Unione Artisti UNAMS |
Stato di agitazione ed eventuale sciopero Comunicazione Stampa |
Gentili colleghi, la drammatica situazione nella quale versano le nostre Istituzioni riteniamo sia sotto gli occhi di tutti e, pur restando convinti che lo sciopero è qualcosa che va a punire soprattutto le tasche di chi lo fa, questa volta siamo costretti a "gridare" la nostra riprovazione facendo ricorso anche noi all'arma democratica dello sciopero.
A proposito di danni alle Istituzioni e al personale sono anni che l'Unione Artisti UNAMS denuncia una politica avversa dei Governi, sia presenti che passati, che nulla hanno fatto e fanno per un giusto avanzamento del processo di riforma, con l'aggravante che quando intervengono, lo fanno con atti amministrativi illegittimi come sanzionato dai Tribunali amministrativi; Governi che, inoltre, nulla hanno fatto stanziando adeguati fondi per le Istituzioni e per il rinnovo del contratto AFAM, fermo al 2005. Infatti, con una costante inimmaginabile, i Governi, quando ricordano che esistono le Istituzioni dell' Alta Cultura della Formazione Artistica lo fanno spesso per esprimere ingenerosi giudizi che il più delle volte rispondono a logiche di poca conoscenza e, peggio, ad interessi provenienti da altri settori.
Non è un segreto che L'Università non ha mai abbandonato l'antico progetto d'impossessarsi del nostro diritto costituzionale di rilasciare dei titoli al più alto livello. E perché le Università ottengano simile cosa occorre che in molti si prestino a, di nuovo, secondarizzare le nostre Istituzioni. Ciò avviene magari fomentando paure varie, circa il soprannumero o anche facendo aggio sul mancato rinnovo contrattuale onde fare inghiottire, al personale, un probabile riassorbimento nel comparto della secondaria. Infine i sistemi sono tanti ma tutti puntano al medesimo fine.
Oggi, però, le Confederazioni sono pronte a usare l'arma dello sciopero, per tutelare, dicono loro, i diritti AFAM diritti che, con ogni evidenza, non erano loro minimamente presenti, quando venivano compromessi da regolamenti non in linea con la legittimità. Protestare nelle sedi competenti (TAR- Consiglio di Stato) forse sarebbe significato farsi delle inimicizie e mettere anche mano nelle tasche del sindacato medesimo.
Né inoltre, parlando di contratto, poteva definirsi una difesa del personale, in questo caso docente, allorché, sempre CGIL,CISL E UIL andavano a proporre, all'ARAN, tre fasce per, di fatto, incostituzionalmente mutare lo "status giuridico" degli attuali docenti, inserendoli in una umiliante seconda fascia.
Purtroppo Il silenzio ha sempre caratterizzato una certa politica e oggi che, a causa del passato silenzio, la situazione si è degradata e occorre uno sciopero, azione che, purtroppo va ad incidere sul denaro del cittadino ebbene ..oggi tutti prendono la parola!
Per questi inconfutabili motivi riteniamo di poter dire che l'Unione Artisti UNAMS, sindacato che sempre, e a tempo debito, è intervenuto per denunciare illegittimità e ritardi contrattuali sul settore, moralmente sia anche il sindacato autorizzato a chiedere, oggi, ai colleghi il sacrificio di uno sciopero, ricordando ai medesimi che l'azione sindacale non si esaurisce, appunto con l'arma estrema e dispendiosa dello sciopero, ma con un contrasto che sia coraggioso e costante, verso il Governo e l'Amministrazione. Se solo fossimo stati ascoltati oggi avremmo una Riforma a regime, con tutto ciò che ne sarebbe conseguito nell'interesse delle Istituzioni, del personale e degli studenti.
Detto questo, e se fallisce il previsto tentativo di conciliazione, non resterà che proclamare lo sciopero.
P.S.
A breve verrà comunicata la data.