Unione Artisti
UNAMS

Morte del Comparto AFAM - Risposta al comunicato UIL

Comunicato Stampa

Rif. 047
21-05-10

La UIL è alquanto distratta, infatti la CGU non chiede il quinto comparto bensì afferma (come può evincersi dalla lettera inviata al Ministro Brunetta) che il comparto AFAM non è nella disponibilità delle parti (ARAN e Confederazioni rappresentative) perché detto comparto è stato creato con legge specifica e non per via contrattuale come gli altri comparti (D. L.gvo n. 29 e successive modifiche).
Pertanto il comparto AFAM può essere abolito solo con una legge specifica di identica valenza; e ciò non risulta dal D. L.gvo n. 150. Infatti, se il Ministro Brunetta (che riteniamo non sia uno sprovveduto) avesse voluto abolire l'art. 2 della L. 508, lo avrebbe detto espressamente alla voce “abrogazioni”.

Quanto sopra detto è suffragato da più uffici legali interpellati.

Ciò premesso, se le Confederazioni avessero avuto in animo di salvare davvero il comparto AFAM sarebbe bastato che le medesime si fossero spese ad inviare al Ministro Brunetta identica richiesta. Ma, in tal caso si “rischiava” di salvare il comparto, rischio che, con evidenza, non intendevano affatto correre (rammentasi che, nel passato, più volte alcune Confederazioni avevano fatto richiesta di chiusura del comparto AFAM).

Per quanto poi attiene, in caso malaugurato di soppressione, del dove collocare l'AFAM, la via proposta dalla UIL, circa un accorpamento con il maxi comparto formato da Università (composto esclusivamente da personale non docente), Ricerca e Ministeri, sarebbe tra le soluzioni peggiori e illogiche in quanto, se esiste una qualche attinenza con l'Università e la Ricerca, del tutto fuori logica risulterebbe accorpare un settore così specifico, come quello di Accademie e Conservatori, con i ministeriali; ossia con un mondo che non ha nulla di omogeneo e affine con l'Arte.

Simile accorpamento, tra l'altro, andrebbe a confliggere anche con lo spirito del D. L.gvo n. 150 che prevede, infatti, omogeneità nonché salvaguardia delle specificità sussistenti.

Peggio di così la UIL non potrebbe pensarla!

D. L.