A proposito del CCNL: Punto sulla situazione, stato di agitazione e sciopero del 29 ottobre

Comunicato Stampa

Rif. 067
11-10-07

L'inizio dell'anno accademico (2 novembre) si presenta con una serie di notevoli problemi ancora irrisolti: primo fra tutti il rinnovo del nostro contratto scaduto da 22 mesi. Infatti, come è noto, in questi mesi si sono già chiusi il contratto dei ministeriali e quello della scuola. Per quanto attiene il rinnovo del nostro contratto da circa due anni l'Unione Artisti UNAMS sollecita al Ministro Mussi la predisposizione dell'atto di indirizzo con lo stanziamento di fondi adeguati. Il silenzio del Ministro è stato fino a pochi giorni fa totale e solo in quest'ultimo periodo, grazie a ripetuti incontri col Sottosegretario Nando Dalla Chiesa si è riusciti ad ottenere l'inizio della procedura. L'ultimo è avvenuto ieri 10 ottobre, nel corso del quale ci è stato proposto un ulteriore incontro per il 24 p.v. insieme al Ministro della Funzione Pubblica Nicolais.

Con l'onestà mentale di sempre doverosamente riconosciamo al Sottosegretario un impegno personale profuso per tentare di avviare il nostro contratto. Pertanto aspettiamo il 24 per sapere se il Ministero dell'Economia ha deciso o meno di attribuire dei fondi aggiuntivi per permetterci di sederci al tavolo dell'Aran con la prospettiva di discutere sì della parte giuridica ma, con un minimo di decoro per il riconoscimento del lavoro fatto, anche di quella economica. In attesa di una soluzione l'Unione Artisti UNAMS ha proclamato lo stato di agitazione a cui seguiranno, in mancanza di risposte concrete, una serie di iniziative di protesta con l'inizio dell'anno Accademico.

Al riguardo di azioni di protesta l'Unione Artisti UNAMS non partecipa alle iniziative dello sciopero già indetto per il 29 ottobre da CISL-UIL-CGIL poiché riteniamo, pur nel rispetto delle iniziative dei citati sindacati, che le azioni di sciopero debbano in qualche modo dare fastidio a qualcuno per avere incidenza sugli interlocutori politici, altrimenti si tratta di azioni di facciata con valenza di politica generale. Quale fastidio può dare uno sciopero proclamato nelle Istituzioni AFAM il 29 ottobre tenuto conto che la totalità dei docenti, in quel giorno, non è impegnata in attività di lezione? Infatti, di norma, le lezioni iniziano il 2 novembre. In pratica non creeremmo nessun disservizio poiché i soli coinvolti sarebbero solo il personale tecnico amministrativo e quello dell'Accademia di Danza, gli unici che potrebbe vantare una effettiva assenza con relativa decurtazione retributiva della giornata lavorativa. Insomma, per noi è un po' come se in una grande città gli autisti dei mezzi pubblici facessero sciopero il 1° dell'anno (quando sono già fermi per affari loro) o il giorno di ferragosto!

In conclusione per quanto sopra detto

QUALORA NON VENISSERO ASSICURATI SOLDI AGGIUNTIVI PER IL CONTRATTO L'UNIONE ARTISTI UNAMS PROPORRA' AZIONI DI PROTESTA CHE ATTIRINO REALMENTE L'ATTENZIONE DEL GOVERNO

Quale ipotesi di protesta l'Unione Artisti UNAMS sta studiando la possibilità di invitare tutte le RSU a non varare contratti integrativi che prevedano l'utilizzo del fondo di Istituto per l'attivazione dei corsi sperimentali.

Ribadiamo così la necessità che il Ministero trovi fondi appositi per l'attuazione della Riforma (appunto le sperimentazioni). Ricordiamo che il fondo di Istituto, infatti, è generato da soldi del contratto i quali, invece di essere distribuiti a livello centrale all'Aran sugli stipendi di ognuno, vengono destinati alle Istituzioni per premiare la produttività. In questi anni abbiamo acconsentito che venissero, invece, utilizzati anche per l'attuazione della riforma perché ci sembrava importante partire e dare un segnale e una dimostrazione delle effettive capacità delle nostre Istituzione e del personale. Se però il Governo non stanzia ora dei fondi aggiuntivi per il CCNL noi intendiamo riappropriarci del fondo per il suo utilizzo naturale; e, nel qual caso, tutte le sperimentazioni potranno partire solo con altri fondi specifici. Appare chiaro che sarà allora il Governo a dover rispondere agli studenti della mancata attivazione dei corsi.

Quanto detto è possibile. Infatti nella scuola su questa linea si è mosso il Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni che, nel reintrodurre i corsi di recupero estivi, ha previsto stanziamenti aggiuntivi specifici per 30 milioni di Euro e non caricando l'iniziativa sul già esistente fondo di Istituto

Perché per l'AFAM non viene stanziato niente, solo tagli, tagli ... e ancora tagli??

Vi faremo sapere dopo il 24 a che punto stiamo e, in assenza di risposte concrete come sopra detto, programmeremo le azioni conseguenti.

Il Segretario Generale
(Prof.ssa Dora Liguori)

 

 

Da affiggere all'albo ai sensi dell'articolo 49 L. 249/68 e della C.M. 241/69