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Ancora una volta l'Unione Artisti UNAMS è riuscita, con la sospensiva (vedi sotto) al decreto 483, a salvare la titolarità ai colleghi.
Ovviamente ciò è avvenuto nel silenzio delle Confederazioni CGIL-CISL-UIL, le stesse che chiedono oggi le “tre fasce”.
Ci auguriamo che, questa volta, i docenti comprendano due precise cose:
- le famigerate declaratorie, quelle per intenderci oggetto del ricorso presentato e vinto dall'Unione Artisti UNAMS e i cui nefasti effetti già iniziavano a vedersi, con la 483 erano purtroppo rispuntati. Motivo per il quale il giudice del TAR, che ovviamente non ama le “prese in giro”, ha concesso, in tempi brevissimi, la sospensiva;
- il sindacato, per Costituzione, se opera onestamente è l'unico organismo abilitato a trattare nelle sedi opportune e ufficiali e a difendere la categoria.
Appare ovvio che il cosiddetto “potere” la pensa diversamente e fa di tutto per contrastare e svuotare il sindacato che, per difendere i colleghi, gli si contrappone, e nel contempo ama privilegiare i sindacati che risultano, come dire ... silenti.
Il sistema è antico come il mondo e dovrebbero, però, essere i colleghi, se ci tengono ad essere realmente tutelati, a capire, con ciò, aderendo e dando forza a chi li difende. Infatti, disarmare proprio chi combatte è un autentico ... suicidio.
D.L.
Seguirà, a breve, il commento dell'Avv. Leotta.
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