Pervengono al Sindacato vibrate proteste circa le decisioni intraprese da alcuni Consigli Accademici presieduti, come ovvio, dai Direttori e che stanno ponendo mano arbitrariamente all'applicazione delle famigerate declaratorie attraverso richiesta ai docenti, già titolari, della presentazione di titoli per la valutazione dei medesimi ai fini di eventuali incarichi.

È una cosa che per usare un eufemismo: non sta né in cielo né in terra, o meglio non risponde ad alcuna logica sia normativa che morale. Ciò premesso, il sindacato non può che ricordare di quanto avesse già annunciato e preavvertito circa simile rischio evenienza, nonché ha esperito tutte le lotte possibili perché ciò non avvenisse, essendo, ripetiamo, oltre che illegale mortificante.

Il fatto che alcuni Direttori, con relativi consigli Accademici, procedano certi dell'appoggio e del sostegno della triplice sindacale, (come si evidenzia dai loro comunicati), non significa affatto che i docenti siano costretti a subire. L'italia dovrebbe ancora essere la patria del diritto, e il professore, ne sono certa, che non vuole subire una riduzione delle proprie funzioni potrà senza alcun timore far valere i propri diritti che provengono da una professionalità già accertata e sono, oggi, messi in discussione.

Solo il sostegno diretto alle posizioni dell'UNAMS e la mobilitazione potranno garantire il rispetto delle professionalità acquisite. Appare, infatti, ovvio che senza la mobilitazione dei diretti interessati il sindacato non potrà andare oltre.