Unione Artisti UNAMS |
Ancora su diffide in merito al rinnovo del CCNL AFAM Comunicato Stampa |
Tramite l'avvocato Romiti è pervenuta al sindacato Unione Artisti UNAMS, una ennesima diffida siglata da molteplici docenti riferentisi ad una loro opposizione circa alcuni punti del rinnovo del contratto AFAM in discussione presso l'ARAN. A tale proposito, nella qualità di legale rappresentante del sindacato Unione Artisti UNAMS, ritengo utile precisare ai colleghi, come già fatto per analoga diffida ugualmente pervenuta per una quasi identica problematica dei direttori amministrativi, che la diffida nei confronti del sindacato non ha alcun motivo di esistere in quanto le cose lamentate, nella diffida medesima, non fanno parte della piattaforma del sindacato e neppure sono oggetto di nostre attuali richieste.
L'Unione Artisti UNAMS, notoriamente, nella sua piattaforma aveva avanzato giuste progressioni di carriera per docenti e non docenti attraverso formule concorsuali riservate e con criteri da individuare, in ogni caso criteri premianti anzianità e professionalità acquisite. In fase successiva è intervenuta una normativa del Ministro Brunetta la quale va a consentire passaggi verticali solo attraverso formule concorsuali nazionali (aperte a tutti). Pertanto, volendo, sarebbe, con alcune modifiche, ancora attuabile quanto previsto nella piattaforma Unione Artisti UNAMS, sempre però tramite una formula concorsuale e con criteri tali che vadano a riconoscere eventuale anzianità e funzioni professionali già acquisite e svolte. Se l'operazione fosse operata attraverso il “turnover” essa risulterebbe anche a costo zero.
Seguendo questa via le risorse recepite potrebbero, allora, andare proporzionalmente a favore di tutti.
Detto questo mi rendo conto che, comunque, “quadrare il cerchio” non sia cosa facile per nessuno, soprattutto per quei sindacati che, essendosi molto impegnati con alcune categorie, oggi si trovano in palese difficoltà; ma in ogni caso sarebbe ugualmente discutibile mantenere le promesse usando sistemi che hanno all'interno dei “vulnus” normativi facilmente impugnabili (vedi diffide Romiti). Una cosa del genere, con ogni probabilità, significherebbe fastidi e ritardi nell'applicazione effettiva del contratto.
Ciò premesso, per quanto attiene l'Unione Artisti UNAMS, appare chiaro che, pur essendo il maggiore dei sindacati AFAM, non raggiungendo da solo quel 51% utile a far prevalere le proprie richieste, dovrà, per una legge vigente quanto mai ingiusta, siglare il contratto (che lo condivida o meno), nella forma e nei contenuti che andranno a stabilire la maggioranza dei sindacati. Infatti, la non firma del contratto costituirebbe la privazione quasi totale delle prerogative sindacali inclusa l'impossibilità a procedere nelle trattative a livello integrativo.
E questo, certo, non gioverebbe a nessuno!