necessità di non bloccare gli organici per il futuro al fine di poter utilizzare gli stessi posti in organico per le sperimentazioni una volte entrate a regime. L'UNAMS ha ribadito che il costo dell'attuazione della Riforma non può farsi ricadere ancora una volta sul personale in sevizio sia in termini economici che di diritti. Ma soprattutto l'UNAMS attende che con atti formali le Accademie esprimano direttamente lo loro opinione in merito.
Per quanto riguarda il DM sulle declaratorie dei Conservatori di Musica l'Unione Artisti UNAMS ha ribadito quanto già espresso in altre occasioni e cioè il ritiro delle DM 142 del 27 aprile e l'elaborazione di un nuovo decreto istitutivo dei settori disciplinari che escluda qualsiasi riferimento all'inquadramento dei docenti. I motivi alla base di tali richieste sono essenzialmente i seguenti:
a) vi è il parere contrario, anche se diversamente motivato di tutte le organizzazioni sindacali tranne la CISL. Tali posizioni erano state espresse al dott. Civello in una apposita riunione formale tenutasi al riguardo
b) vi è il parere contrario del CNAM, organo tecnico istituzionale del Ministro che tra l'altro ha formulato una proposta alternativa di definizione dei settori
c) vi è stato il parere contrario seguito da proposte di modifica di tutti i gruppi di studio intervenuti al Convegno tenutosi a Milano sui nuovi ordinamenti
d) vi è, nel merito, il parere MOTIVATO e CONTRARIO di grandi e prestigiose istituzioni quali il Conservatorio S Cecilia di Roma, G. Verdi di Milano, N. Piccinni di Bari e altre, NONCHÈ DELLO STESSO CNAM
e) il decreto firmato ha recepito integralmente la proposta fatta SOLAMENTE DA ALCUNI DOCENTI temporaneamente incaricati della direzione che costituiscono la Conferenza dei direttori dei conservatori di musica, privi di qualsivoglia mandato istituzionale per l'attuazione della Riforma presso il Ministero a livello ufficiale.
d) il decreto firmato investe problematiche legate ai rapporti di lavoro che per legge sono da definire in sede di Contrattazione Collettiva Nazionale tra Il Ministero e le OO.SS. Esso costituisce un gravissimo attacco al Sindacato ed al ruolo che esso è tenuto a svolgere nel delicato momento di transizione dal vecchio a nuovo.
L'incontro si è comunque svolto in maniera a dir poco agitata ed era facilmente prevedibile data la composizione del tavolo e la distanza di metodo e di sostanza sempre più evidente tra le posizioni di quasi tutti i sindacati da una parte e la Direzione Generale con le Conferenze dei Direttori dall'altra (ma continuiamo a chiederci: siamo sicuri che i Direttori presenti -5 su quasi 80- rappresentino le idee di tutti?).
Il Sottosegretario, visibilmente contrariato, ha concluso chiedendo per il futuro una diversa modalità di confronto e, nell'immediato, la presentazione di formale presa di posizione da parte di ciascun soggetto riservandosi, a documentazione pervenuta, di decidere in merito al ritiro o meno del DM 142/06.