Unione Artisti UNAMS |
Istituti d'Arte e Licei Musicali Comunicato Stampa |
Premesso che ai sensi del titolo V della Costituzione tutte le competenze in materia di istruzione primaria e secondaria di I e II grado entro il 2010 dovranno passare alle Regioni, tranne le norme generali che permarranno di competenza nazionale (e la cosa non ci fa piacere), apprendiamo che, al momento, l'orientamento, anche a seguito dei tanti interventi, convegni, ecc. promossi dall'UNAMS, è quello di far permanere gli Istituti d'arte nell'area liceale, unitamente ai Licei Artistici. L'UNAMS si augura che questo orientamento sia definitivo e che l' ipotesi, già ventilata, di accorpamento di detti istituti con gli istituti tecnici o professionali sia stata definitivamente abbandonata. Appare ovvio che gli istituti d'arte o i licei artistici, per quanto attiene al mantenimento dell'autonomia, dovranno soggiacere alle regole previste per tutte le altre istituzioni della secondaria di II grado.
Se tutto ciò non registrerà mutamenti l'UNAMS, avendo da sempre sostenuto la necessità di mantenere al più alto livello tutte le strutture artistiche operanti nell'intero territorio nazionale e che, nel tempo, hanno contraddistinto e dato una connotazione storica altamente qualificata al nostro Paese, non avrà difficoltà a dichiarare la propria soddisfazione per questa ennesima battaglia culturale combattuta.
Purtroppo, per quanto attiene i licei musicali, non abbiamo precise notizie e non vorremmo che questa nebulosità nascondesse riserve mentali da parte del Ministro. Infatti, alla memoria, ci tornano alcune dichiarazioni rese a luglio dal Ministro Gelmini la quale, parlando di Conservatori, prevedeva il mantenimento, a livello superiore, di solo di 4 o 5 Istituzioni. E gli altri come saranno ricollocati nel panorama degli studi musicali? Inoltre, a cosa si riferisce il Ministro quando parla di Licei musicali?
La storia è preoccupante poiché questi ipotetici licei musicali difficilmente potranno nascere autonomi in quanto la legge del dimensionamento sulla secondaria di II grado prevede il numero di 500 allievi affinché una Istituzione possa essere autonoma. Appare abbastanza chiaro che, con simili numeri, difficilmente esisterà un liceo musicale autonomo. E allora?
Allora il discorso è complicato e si lega con certe iniziative ambigue o convenzioni ibride che, non tutelano i docenti di Conservatorio e tolgono possibilità di lavoro a presenti e futuri docenti delle scuole secondarie. Infine è una confusione e una vacanza giuridica che se dovesse perdurare, a nostro giudizio, finirebbe, in buona o cattiva fede, con l'aprire la strada alla definitiva secondarizzazione di molti Conservatori.
Alla luce di quanto sopra esposto, l'unica soluzione possibile di contrasto ad una linea e ad un sistema culturalmente negativo, che non ha confronti in Europa, ove i gradi di istruzione sono chiari a tutti i livelli, riteniamo possa essere l'istituzione di un Liceo delle Arti, così come da noi proposto e che vedrebbe, al suo interno, nascere due macro aree (indirizzo artistico e arti applicate e indirizzo coreutico-musicale). Detta soluzione andrebbe anche a ricalcare quanto già realizzato positivamente in parecchi Paesi europei dando piena e concreta attuazione a quanto previsto dalla legge di Riforma n. 508/99.
Dora Liguori