Unione Artisti UNAMS |
Cronaca "vera" di una riunione tempestosa Comunicato Stampa |
Come appare sempre più chiaro ormai il Direttore generale Dott. Civello limita, almeno a livello ufficiale, allo stretto indispensabile, tanto per non infrangere la legge, il democratico confronto sindacale.
In ossequio alla probabile logica d'incontrarci il meno possibile mercoledì, “rara avis” il Direttore ha predisposto un incontro durante il quale ha sciorinato sul tavolo di tutto e di più circa l'assetto delle future Istituzioni con, alla fine, tanto per gradire, anche la mobilità.
Tutta la vicenda ha avuto, però, un prologo che, brevemente, così riassumiamo. Giunta la convocazione per mercoledì 18 Febbraio, essendo molti i problemi da discutere, fra i quali quello del precariato, l'Unione Artisti UNAMS non aveva aderito ad una presa di posizione enunciata dalla CISL e CGIL che dichiaravano non voler partecipare all'incontro citato poiché il Ministro non dava notizie sul contratto.
A questo punto è evidente che in tema di contratto siamo tutti arrabbiati e l'Unione Artisti UNAMS sta facendo l'impossibile per sbloccare la situazione ma, detto questo, il sindacato ritiene anche che, a parte la sbandierata esiguità delle finanze, dietro questa latitanza contrattuale forse si nascondono anche ragioni poco carine che, però, non potendole provare riteniamo di perseguire un bel tacere!
Pertanto, allo stato delle cose, è cosa giusta e santa chiedere informazioni contrattuali ma prenderle a pretesto per non farsi informare sul resto (vista l'esiguità degli incontri) ci appare almeno singolare se poi notizie sul contratto le pretendiamo addirittura dal dott. Dottor Civello, che non è diretto responsabile delle trattative, la cosa da singolare diviene pretestuosa. Infatti, come noto, le trattative contrattuali si svolgono all'ARAN e dopo il benestare dei tre Ministri interessati: Tesoro, Pubblica Istruzione e Università e Funzione Pubblica.
Comunque, appena avuta la minaccia... provvidenziale e utile a far recedere alcuni sindacati dai loro fieri propositi, è intervenuta una confortante lettera del Ministro (firmata però dal Gabinetto, il che non toglie importanza) la quale all'interno contiene tutta una serie di cose positive compreso la richiesta di stanziamento, al Tesoro, di 20 milioni per il Contratto.
Questi i desideri del Ministro... appunto desideri che ci auguriamo si concretino. E sull'argomento una domanda o considerazione ci sovviene: visto che ci teneva tanto, perché il Ministro o chi per esso detta richiesta non l'ha inoltrata prima o almeno in tempo utile per evitare il piccolo “inghippo” di una risposta del Tesoro negativa, giunta appena pochi giorni fa all'ARAN? Nella risposta il Tesoro ribadisce la tesi di non poter dare una lira al comparto AFAM. E ciò avviene perché per non rompere equilibri con altri comparti.
Come ovvio l'Unione Artisti UNAMS non è in accordo con questa impostazione, ma tant'è...il Tesoro sin qui non ha voluto ascoltare nessuno compresi i nostri pur validissimi motivi.... Speriamo ascolti il Ministro!
Comunque, grazie alla letterina, tutti i sindacati si sono presentati all'incontro che, dopo questa premessa, è entrato nel vivo attraverso una lunga esposizione del Direttore Civello il quale, dopo averci consegnato la bozza del, si fa per dire, nuovo regolamento, essendo tra l'altro solo un' informativa, nella sintesi si è così espresso:
Cari sindacati (il caro non era riferito a me) questo è il regolamento, per la cronaca fratello di quello già bloccato il 10 Aprile da Mussi, e ritenendo d'avervi già ascoltato in quei frangenti ....io vado avanti. Anzi, comunque la pensiate circa certi punti negativi del medesimo, come già ebbe a dire Pirandello: “Così è se vi pare!”. Inoltre, vi prego di non pubblicare il regolamento sui siti poiché potrebbe insorgere il ripetersi di qualsivoglia ...ahi! da parte della categoria (vedi che la Gelmini intervenga al pari di Mussi) ed io, battendo sui tempi, ho già inviato al pre-Consiglio dei Ministri il tutto. Onde per cui diverrebbe scortesia darne preventiva notizia.
Le sconcertanti dichiarazioni, a parte la Liguori e qualcun altro, sono cadute più o meno “sotto bromuro”. Non a caso qualcuno si è dichiarato addirittura soddisfatto!
Noi che, invece sul testo ed anche sui restanti punti non eravamo affatto soddisfatti, abbiamo provato ad argomentare le nostre contrarietà ma il Direttore generale “abilmente” aveva già fatto intendere, ad esempio ai precari, che la soluzione dei loro problemi passava attraverso l'approvazione di detto regolamento. È chiaro che, di questi tempi, chi attende una stabilità di lavoro non va per il sottile e pertanto il testo, qualunque cosa negativa contenga, poco giustamente può importare al precario. Questo in gergo sindacale, ed anche non sindacale, si chiama “cannibalismo”. Se poi è possibile aggiungere che, almeno a nostro giudizio (e noi raramente sbagliamo), la mossa è abile, ma non risolve affatto il problema, come ha tentato di spiegare anche la collega Crescentini, anzi lo peggiora.
Lascio comprendere con quanta amarezza abbiamo concluso l'incontro.
Al solito non saremo creduti e ancora più triste sarà quando il tempo ci darà ragione. Come il solito, anche allora ci sarà l'intelligente di turno che dirà: ma perché non ce l'avete detto. Non vado oltre per ovvi motivi di lessico adatto ad una signora.
In ultimo, circa la mobilità, il Direttore ha concordato con le posizioni che sino a ieri contestava ovvero: tutto rimane identico sino alla messa a regime del sistema. Inoltre il Direttore comunica, come se niente fosse, che lui crede nella chiamiamola “continuità” all'interno di un'unica Istituzione di tutti i gradi di formazione musicale. Pertanto “allegria” la parte “liceale” verrà sistemata all'interno del Conservatorio e l'Università, come detto altre volte, non potrà che ringraziare di questo regalo. Il progetto, tra l'altro, vedrebbe la quasi totale approvazione dei Direttori.
Dire le conseguenze di tutto ciò significherebbe offendere l'intelligenza di chi legge e un solo pensiero, volendola buttare sul poetico, mi sovviene: valeva la pena di combattere tanti anni per tornare al progetto del '78 formulato da Mascagni? No, non ne valeva la pena. Ma, se una categoria si lascia trattare così ...significa anche che merita il trattamento pertanto, al punto in cui siamo.... non resta che sperare nei miracoli.
Questa la verità se poi qualcuno preferisce le favole s'accomodi pure; sul tema preferisco quelle dei “Fratelli Grimm”.
PS All'interno del decreto ce n'è per tutti, didattica e studenti compresi.