Esplicitate all'On. Bastico alcune preoccupazioni circa i contenuti del prossimo decreto alla firma del Ministro Mussi e sull'apertura dei licei musicali
Discorso di Antono Calosci letto all'On. Bastico in visita al Conservatorio di Pesaro |
21-09-07 |
Il sindacato Unione Artisti UNAMS da sempre chiede la piena attuazione di una riforma dell'intero sistema musicale Italiano che preveda l'inserimento dell'Istruzione musicale strumentale fin dalle scuole di ordine più basso (gerarchicamente parlando) fino a quelle più alto.
L'Unione Artisti UNAMS con enormi sforzi riuscì nel 1999 a far approvare all'unanimità dal parlamento la legge di riforma dei Conservatori che li pone a livello universitario in ossequio della Costituzione Italiana Art. 33. Contemporaneamente l'Unione Artisti UNAMS fu strenua promotrice dell'approvazione di quella parte della legge 124/99 con la quale le scuole medie ad indirizzo musicale uscirono ad una ventennale sperimentazione e furono ricondotte ad ordinamento.
Fu introdotta la classe di concorso specifica A077 (strumento musicale nelle medie).
Purtroppo dal '99 ad oggi si è assistito ad un tentativo inopportuno di unificare le classi d concorso A031-A032 (educazione musicale) con A077 (strumento).
Questo tira e molla ha prodotto un gravissimo problema: i nostri studenti neo-diplomati da un lato non potevano aspirare ad immissioni in ruolo sull'insegnamento di strumento per mancanza di abilitazione specifica per A077 e, a causa di inopportuni decreti e leggine scritte in modo assai sibillino, si videro togliere il posto di lavoro per una migrazione di docenti abilitati per educazione musicale (per la quale esistevano appositi corsi) verso strumento musicale. Questo causò una enorme conflittualità che portò a centinaia di sentenze di vari TAR e del Consiglio di Stato. Sentenze quasi sempre contrastanti tra loro.
L'Unione Artisti UNAMS ha sempre creduto nella necessità di un percorso musicale nella scuola secondaria diffuso nel territorio con insegnanti specialisti della disciplina “strumento musicale” con profonde conoscenze pedagogiche per la specifica età evolutiva dello studente.
Il concetto del panorama dell'istruzione musicale italiana fu introdotto chiaramente dalla già citata legge 508/99 che ha previsto una parte inferiore affidata alle scuole medie e ai licei musicali ed una parte, quella di livello universitario, ai Conservatori.
La riforma 508 per svariati motivi non è stata fatta decollare. Uno dei motivi contingenti è stato la mancanza di diffusione di scuole medie ad indirizzo musicale nel territorio e congiuntamente la mancanza di un percorso per ottenere la SPECIFICA ABILITAZIONE.
Avere queste scuole medie ad indirizzo musicale ben diffuse nel territorio crea posti di lavoro per gli studenti che terminano gli impegnativi studi del Conservatorio e garantisce una penetrazione territoriale ottimale per favorire la diffusione della musica in ambito pre-professionale che serve da insostituibile base per i Conservatori.
Verso il mese di giugno il Ministro Mussi ha proposto al CNAM una bozza di decreto per introdurre corsi per l'abilitazione di strumento e la modifica dei corsi abilitanti esistenti per educazione musicale.
Di per se la cosa sarebbe ottima se non fosse che questo decreto ha dei contenuti assai preoccupanti.
Il decreto è stato da poco approvato con modifiche dal CNAM e si attende in queste ore l'emanazione da parte del Ministro.
Purtroppo la tipologia dei corsi che verrebbero istituiti in base a detto decreto, comunque, non ha univocità di lettura, in quanto non è chiaro se si tratta di corsi “normali” o “sperimentali”.
Il decreto, infatti, parla di RIDEFINIZIONE del corso ordinamentale di didattica della musica in un corso biennale ad indirizzo didattico (basta guardare le premesse del decreto). Nelle premesse si parla infatti di “ordinamentale” per i corsi che vengono ridefiniti ma si evita di dire che i nuovi corsi da istituire in sostituzione dei vecchi sono a loro volta “ordinamentali”. L'art. 1 del decreto ribadisce che i corsi “ordinamentali” sono ridefiniti in “corsi accademici biennali di secondo livello”.
Tutto bello? No! Assolutamente no!
Sappiamo che il DPR 212/05 (superiore ad un semplice decreto ministeriale) al momento impone che i “corsi accademici biennali di secondo livello” debbano restare “sperimentali”.
Come è possibile sostituire un corso ordinamentale con un altro che è sperimentale. La regola sarebbe quella di sostituire un corso ordinamentale con un altro ordinamentale o, come sta purtroppo accadendo per tutte le altre discipline impartite in Conservatorio, affiancare a corsi ordinamentali corsi sperimentali.
Basta qui? No! Ci sono altri problemi!
Occorre rilevare che gli effetti della legge 53/03 ed il successivo decreto legislativo 227/05 pongono elementi di fortissima incertezza circa la possibilità che questi corsi abilitanti possano avere una attuazione CONTINUA E PERMANENTE. Questo accadrà in ossequio alla programmazione nazionale degli accessi all'insegnamento per le esigenze delle scuole statali ovvero è prevista la conseguente contingentazione delle abilitazioni da concedere.
Mi spiego meglio: se le abilitazioni sono da rilasciare in base alla programmazione, è fortemente possibile che per le classi di concorso A031 e A032 non ci saranno nei prossimi anni possibilità di rilasciare abilitazioni.
Venendo a mancare i corsi vecchio ordinamento ed essendo i nuovi corsi sperimentali si verranno a creare fortissimi problemi occupazionali per i professori in ruolo nei corsi di Didattica della musica. In pratica si assisterà alla precarizzazione di ciò che è stabile.
È comprensibile che un sindacato serio non resterà immobile di fronte a tale evenienza.
La stessa cosa avverrà, una volta passata la prevedibile numerosa richiesta supportata dalla fase transitoria che prevede l'accesso di diritto a coloro che hanno 360 giorni di insegnamento su strumento, per i corsi abilitanti per strumento musicale.
Poi, trascorsi due o massimo tre anni, anche per la classe A077 a seguito dell'obbligo di seguire la programmazione, i corsi abilitanti per strumento saranno attivati solo occasionalmente ed in modo discontinuo.
Ribadisco che un sindacato serio non resterà alla finestra a guardare impassibile lo scempio futuribile che tale impostazione potrà causare alla stabilità posseduta dai professori di Didattica.
Il problema nasce dal fatto che ancora, per quanto voluto da una parte del DPR 212/05, i corsi di II livello non possono essere istituiti come corsi ordinamentali ma come corsi sperimentali.
Come Lei saprà, più di una volta l'Unione Artisti UNAMS si è dovuta rivolgere al giudizio di Tribunali Amministrativi e Consiglio di Stato in difesa dei diritti voluti dalla legge dello Stato n. 508/99 che ha immesso i professori già in servizio al momento dell'entrata in vigore della legge stessa in un ruolo ad esaurimento mantenendo le funzioni possedute. Di recente proprio 4 sentenze del TAR Lazio hanno annullato il decreto sulle declaratorie che contenevano fortissimi presupposti per precarizzare il personale docente di ruolo.
Ora noi speriamo che il Ministro Mussi abbia accolto sia alcune modifiche che il CNAM ha introdotto nella bozza di decreto sia alcuni emendamenti proposti dall'Unione Artisti UNAMS.
Altri motivi generali di preoccupazione sono costituiti da una mancanza di chiare indicazioni nella bozza di decreto ministeriale che non prevede una particolare tutela dei precari storici delle medie musicali, ovvero quei docenti che da anni insegnano strumento ma che per colpe certamente non loro non hanno potuto conseguire la specifica abilitazione.
Il CNAM ha introdotto nel suo parere questa modifica che ora leggo:
Quindi abbiamo una risposta correttissima del CNAM alle nostre richieste di sopra indicate: ora speriamo che il Ministro le abbia accolte.
Non sarebbe morale trattare in altro modo questi docenti che sono da anni impegnati ad insegnare. Ora lo Stato deve riconoscere loro questa professionalità acquisita sul campo con delle abbreviazioni di percorso e con il diritto ad essere ammessi a frequentare i corsi abilitanti specifici.
Ma ancora non basta! L'Amministrazione dovrà al più presto definire quali siano i titoli di accesso a regime all'insegnamento dello strumento musicale. Questa è condizione necessaria ed insostituibile.
Come sindacato esprimiamo quindi grande preoccupazione per quanto esposto fino ad ora.
Per contro siamo felici che finalmente nella Regione Marche stanno nascendo delle scuole medie ad indirizzo musicale che da un lato daranno lavoro ai nostri ex studenti e dall'altro contribuiranno a fornire quella base che la riforma legge 508/99 ha previsto per i Conservatori.
Ma, Lei dirà che siamo incontentabili!!!,
Perché la riforma possa dirsi compiuta occorre anche che vengano istituiti e diffusi sul territorio i licei musicali.
Questi licei musicali erano stati previsti nella proposta di riforma dei Conservatori prima che diventasse la famosa legge 508/99!
L'allora Ministro Berlinguer volle che questa previsione fosse scorporata e la introdusse nella pasticciatissima riforma della scuola secondaria. Quella riforma che prevedeva non senza pesanti ambiguità la creazione dei licei musicali non vide mai la luce, almeno su questo argomento. E questa è storia.
Poi, col cambio della guardia e l'avvento del Ministro Moratti, la riforma Berlinguer fu abrogata e sostituita con un'altra altrettanto pasticciata. Anche questa riforma prevedeva la creazione dei licei musicali. In fine legislatura il Ministro Moratti aveva dato il via alla sperimentazione dei licei musicali.
Purtroppo per i licei musicali uno dei primi atti del Ministro Fioroni è stato quello di bloccare qualunque sperimentazione ivi compresa la sperimentazione musicale nei licei bloccandone l'avvio, anche sperimentale, dell'istruzione musicale strumentale nei licei.
L'impegno del sindacato Unione Artisti UNAMS sarà sempre quello di avere sia scuole medie musicali sia licei musicali ben distribuiti nel territorio.
Vogliamo sperare che questo sia l'impegno di codesto Governo. Ovvero avere ben avviate le riforme alcune da approvare altre già approvate da ben 8 anni, come la legge 508/99.
Vorremo vedere l'impegno del Governo e dei Ministri a portare avanti le riforme tutelando le professionalità esistenti nei Conservatori e rafforzando quelle esistenti nelle scuole medie e soprattutto vorremo vederle potenziate e completate con i licei.
Vorremo vedere la riforma universitaria dei Conservatori come fatto compiuto e senza ulteriori sperimentazioni.
Vorremo vedere Scuole medie e licei musicali ben diffuse e funzionanti nel territorio.
Di sicuro non vogliamo le solite promesse ma vogliamo finalmente fatti concreti e rispettosi delle leggi già scritte ed approvate.