Unione Artisti
UNAMS

Commento alla "Lettera Aperta ai Docenti" del M° Carioti

Comunicato stampa

Rif. 044
22-07-08


In merito alla sospensiva al Decreto 483 il M° Carioti interviene con argomenti che sono fin troppo facili da ribattere:

1 - al contrario di quanto afferma, la sospensiva entra pesantemente nel merito allorché rinvia nei motivi, appunto di sospensiva, alla sentenza 1561/2007; per intenderci quella che stabiliva, in merito alle cosiddette declaratorie (riassumiamo il concetto): “che neppure ad un Ministro è consentito (con atto amministrativo) togliere un ruolo”. Ciò premesso ne discende che secondo il pensiero di Carioti allorché un decreto, come il 483, reitera appunto questa punitiva volontà, i docenti di Accademia e Conservatori o si “suicidano”, sacrificando il sudato ruolo, oppure se reagiscono al sopruso, come è nel diritto di ogni cittadino fare, vengono incolpati di bloccare la Riforma. Pertanto il discorso perverso di Carioti si concreta nella logica che: colpevole di fermare la Riforma non è chi commette gli abusi ma chi è costretto a reagire per difendersi. Tra l'altro il M° Carioti adombra anche al fatto che chiedere giustizia ai Tribunali non serve! Allora perché non li aboliamo? Potremmo sempre, visto che è tanto bravo, rivolgerci direttamente a lui?

2 - sempre nel merito delle cosiddette declaratorie il M° Carioti, nell'affermare che nessuno ha avanzato proposte concrete, dimostra di avere, volutamente, pochissima memoria. Infatti il passato CNAM aveva, coinvolgendo esperti delle Istituzioni, fatto un preciso lavoro stabilendo il rinnovamento artistico e culturale senza, però, fare corrispondenze discrezionali e limitanti fra vecchie titolarità e presunte nuove; compito che, come ovvio e come dice il giudice, non spetta ad un semplice atto amministrativo. Se tale lavoro fosse stato mandato avanti, essendo corretto e senza limiti di titolarità, nessuno avrebbe trovato motivi per impugnarlo;

3 - ricordiamo al M° Carioti che il mandato che i direttori ricevono dai docenti è quello di dirigere il Conservatorio dove sono stati eletti e non certo quello di arrogarsi il diritto di parlare ed elaborare proposte a nome dei docenti. Infatti per elaborare proposte e dare pareri i docenti fanno un'apposita votazione utile ad eleggere i Consiglieri del CNAM (Organo Istituzionale i cui compiti sono previsti per legge).

In ultimo non comprendiamo questa strana identificazione del M° Carioti con un atto che, come detto, non è di sua competenza ma dell'Amministrazione e che pertanto lui non era tenuto a formulare (così male da essere sospeso) ed oggi a difendere. Infatti l'Amministrazione conosce come tutelarsi da sola o, con gli estremi, affidarsi all'Avvocatura di Stato.

Per quanto sopra detto, ricordiamo che l'UNAMS è nata e si è battuta fortemente per ottenere questa Riforma e che pertanto se si attiva lo fa a giusta tutela del ruolo dei docenti e non certo per fermare il processo riformatore. Infine l'UNAMS vuole che la Riforma venga attuata nello spirito e nei dettati della legge 508 e non in modo tanto deleterio da annullarne gli effetti positivi.
Poi, se qualcuno, vuole sapere del perché i provvedimenti escano sempre in forma e in sostanza illegittima la risposta non è complicata. Infatti chi stila i documenti sa benissimo come andrebbero fatti ma “studia” per raggiungere un obiettivo preciso: reperire cattedre da distribuire in un secondo momento. E, per ottenere questo risultato, essendo bloccati gli organici, restano soltanto alcuni sistemi: frantumare gli attuali ruoli, congelare le cattedre, etc.
Il danno che ne viene agli attuali docenti di ruolo è, con ogni evidenza, considerato cosa “minima”. E poi non afferma Carioti che lui ha avuto il mandato per proporre buona parte di queste cose? Insomma per qualcuno i docenti amano impiccarsi da soli!

D. L.

P.S. Per sminuire lo smacco si fanno girare, ad arte, voci di implicazioni che questa sospensiva potrebbe avere sul contratto. È chiaro che quanti dicono una simile bestialità, dimostrano di non sapere come difendersi essendo, costoro, arrivati proprio alla frutta. Infatti la cosa non solo è impossibile ma falsa e pretestuosa.