Unione Artisti UNAMS |
In merito alla lunga discussione intervenuta al Ministero... Comunicato Stampa |
In merito alla lunga discussione intervenuta al Ministero, fra i sindacati e il Gabinetto del Ministro, sui costituendi licei musicali dobbiamo dare atto al presente Ministro Gelmini d'aver dato indicazioni al suo Gabinetto di affrontare, nel concreto, un annoso problema che, attualmente, penalizza docenti e studenti dell'Alta Formazione, non solo in Patria, ma anche rispetto al resto dell'Europa.
In un clima di attenta disponibilità le parti hanno mostrato estrema disponibilità al dialogo e alla volontà di dipanare tecnicamente i vari problemi. Infatti, ancora nessuno aveva iniziato un discorso serio e pratico sui costituendi licei musicali, o meglio su tutto il percorso della formazione musicale, percorso che deve dare finalmente possibilità di lavoro ai tanti nostri bravissimi diplomati. Senza queste possibilità d'inserimento lavorativo presso i licei, i Conservatori, tempo due anni, rischieranno di restare senza nuove iscrizioni.
Nel contempo è fondamentale che si dia la massima attenzione alle esigenze degli attuali Conservatori di musica, e ciò sempre nel rispetto della loro autonomia. In pratica la richiesta dell'Unione Artisti UNAMS e degli altri sindacati (richiesta accolta), é stata quella di affrontare, con l'Istituzione di un tavolo tecnico, nel suo insieme, il problema dell'istruzione secondaria, ponderandone risvolti, occasioni culturali e ricadute. A tal fine sono stati chiesti al MInistro dei precisi impegni:
Questo positivo confronto è intervenuto dopo l'altro positivo confronto sul contratto di lavoro e relativa conciliazione, a livello economico. Va precisato che se svolta positiva è intervenuta lo si deve proprio perché, sollecitati dai sindacati, il Ministro e l'Amministrazione, si sono fatti carico della sforzo intrapreso dai Professori per aver svolto, sia pure a livello ancora sperimentale, con competenza trienni e bienni. A tal proposito è stato fatto presente al Ministro che, in una Europa, che aveva già assolto agli obblighi della riforma, anche l'Italia, pur non supportata da risposte concrete circa la totale attuazione della riforma, aveva saputo dare dimostrazioni più che valide, attraverso i trienni e i bienni, delle capacità dei nostri Professori. Professori che, appunto per questo, andavano pagati.
Insomma mentre tutto il mondo aveva avuto gli opportuni strumenti per progredire nell'alta formazione musicale le nostre Istituzioni, erano state lasciate indietro, tenendo presente che se non ci sbrighiamo non solo ci troveremmo senza un titolo spendibile (così come previsto dagli accordi di Lisbona), ma subiremo anche l'aggravante di vedere stranieri che, tutelati dalla loro laurea, soffieranno i posti di lavoro in Italia.
Insomma se tutto il mondo usa i computer non si possono lasciare i Conservatori con le “pur gloriose" ...Olivetti.