Unione Artisti
UNAMS

Intervento in sede di discussione della legge Finanziaria della Senatrice Sbarbati in merito alle Accademie e i Conservatori

Comunicato Stampa

Rif. 083
11-12-08


SBARBATI (PD). Signor Presidente, in merito all'ordine del giorno G3.162 volevo semplicemente ricordare che, in sede di esame dell'atto Senato n. 1209, che reca disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009), è in corso oggi un contenzioso che riguarda il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e la comunità dell'alta formazione di accademie e di conservatori di musica. Questo contenzioso riguarda l'emanazione dei regolamenti attuativi, previsti dall'articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508, relativi alla riorganizzazione delle cattedre e , ad oggi, ha visto diversi interventi della magistratura, che finora hanno bloccato l'operatività di regolamenti non conformi alla legge.
Si paventa quindi, visto l'orientamento che sta ispirando i vari provvedimenti varati nel settore della cultura e dell'università, una posizione che possa portare, prima o poi, ad uno scadimento culturale e professionale di questo settore delle accademie e dei conservatori di musica, qualora si possa porre in atto un tentativo di polverizzare le cattedre e gli insegnamenti, con la conseguente precarizzazione del ruolo degli stessi docenti. Tutto ciò porterebbe anche delle gravi conseguenze all'iter formativo degli studenti.
Vorrei ricordare, Presidente, che in base a questa legge 508, attesa dal settore dell'arte italiana, della musica e dell'arte in generale, abbiamo ottenuto che il diploma conseguito nei conservatori e nelle accademie avesse valore di laurea a tutti gli effetti, modificando anche il corso formativo degli stessi ragazzi, o ragazze, che accedevano ai conservatori ed alle accademie e prevedendo quindi, prima dell'accesso finale, un esame di Stato che riguardava la scuola secondaria. Abbiamo compiuto un'operazione di giustizia, perché nel campo internazionale i nostri giovani, anche se erano direttori di orchestra, non potevano partecipare ai bandi di concorso internazionale perché il diploma conseguito non aveva valore di laurea.
A tutt'oggi questa laurea, a tanti anni di distanza dalla legge 508, ha ancora semplicemente valore sperimentale. Signor Presidente, lei sa meglio di me che il valore sperimentale di un titolo di studio va verificato dopo un po' di tempo, altrimenti scade di per sé. Non possiamo permetterci questo. Il nostro Paese è sempre stato un faro di civiltà, nell'arte, nella musica, nella pittura e nel settore delle accademie e oggi tale settore sta languendo, perché non viene appunto posto in essere, attraverso un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, tutto l'iter per arrivare a questi regolamenti attuativi che renderebbero giustizia al settore dell'alta formazione musicale e coreutica, che naturalmente è previsto anche dalla nostra Carta costituzionale.
Chiediamo quindi di ovviare a tale situazione (e ringrazio il ministro Bondi per l'attenzione), perché è un impegno preciso della legge 508, una legge dello Stato a tutt'oggi disattesa per lo specifico puntiglio di un direttore generale, che ne fa una questione sua, quando questa legge è votata all'unanimità, con il concorso di tutto il Parlamento, maggioranza ed opposizione (io ne fui relatrice alla Camera, il senatore Asciutti ne fu relatore al Senato). Chiedo quindi al Governo un impegno preciso affinché tali regolamenti, nel solco del dettato della legge, vengano emanati, rendendo giustizia a questo settore dell'alta formazione musicale e artistica.
Anche l'ordine del giorno G3.166 riguarda certamente un settore molto importante per il nostro Paese, quello culturale tout court, per il quale appunto il Governo ha assunto delle posizioni che non ritengo assolutamente da condividere.
Come abbiamo effettuato delle operazioni per detrarre dalla denuncia dei redditi le spese per gli animali domestici o anche le spese per le palestre - tutte cose sacrosante, servono alla salute, per carità - così dobbiamo tenere presente che esiste anche una salute mentale che fa riferimento ad una robustezza culturale, tale per cui un cittadino è libero quando sa scegliere perché ha dentro di sé gli strumenti per poter scegliere: una mente critica e libera che può determinare soltanto la cultura, la capacità di leggere e di leggere con consapevolezza, cercando di comprendere ciò che si legge, nel dettato generale della società ma anche e soprattutto attraverso il libro. Il libro è ancora la fonte alla quale si attinge per produrre e per farsi una cultura.
Su questo tema ho presentato anche una mozione, a nome di tutto il Gruppo del Partito Democratico, che però non è stata più calendarizzata, e dunque colgo l'occasione per chiederle, signor Presidente, la possibilità di inserirvela. Ma soprattutto chiedo al Governo un atteggiamento favorevole rispetto a questo ordine del giorno che lo impegna a cercare le possibili soluzioni. Il ministro Gelmini apre il discorso per quanto riguarda i libri di testo scaricabili da Internet: potenziamo allora nelle scuole le biblioteche scolastiche, perché accanto al libro, se il libro non c'è più, deve comunque esserci un punto di riferimento culturale solido. Non tutti accedono a Internet e il libro scaricato da internet, peraltro, costa forse più di quello che si va a comprare. È vero che è un percorso più generale che investe l'Europa, le lingue, in particolare l'inglese, i libri tradotti in inglese, una serie di percorsi e di problemi che sono complessi, ma è anche vero che la cultura di un Paese è tanto più solida quanto più è consolidata attraverso uno sforzo individuale e complessivo della società, ed in particolare della scuola, nell'apprendere, attraverso questo strumento che è ancora il libro. (Applausi dal Gruppo PD).

odg accolto dal Governo come raccomandazione

A.S. 1209

ODG

Il Senato,

in sede di esame della disegno di legge AS 1209 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009),

premesso che,

è in corso un contenzioso tra Ministero dell'istruzione, università e ricerca e la comunità di alta formazione delle Accademie e dei Conservatori di Musica, relativamente all'emanazione dei regolamenti attuativi, previsti dall'articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508 in ordine alla riorganizzazione delle cattedre e che ha visto l'intervento della Magistratura che ha finora bloccato l'operatività degli stessi regolamenti;

si paventa che possa prevalere, visto l'orientamento che ha ispirato i provvedimenti varati, una posizione che porti ad uno scadimento culturale e professionale delle Accademie dei Conservatori, qualora si ponga in atto il tentativo di polverizzazione delle cattedre e degli insegnamenti e la conseguente precarizzazione del ruolo dei docenti;

ciò porterebbe grave conseguenze all'iter formativo degli studenti, che sarebbero costretti, per acquisire un titolo, a frequentare una dispersiva serie di corsi;

impegna il Governo:

a varare i regolamenti attuativi, nel pieno rispetto delle finalità e delle norme della legge di riforma n. 508 del 1999, consolidando nell'ordinamento le sperimentazioni ormai pluriennali;

a prevedere in esse l'equipollenza tra i titoli rilasciati dalle Accademie e dai Conservatori di musica e quelli universitari, come avviene negli altri paesi europei secondo le direttive previste dal Trattato europeo di Lisbona.

SBARBATI, FIORONI, MAGISTRELLI, AMATI