L'amico Pierluigi Cimma (delegato UNAMS persso il Conservatorio di Torino) ci ha lasciati per sempre Comunicato
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04-08-06 |
Lunedì è mancato Pier Luigi Cimma, dal 1975 docente di chitarra presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino.
Credo che il modo migliore per ricordarlo sia quello di tracciare un sommario profilo artistico che nulla dice del grande vaolre umano che abbiamo perso per sempre
Esponente del concertismo internazionale fin dagli anni '60, iniziò gli
studi con Carlo Ernesto Salio che lo presentò giovanissimo al m° Segovia ai
corsi dell'Accademia Chigiana di Siena. Avendo vinto una borsa di studio del
governo spagnolo, fu invitato a frequentare nel 1968 i corsi di
perfezionamento di Santiago de Compostela con Andrés Segovia e José Tomas.
Fu in quegli anni che, in virtù delle sorprendenti attitudini
interpretative, fu segnalato dallo stesso Segovia alle migliori istituzioni
concertistiche del nord America, realizzando oltre 120 concerti. Diplomatosi
in chitarra presso il Conservatorio Superiore di Musica di Madrid ha
conseguito successivamente in Italia il diploma di Musica corale e
Composizione oltre alla laurea di Giurisprudenza. Ha approfondito la propria
grande esperienza musicale strumentale chitarristica con Alirio Diaz, Emilo
Pujol, Narciso Yepes, Nadia Boulanger.
Dal 1964 si è dedicato allo studio
del liuto e della tiorba, affiancando il repertorio di musica antica
all'attività concertistica e chitarristica . È stato protagonista di
prestigiose registrazioni discografiche, radiofoniche e televisive per le
più importanti emittenti internazionali.
La RAI TV nel 1982 gli affidò una
serie di trasmissioni sul secondo canale TV dedicate alla chitarra.
Ha scritto diverse opere per chitarra tra cui la Suite alpina, recentemente
ripubblicata in una nuova versione da Ricordi, e le Impressioni pompeiane
pubblicate da Bèrben.
È stato anche autore di alcune revisioni strumentali,
tra cui il Chôro de saudade di Barrios, le Quattro danze nello stile modale
di Mosso, gli Studi op. 39 di Diabelli e il Metodo op. 59 di Carcassi.