Unione Artisti UNAMS |
Al Ministro Brunetta Lettera Aperta |
On. Renato Brunetta Ministro Funzione Pubblica |
Gentile Ministro,
dopo il suo iconoclastico intervento sui musicisti, o meglio sulle Fondazioni, al contrario di quanto da più parti Le sarà stato risposto, riteniamo che, almeno su alcuni punti, Lei abbia ragione: soprattutto quando va a denunziare l'esistenza di falsi musicisti, falsi registi et similia; soltanto che, proprio per la serietà del Suo discorso, Lei, non dovrebbe generalizzare bensì individuare i veri responsabili degli sperperi economici, e costoro non sono musicisti. Infatti, nelle Fondazioni, tranne eccezioni che esistono ovunque (Università, etc.) in virtù di un semplice calcolo matematico, le cause degli sperperi non possono essere attribuite ai musicisti (che, tra l'altro, lavorano anche di domenica), poichè le cosiddette masse artistiche (musicisti e professori del coro) hanno un rapporto assolutamente deficitario (uno a dieci) con il restante personale ... e i loro stipendi sono tutt'altro che importanti.
Ben altro discorso è quello che attiene alla cosiddetta “produzione” ossia lo spettacolo ove, invitati da sovrintendenti e direttori artistici, vengono ingaggiati registi, scenografi, cantanti stranieri con cachet, spesso stratosferici. Pertanto gli sperperi sono da ravvisare in questi due precisi elementi: eccesso di personale non artistico e costosissime produzioni; anzi, qualora ne avesse volontà e coraggio (intendasi politico), sarebbe cosa meritoria e giusta se Lei potesse intervenire proprio su queste citate anomalie. Per quanto ci riguarda, da anni, ci spendiamo, purtroppo inutilmente, a denunciare, la quasi totale assenza di artisti italiani nei cartelloni delle varie Fondazioni e grandi Associazione Concertistiche, a vantaggio di una calata impressionante di stranieri strapagati e purtroppo, tranne eccezioni, spesso mediocri.
È ovvio che la “magnanimità” tutta italiana delle Fondazioni verso gli stranieri non può che nascondere interessi non proprio cristallini (la magistratura è più volte, senza molto concludere, intervenuta) e rappresenta il vero cancro delle Fondazioni, poiché non solo va a privare del lavoro i nostri preparatissimi artisti ma, nel contempo, li offende. Su questo particolare occorre tener conto che quasi tutti i Paesi, tranne l'Italia, già possiedono leggi di tutela per i propri artisti; sarebbe ora che anche noi facessimo altrettanto.
Per quanto invece attiene al FUS mi consenta di ricordare, a Lei che è uno appassionato di storia, che fin dai tempi di Augusto, lo Stato sentì l'esigenza di sostenere l'Arte, e per espletare nel concreto simile incombenza, l'imperatore si affidò a Mecenate (oggi Ministro Bondi) fornendolo di notevoli fondi economici. Infatti l'Arte è, da sempre, il migliore degli investimenti. Pertanto non inviti l'attuale Mecenate (intendasi sempre Bondi) a girare la “chiavetta”, semmai lo inviti a vigilare sulle Fondazioni, poiché il Ministro, se vuole, ha tutti gli strumenti per farlo, e magari lo inviti anche a promuovere tutti quelli che nei loro programmi privilegiano artisti italiani.
Ultima preghiera la musica, nonostante la poca attenzione che lo Stato, in genere, le dedica, è la forma d'Arte che maggiormente rappresenta l'Italia ponendola, almeno per quanto attiene la formazione, al primo posto nel mondo. E ciò al contrario delle Università che, comprese le cosiddette eccellenze, sono collocate (forse non per loro diretta colpa) in coda alle classifiche; ebbene Ministro, nell'interesse di tutti, persegua pure chi sbaglia ma individui bene i colpevoli, altrimenti come si suol dire, ci faremmo solo del male a livello di immagine. Infatti, persa la preminenza anche in campo artistico ... all'Italia resterebbe ben poco!
Cordialmente e buon lavoro.
Roma 17 Settembre 2009
Il Segretario Generale
Prof.ssa Dora Liguori
P.S. Vivaldi, a livello di docenza, lavorava pochissimo... preferiva, per fortuna, comporre.