Unione Artisti
UNAMS

Schemi di DPR necessari per l'avvio della riforma....

Comunicato Stampa

Rif. 035
12-05-09

Come già anticipato nel precedente comunicato eravamo in attesa che il Gabinetto del Ministro inviasse l'ultima stesura dello Schema di Decreto del Presidente della Repubblica concernente “Regolamento recante le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo del sistema dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché per il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico”, con le osservazioni del Tesoro nonché i settori artistico-disciplinari concernenti le Accademie di Belle Arti, Conservatori di Musica e ISIA, cosa che il Gabinetto ha puntualmente fatto in data 8 Maggio u.s.

Dopo l'ennesimo esame delle bozze dei provvedimenti, possiamo ragguagliarvi sul fatto che l'Amministrazione è riuscita a ... peggiorare (e la cosa non era facile) le precedenti bozze del D.P.R., già circolate e poi bloccate dall'allora Ministro Mussi, nonché abbiamo dovuto registrare la riproposizione, anche questa peggiorata, delle arcifamose declaratorie (così chiamate per facilità di linguaggio).

In parole povere, per quanto attiene il D.P.R., oltre ad andare in palese contrasto con la legge-quadro n. 508/99, contiene anche tutta una serie di profili di illegittimità giuridiche ed è anche in contrasto con le linee politiche avanzate dall'attuale Ministro del MIUR, On. Gelmini. In sintesi, il D.P.R. (che non mancheremo di pubblicare in seguito) nella sua stesura oltre a tramutare Accademie e Conservatori in Fondazioni (cosa negativa ed assurda), non garantisce gli attuali docenti e danneggia, in maniera subdola, anche i precari. Infatti, se da una parte l'inconcepibile riproposizione di quelle famigerate declaratorie (già annullate dal Tribunale con durissime sentenze) vanno, di nuovo, ad essere strumento utile per destabilizzare gli attuali titolari di cattedra, che saranno costretti a fare una domanda al Consiglio Accademico, per insegnare probabilmente una parte di quanto già facevano; dall'altra la polverizzazione e lo snaturamento delle cattedre medesime sono il controsenso del concetto di stabilità, ossia si potrebbe aprire il rischio di un precariato a vita.

È chiaro che quanto sopra detto sarebbe la logica conseguenza della rivoluzione che, con questi provvedimenti, intendono fare sulle classi di concorso.

A supporto delle nostre considerazioni possiamo anticipare che i rilievi fatti dal Ministero del Tesoro (detti in parole magari diverse essendo diverso l'approccio) sono sulla stessa nostra logica.

A questo punto, con amarezza davvero non comprendiamo i motivi di questo “massacro” e ancor meno comprendiamo quei sindacati che, durante la riunione presso il Gabinetto, hanno dimostrato disponibilità a condividere un simile disastroso impianto.

In ogni caso, data l'enormità della situazione, l'UNAMS, appena possibile, informerà puntualmente i docenti e non docenti sui contenuti e sui significati dei provvedimenti affinché, senza intermediari, possano comprendere ed esprimere, di conseguenza, le loro intenzioni al sindacato.

D.L.