Occupato il Conservatorio di Napoli.

Articolo apparso su IL MATTINO (Napoli) del 29-11-2007

Rif. 072
30-11-07

IL MATTINO (edizione nazionale) del 29/11/2007

STUDENTI IN RIVOLTA. OGGI IN FORSE LA KERMESSE DEL BICENTENARIO

Sit-in al conservatorio, concerto a rischio

Denuncia del direttore alla polizia: «Ma lo faccio a malincuore»

ENRICA PROCACCINI
CONSERVATORIO in stato di agitazione.

Da ieri mattina una cinquantina di studenti occupa i locali di San Pietro a Majella. Niente lezioni, niente concerti, neanche quello previsto per oggi per il bicentenario della fondazione dell'istituto.

Si andrà tutti a casa solo quando il ministero darà una risposta. Alla base della protesta, che già oggi potrebbe estendersi ad altre strutture italiane, il mancato decreto per l'equiparazione dei titoli rilasciati dal Conservatorio a quelli universitari. Decreto atteso da ben otto anni.

Tutto ha inizio nel '99 quando la legge di riforma del settore (la 508) introduce anche nei Conservatori la formula del tre più due. A fine triennio e a fine biennio, la riforma avrebbe dovuto assicurare agli studenti un titolo accademico di primo e secondo livello equiparato alla laurea.

Un titolo di studio finito, valido anche per l'accesso ai concorsi per il pubblico impiego. «Invece - dicono gli studenti - ancora oggi non è così: il nostro titolo non ha queste caratteristiche e non è neanche riconosciuto a livello europeo».

Del titolo di dottore ai ragazzi non importa un granché.

Piuttosto, vogliono certezze sulla spendibilità del «pezzo di carta» con cui escono da San Pietro a Majella.

E la loro protesta potrebbe espandersi a macchia d'olio nel resto d'Italia: «Siamo in contatto con i colleghi di Bologna, Roma e Trapani».

Tra gli occupanti c'è anche Giovanni Maria Block, vincitore del Premio Tenco 2007 quale migliore autore emergente. Dopo sette anni di flauto traverso, il giovane talento napoletano si è iscritto al corso triennale di musica applicata ai contesti multimediali. «Occupo perché ho capito che alla fine dei tre anni il mio titolo non avrà alcun valore».

Il sit-in andrà avanti a oltranza, salvo intervento delle forze dell’ordine: il pericolo di sgombero c'è perché il direttore Vincenzo De Gregorio ha presentato denuncia alla polizia. «L’ho fatto a malincuore - dice - ma era atto dovuto perché, essendo anche museo, dobbiamo rispondere a ben tre sovrintendenze». Nel pomeriggio ha tentato una mediazione. «Volevo convincere i ragazzi a optare per un'assemblea permanente.

Ma hanno ragione: la loro protesta è legittima e ben motivata perché c'è incertezza sulla spendibilità dei titoli conseguiti. Per non parlare dell'istituzione del biennio abilitante per l'insegnamento, introdotto 20 giorni fa da un decreto ministeriale, che, senza fondi, ci dice di organizzare il corso. I posti a disposizione sono solo 35. Si aprirà una guerra tra poveri».