Incontro dell'Aunione Artisti UNAMS presso l'ARAN.

Comunicato Stampa

Rif. 17
20-02-08

A seguito dell’incontro, per il rinnovo del contratto di lavoro AFAM, svoltosi oggi 20 febbraio presso l’ARAN (a tavoli separati su richiesta delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL), l’Unione Artisti UNAMS, dopo aver ascoltato le proposte dell’ARAN, pur dando rilievo alla disponibilità propositiva dell’ARAN stessa, non ha potuto che ribadire quanto sarebbe azzardato e inutile procedere, a occhi chiusi, su una contrattazione che economicamente offre meno della svalutazione corrente e di quanto offerto alla secondaria e che, di contro, intenderebbe procedere su una serie di innovazioni pericolose poiché tendenti a modificare l’attuale stato giuridico dei docenti.

Il sindacato, su materia tanto intricata, ritiene che non si possa procedere senza che, a monte, prima non vi sia una chiara scelta politica di base. Ed essa, stante l’attuale situazione, potrà essere fatta solo dal prossimo Governo, chiunque esso sia. Infatti solo nuovi ministri di MUR, Tesoro e Funzione Pubblica potrebbero, volendo, avere la potestà di rivedere, o meglio riformulare l’attuale “atto d’indirizzo”, che non è solo confusionario ma si rivela soprattutto punitivo per l’intero settore.

Nel corso della discussione l’ARAN ha poi proceduto ad avanzare una serie di proposte che non essendo del tutto chiare, divengono, per il sindacato, impossibili da giudicare compiutamente ma che, in sintesi, parrebbero non rispondere affatto ad alcuni nostri, e non solo nostri, concetti fondamentali. Infatti, allorché viene ventilata la parola “valutazione” si opera, a nostro giudizio, una contraddizione in termine poiché, così facendo, si procederebbe contro lo spirito della legge 508 che, a chiare lettere, ha inteso sancire essere l’attuale personale, e non altri, il destinatario della legge; un personale che, essendo già al più alto livello, non può essere ulteriormente valutato, ai fini dell’inquadramento, da chicchessia.

Non a caso, sempre la legge 508 affida a questo personale e a queste Istituzioni il compito di rilasciare diplomi accademici di I e II livello, titoli equipollenti alle lauree universitarie. Addirittura lo stesso MUR s’affanna a dire che, pur se sperimentali, gli attuali titoli sono già diplomi accademici a tutti gli effetti.

Pertanto qualunque altra considerazione che non parta da questi principi sarebbe oltre che contraddittoria anche pericolosa. Infatti chi, trattandosi di discorso fra pari, sarebbe abilitato a valutare i propri colleghi? Se poi qualcuno coltiva antichi “retropensieri”, oggi come ieri non ci troverà conniventi.

In ogni caso, prima di prendere fondamentali decisioni, siamo fermamente intenzionati a sottoporre le medesime al giudizio dei colleghi. Comunque restiamo in attesa di maggiori chiarimenti e, a tale proposito, l’Unione Artisti, nel ribadire la propria disponibilità a valutare con spirito collaborativo le varie proposte che ci perverranno dall’ARAN, ha chiesto che le medesime siano formulate non solo verbalmente.

E ciò al fine, in materia tanto delicata, di meglio valutare la sostanza delle proposte in oggetto.

D.L.