Unione Artisti
UNAMS

In merito alla riduzione dei comparti

Lettera al Ministro Brunetta e al Capo Dipartimento Funzione Pubblica

Rif. 040
06-05-10

CONFEDERAZIONE GILDA-UNAMS
CGU

 


Ministro per la Pubblica Amministrazione e
Innovazione
On. Renato Brunetta

Capo Dipartimento Funzione Pubblica
Dott. Antonio Naddeo

 

La Legge Delega n°15/2009 nello spirito della “ottimizzazione”, dichiarata nella Rubrica Legis, si pone (all'art. 3, comma 2 lett. h) l'obiettivo del riordino delle procedure di Contrattazione collettiva.

Il pur lodevole intento non è prescritto che debba essere perseguito ad ogni costo, cioè senza valutare con ogni ponderazione possibili controindicazioni di metodo.

Sarebbe, infatti, deleterio e controproducente porsi in un'ottica di aggregazione “costrittiva” che vada a collidere con il principio della dovuta “omogeneità” fra le materie di regolamentazione contrattuale che si pensa di includere nel medesimo “segmento” procedurale.

Una eventuale “disomogeneità” nell'approccio al tema andrebbe sicuramente a scadere nella approssimazione nel trattamento di materie oggettivamente differenti nella loro realtà funzionale/operativa.

Il vincolo di privilegiare il criterio della “omogeneità” delle materie e (per implicito) di disincentivare scorciatoie semplificatorie è chiaramente esplicitato nella stessa legge di delega.

Alla lettera h) del comma 2/art.3 è chiaramente indicato il principio di “salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico” .

Non occorre diffondersi in considerazioni di troppo per sottolineare la “specificità” del settore AFAM.

La “ratio” del diritto ad una area contrattuale distinta ad esso (AFAM) riservata è nelle argomentazioni prima svolte.

Inoltre, in sede di conversione del DL Brunetta, il Senato, nel suo prescritto parere, aveva raccomandato di tener fuori, dalla riorganizzazione dei comparti e delle aree di contrattazione, per la sua specificità, il comparto AFAM; con ogni evidenza, per questo motivo il Ministro, all'art. 54 che andava a modificare l'art. 40 del DLGS 165/2001, non fa nessun cenno al comparto AFAM, dal che si arguisce che la presente riforma non va a toccare l'AFAM. A conferma di ciò l'art. 72 (abrogazioni) non fa nessun riferimento alla Legge 508/99.

Inoltre proprio il D.L.vo 150/2009 statuisce che la contrattazione non può derogare norme imperative e di legge se la stessa legge non indichi con chiarezza tale facoltà derogatoria.

Fermi restando gli ambiti di specificità funzionale ed ordinamentale dell' AFAM, la mancata abrogazione della legge 508/99 e l'affidamento alla contrattazione della definizione dei nuovi comparti di contrattazione e delle corrispondenti aree dirigenziali, in assenza di disposizioni legislative necessarie alla deroga, fanno si che il comparto AFAM debba restare fuori dalla riorganizzazione contrattuale attualmente in atto.

Il comparto AFAM infatti non è nella disponibilità della parti (Aran e Confederazioni rappresentative) che devono dare seguito alle indicazioni legislative attraverso la definizione di un nuovo CCNQ su Comparti ed Aree.

Roma, 05/05/2010

Firm.to
Il Segretario Generale
Prof. Alessandro Ameli

Firm.to
Il Presidente
Prof.ssa Dora Liguori

Commento:

La presente lettera, inviata al Ministro Brunetta, ha lo scopo di sottolineare l'effetto deleterio e giuridicamente non esatto, circa la possibilità di chiusura del comparto AFAM.

Con questa lettera offriamo la possibilità, a quanti sostengono gli interessi dell'arte, di offrire ed avanzare identica richiesta.