Unione Artisti
UNAMS

Sempre su "Morte del comparto AFAM" - Ulteriori precisazioni

Comunicato Stampa

Rif. 038
28-04-10

In data 20 aprile u.s. abbiamo diramato un comunicato concernente una riunione in sede ARAN durante la quale emergeva con chiarezza che, a seguito del D.Lgv 150/09 “Brunetta”, la chiusura del comparto AFAM con accorpamento del medesimo alla Scuola.

È consuetudine dell'Unione Artisti UNAMS, per onestà verso i colleghi, Informare sempre il personale di Accademie e Conservatori su qualunque cosa lo possa interessare direttamente (soprattutto quando le notizie sono, come nel presente caso, distruttive) ritenendo tra l'altro che, il tacere, sia la cosa più negativa che possa fare un sindacato. Il fatto che solo dopo il nostro comunicato di denuncia finalmente se ne parli dimostra che tutto sarebbe passato sotto silenzio.... come forse sperava qualcuno!

Comunque, resa pubblica la cosa, a risponderci provvede la CGIL con un comunicato del Segretario Generale Mimmo Pantaleo, comunicato che viene a sua volta trasmesso anche da Paola Poggi. Premesso che la Poggi non avendo partecipato alla riunione (riservata alle sole Confederazioni) pretende di raccontare fatti ai quali non ha assistito, e tra l'altro pretende di farlo meglio della sottoscritta che invece era presente in qualità di presidente della Confederazione CGU (Confederazione GILDA-UNAMS) il comunicato CGIL non fa che confermare quanto riferito dall'UNAMS, con l'aggiunta di alcune imprecisioni e omissioni.

Comunque a beneficio dell'intera vicenda riassumiamo i fatti partendo dalle radici dei medesimi.

- Anno '92 il DLgv n° 29 al Titolo III, art. 45 comma 3 stabilisce che “Mediante appositi accordi tra l'ARAN e le confederazioni rappresentative ai sensi dell'articolo 47-bis, comma 4, sono stabiliti i comparti della contrattazione collettiva nazionale riguardanti settori omogenei o affini (...). I dirigenti costituiscono un'area contrattuale autonoma relativamente a uno o più comparti (...). Resta fermo per l'area contrattuale della dirigenza del ruolo sanitario quanto previsto dall'articolo 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche. Agli accordi che definiscono i comparti o le aree contrattuali si applicano le procedure di cui all'articolo 46, comma 5. Per le figure professionali che, in posizione di elevata responsabilità, svolgono compiti di direzione o che comportano iscrizione ad albi oppure tecnico scientifici e di ricerca, sono stabilite discipline distinte nell'ambito dei contratti collettivi di comparto.”

- Anno ' 99 per legge il Parlamento istituisce attraverso la L 508 il Comparto AFAM.

Nel 2007, all'ARAN su iniziativa della CGIL si tenta di chiudere il comparto AFAM e di accorparlo alla Scuola. Grazie all'azione determinata della Confederazione GILDA-UNAMS che in sede Aran si oppose fortemente, coinvolgendo tutte le Confederazioni presenti, il tentativo CGIL viene sventato.

- Anno 2009 il D.Lgv 150 decide che i comparti del Pubblico impiego debbano essere quattro e da facoltà alla trattativa tra le Confederazioni e l'ARAN di decidere come vadano riassemblati i comparti attualmente esistenti, stante che due dei quattro previsti sono destinati a Enti Locali e Sanità.

(Tengasi presente che in sede di conversione del D. L.vo Brunetta il Senato, nel suo parere, aveva raccomandato di tener fuori, per la sua specificità, il comparto AFAM; misura che, attraverso D.P.C.M., è stata presa, invece, solo per il Comparto della “Presidenza del Consiglio”).

Da indiscrezioni ricorrenti si apprende che la sorte dell'AFAM sia stata già decisa nel senso che verrebbe accorpata con il comparto della Scuola. A conferma di queste illazioni il giorno 19 c.m. nella prima riunione svoltasi presso l'ARAN per l'attuazione della D.Lvo 150 il commissario ARAN, Dr. Naddeo, nell'informare sulla nuova probabile configurazione dei quatto comparti, ipotizza che l'AFAM venga accorpata con la Scuola. Le Confederazioni presenti esprimono le loro idee circa gli accorpamenti degli altri comparti, ma nessuna interviene a sostegno di quanto espresso dalla CGU che ribadisce il concetto di mantenere fuori dalla ripartizione il Comparto AFAM, oltre che per non decretarne la morte, anche per rispondere alle specificità previste dalla stessa Legge Brunetta, ma soprattutto perché il comparto è stato creato (come sopra detto) con legge specifica dal Parlamento, legge che non risulta abrogata dal D.Lvo Brunetta.

Ripetiamo: non solo nessuno è intervenuto a conforto di questa tesi ma, nel suo intervento, la CGIL ha dichiarato che, in linea con il sindacato della “Conoscenza” (FLC) da loro creato alcuni anni fa (strana preveggenza) e comprendente Scuola di ogni ordine e grado - Università (solo personale non docente) Ricerca e AFAM, loro intenderebbero conformemente alla loro organizzazione interna dare vita a un comparto della Conoscenza, insomma un comparto a misura CGIL.
In pratica il personale di Accademie e Conservatori l'unico ad avere le carte in regola della atipicità e della specificità, che in un paese civile sono valori da salvaguardare, viene invece schiacciato in un unico contratto di un milione e duecentomila dipendenti!

Questi i fatti in tutta la loro tristezza; se poi qualcuno amerà ascoltare le solite rassicuranti sirene che affermeranno non essere nulla vero e che, anzi, il nuovo comparto rappresenterà per Accademie e Conservatori un paradiso in questa terra, ed altre facezie del genere...è padronissimo di farlo. Per quanto attiene l'Unione Artisti UNAMS il ricordo di tutte le circolari della secondaria che, applicate alle nostre Istituzioni prima della legge di riforma, ha dovuto impugnare, a tutela della categoria (vedi orari, giorni di lezioni ed altre regole della secondaria), impugnative quasi sempre vinte dall'Unione Artisti UNAMS, ebbene questo ricordo è ancora vivo e dolorante avendo solo noi proposto e sofferto i citati ricorsi. Ma se i colleghi, nonostante ciò, riterranno utile dare ascolto ad altri e non a chi li ha sempre onestamente avvertiti dei rischi, con ciò lasciando chiudere il comparto, sappiano che ciò significherà, non solo tornare indietro di oltre venti anni ma anche sottoporsi, prima o poi, a tutte le esigenze e le regole proprie della scuola secondaria, con l'aggravante che questa volta l'UNAMS, rispettando la “volontà dei colleghi”, non farà più alcun ricorso poiché il farlo sarebbe da emeriti... etc.

Infine, sempre a proposito del comunicato CGIL, compare un'emerita imprecisione o omissione che dir si voglia. La CGIL dice d'aver in solitudine contestato la legge Brunetta e “distrattamente” dimentica che la CGU, con poche altre Confederazioni, esattamente come la CGIL non ha firmato l'Accordo del 22 Gennaio e tantomeno quello del 30 Aprile 2009.

D. L.