Unione Artisti UNAMS |
A seguito del documento pervenutoci dai docenti dell'Accademia di Carrara pubblichiamo, sempre in una logica di democrazia e trasparenza, la risposta dei docenti promotori del documento del 25 giugno, sottolineando che con questo documento intendiamo chiusa la polemica.
Per quanto attiene l'UNAMS ribadiamo quelle che, con estrema coerenza, sono sempre state le nostre posizioni, ovvero: diritto per tutti di effettuare passaggi di cattedra dalla II alla I fascia, utilizzando il turn-over, e attraverso formule concorsuali per soli titoli. Esattamente come già avvenuto per il passato. Altre sistemi, essendo impraticabili per una serie di problemi (soprattutto finanziari) servono solo ad una facile propaganda sindacale per catturare consensi... sapendo bene che tutto ciò non può giungere a nulla. Infatti se fossimo stati ascoltati per il passato, oggi la maggior parte dei problemi non sussisterebbero. Purtroppo mantenere una categoria in perenne attesa, a volte, può essere anche una producente tattica sindacale...
D.L.
In risposta al documento dei professori di seconda fascia dell'Accademia di Belle Arti di Carrara cui si fa riferimento sul sito dell'UNAMS del 23 luglio 2010, circolato in accademia e mai pervenuto alle sedi opportune, osserviamo che:
In primo luogo non abbiamo avanzato “obiezioni sulla competenza professionale” dei professori di seconda fascia piuttosto ci è sembrato legittimo e opportuno nell'interesse dall'Istituzione e degli utenti, richiamare all'osservanza delle funzioni specifiche di ciascuno: riteniamo un abuso praticare indistinte utilizzazioni di professori in ruoli e competenze non previste dalla legge e per le quali non si è conseguita alcuna l'idoneità.
L'affermazione che gli “assistenti” avrebbero sostenuto “identiche modalità concorsuali” e che “...i requisiti richiesti erano uguali..” distorce i termini del problema. La non sovrapponibilità dei due ruoli è confermata dall'esistenza di due diverse classi di concorso: l'una per conseguire la titolarità di una cattedra, l'altra per un posto di assistente alla cattedra.
La legge 508/99 non “stabilisce definitivamente l'articolazione ...in due fasce”, mentre la medesima, all'art. 2, punto 6, stabilisce che "... il personale docente ..., in servizio presso le Istituzioni ... alla data dell'entrata in vigore della presente legge è inquadrato presso di esse in appositi ruoli ad esaurimento,mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento ...".
Tutti sanno che per modificare una legge ne occorre un'altra ed un CCNL non è legge!.. le funzioni e lo stato giuridico di titolati di cattedra e assistenti sono ancora regolate dall'art. 214 del T.U. mai abrogato. Ogni altra interpretazione appare illegittima, fantasiosa e parziale.
Notiamo altresì che le assegnazioni ai professori di seconda fascia dei nuovi insegnamenti, avvenuti nell'anticamera dei Consigli Accademici, senza alcun serio vaglio, avrebbero dovuto essere, a rigore, precedute dalle dimissioni dal ruolo di provenienza, com'è ugualmente sancito dal medesimo art. 2 comma 6 della legge 508/99: solo così si sarebbe evitato l'inconsulto proliferare del nuovo precariato oggi lamentato dai colleghi.
In generale costituiscono motivo di seria preoccupazione le forzature derivanti da accordi surrettizi tra le OOSS e Ministero (ordinanze, circolari ecc.) le quali non aiutano la legalità, né la qualità culturale delle Accademie. È auspicabile, che le progressioni di carriera siano finalmente possibili e regolate da concorsi trasparenti, basati sulla effettiva qualità dei saperi rigettando sanatorie di qualsiasi tipo.
Oltre ad un evidente beneficio per le istituzioni ne deriverebbe un riconoscimento dovuto a quei professori di seconda fascia la cui eccellente attività professionale, nota e apprezzata, verrebbe umiliata da una indistinta generalizzata 'promozione'. Sembra che nessuno ricordi come l'abolizione dell'assistente nelle Università sia passata attraverso più di un concorso riservato... L'appiattimento delle professionalità e l'unificazione ope-legis delle funzioni, non sono strumento di crescita culturale.
Settembre 2010
I promotori del documento dei 25 giugno (pubblicato UNAMS 6 giugno)