Unione Artisti
UNAMS

Morte del Comparto AFAM: Le brutte "novità" che vi nascondono

Comunicato Stampa

Rif. 037
20-04-10

A seguito del D. Lgv n. 150 (Brunetta) sul riordino dei comparti si sono aperte, presso l'ARAN, le trattative ufficiali per l'attuazione del citato decreto. Ad apertura della riunione il commissario dell'ARAN, fra le altre cose, ha informato che, nel corso del riordino, il comparto AFAM verrà abolito, e Accademie e Conservatori saranno accorpati all'interno del grande comparto della scuola primaria e secondaria. Su questo disegno si sono espresse favorevolmente tutte le grandi confederazioni (CGIL - CISL - UIL - SNALS- CONFSAL) tranne la CGU (Confederazione GILDA-UNAMS) per ovvi motivi, essendo la sottoscritta Presidente della citata Confederazione.

Pertanto, con un accordo degno della migliore orchestra, e senza per nulla interpellare il personale delle Accademie e Conservatori, le confederazioni stanno effettuando ciò che è sempre stato un loro e antico disegno: la secondarizzazione del settore.

Vale la pena ricordare, che l'UNAMS nacque nel ''79 proprio per bloccare il famigerato disegno di legge Mascagni, consenzienti appunto le confederazioni, disegno che tramutava le Istituzioni di alta cultura (vedi art. 33 della Costituzione) “sic et sempliciter” in licei.

In opposizione a un simile incostituzionale progetto nacque un movimento di base, che prima inutilmente chiese aiuto ai grandi sindacati, e poi, ai loro dinieghi, decise di mutare il movimento di base in sindacato: l'UNAMS. Da allora è iniziata la lotta del piccolo (i numeri degli artisti sono esigui) ma agguerrito e motivato sindacato contro la secondarizzazione e contro una serie di provvedimenti che, in modo strisciante, volevano uniformare orari competenze e retribuzioni di Conservatori e Accademie a quelli della scuola secondaria (l'UNAMS tutelò la categoria vincendo una cinquantina di ricorsi). Tale lotta portò all'approvazione della riforma del settore (L. 508/99).

Oggi, qualora dovesse andare avanti (i tempi previsti sono brevi) il disgraziatissimo disegno del Ministro Brunetta, si tornerebbe a prima ... anzi a peggio di prima, poiché non avremmo neppure un Ispettorato specifico per Accademie e Conservatori. Infatti, queste Istituzioni sarebbero inglobate nella Direzione Generale della scuola secondaria.

Alla luce di questo disegno, quei colleghi che vogliono capire si potrebbero rendere conto di una serie di cose che sono apparse inspiegabili ai più, ma che la sottoscritta, invece, fra l'indifferenza generale, aveva già denunciato durante il famoso “Convegno di Verona".

Si potrebbe ossia comprendere il perché:

  • i titoli (soprattutto il biennio specialistico) dovevano restare sperimentali, tanto da poterli poi graziosamente regalare alle Università;
  • il contratto non si doveva concludere subito per poterlo discutere, magari in una logica di secondarizzazione già avanzata (vedi ad esempio l'unione delle fasce);
  • nulla della normativa universitaria, neanche per analogia, si doveva applicare ad Accademie e Conservatori;
  • i regolamenti previsti dalla L. 508/99 in oltre dieci anni non sono stati emanati dal Ministero;
  • le nuove classi di concorso per i nuovi licei musicali non sono state predisposte;
  • e in ultimo si spiegano anche le famigerate declaratorie (soprattutto nella prima stesura poi annullata grazie al ricorso UNAMS), attraverso le quali si doveva ottenere la destabilizzazione delle cattedre al fine di poter giocare a piacimento con i destini del personale.
  • Cari colleghi, tutto questo, oltre all'UNAMS, non ve lo racconterà nessuno; e siccome ci sarà sempre qualche “amico” che proverà a negare quanto sopra detto, invito sin da ora i colleghi che lo desidereranno, ad assistere alle prossime riunioni dell'ARAN.

    E di certo, almeno alle proprie orecchie, magari troppo tardi, crederanno!

    D. L.