Unione Artisti
UNAMS

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Dr. Trimarchi (Direttore Amministrativo del Conservatorio di Torino) preceduta dalla risposta UNAMS

Comunicato

Rif. 045
20-07-11

Come costume dell'UNAMS di pubblicare sempre quanto riceve, non abbiamo remore a pubblicizzare anche le doglianze del Dott. Trimarchi circa la non firma del CIN da parte dell'Unione Artisti UNAMS.

Detto questo, e lette le recriminazioni, procediamo anche ad una doverosa risposta, ricordando prioritariamente, al Dottore in questione, che certi atti proposti dall'Amministrazione dovrebbero sempre ispirarsi a quel concetto che i latini definivano del buon “pater familias”, ossia ispirarsi al concetto di equità. Cosa che purtroppo non avviene nel presente contratto che, oltre ad essere poco equilibrato, va anche ad infrangere una serie di norme, sollevando così i logici risentimenti del restante personale.

Al contrario l'UNAMS, in tutti questi anni, ha sempre tentato, invece di comportarsi con una certa giustizia distributiva, soprattutto economica. E a testimonianza di questa logica comportamentale vogliamo ricordare a Lei, Dott. Trimarchi, e a tutti i direttori amministrativi quanto ci siamo battuti per farvi percepire lo stesso stipendio dei docenti che sino all'ultimo contratto era superiore al vostro. Ugualmente ci siamo spesi per far dare dal fondo di Istituto € 3.400 ai direttori amministrativi (Ep2) ed € 3.200 ai direttori di ragioneria (Ep1), visto che per palese conflitto di interesse non era più possibile erogare, a vostro vantaggio, ore aggiuntive prelevandole dal fondo di istituto.

Pertanto nel momento che si esagera, dimenticando che, fino al 2014, tutto il personale non percepirà più un centesimo di aumento, e di contro si registra un eccesso di generosità con altri, il sindacato è tenuto appunto a rivendicare equità e giustizia per tutti. Ossia se ci sono i soldi, questi debbono essere per tutti, oppure ... sacrifici per tutti.

Per quanto attiene al badge è desolante constatare che alcuni direttori e direttori amministrativi non riescano ancora a comprendere che il CCNL prevede un “sistema obiettivo” di rilevazione e non certo un sistema, come alcuni vorrebbero (in forma punitiva), automatico.

Concludiamo dicendo che la parte più amara di questo CIN consiste nel fatto che l'Amministrazione sa benissimo che può essere annullato contenendo il contratto svariate anomalie e illegittimità, ma ha voluto proporlo ugualmente nella volontà, forse, di raggiungere due precisi scopi: fare bella e immediata figura con alcuni; e se poi il contratto verrà annullato, addossare le colpe agli altri.

Un sistema perfetto quanto perverso che, per primo, dovrebbe essere rifiutato da tutte le persone, che ritengono di essere mentalmente oneste.

D.L.

P.S. - Appare chiaro dal contesto che la parola "immorale" era riferita alla sostanza del contratto.

Lettera del Dr. Marco Trimarchi



Spett.le Unione Artisti UNAMS
ROMA

e, p.c. Spett.le CGIL SNUR AFAM
ROMA

e, p.c. Spett.le CISL UNIVERSITÀ
ROMA

e, p.c. Spett.le UIL AFAM
ROMA

e, p.c. Spett.le CONFSAL SNALS
ROMA

e, p.c. DIRETTORI AMMINISTRATIVI
LORO SEDI

E per i Loro tramite
DIRETTORI UFFCIO RAGIONERIA
LORO SEDE


Oggetto: A proposito di chiarimenti

Gentilissima prof.ssa Liguori, questo breve chiarimento è rivolta ad Adolfo, Alberto, Linda, Manuela, Patrizia, Romana, Tiziana ed agli altri colleghi del Conservatorio di Torino, assistenti e coadiutori. A loro, a cui giornalmente parlo di premialità, di performance, di risultati. A loro, a cui parlo di efficienza, prima ancora che di efficacia, di qualità delle prestazioni. E di sacrifici.
A loro, oggi, dovrò spiegare perché io, Direttore Amministrativo, (non sigla EP) non mi sento immorale a fronte di un contratto che mi riconosce un'indennità di circa 9.000,00 euro lordi.
Veda, professoressa, Ella ha ritenuto di motivare il Suo dissenso, raffinando le Sue argomentazioni sulla immoralità del vantaggio economico riconosciuto a pochi beneficiari, EP1 ed EP2 (non le sarà certo sfuggito che invero il CIN parla di EP senza distinzione!).

Lascerò ad altri il compito di confutare i capziosi dati da Lei frettolosamente pubblicati, per soffermarmi su alcune riflessioni .

Il CIN arriva dopo ben sei anni di colposi ritardi: già solo questo avrebbe dovuto indurre il Suo Sindacato a siglarlo. Erano oramai troppe le aspettative disilluse anche dei Suoi iscritti, a cui Lei “doveva”una scelta: quella migliore. E la scelta migliore anche se difficile era la firma del documento. E non solo per giuste rivendicazioni economiche, ma soprattutto perché occorreva, con urgenza e chiarezza, disciplinare aspetti che fino ad oggi erano rimasti al libero arbitrio (rectius: autonomia dei Conservatori).

Badi bene, l'elenco che appresso Le descriverò è frutto di una semplice ricerca effettuata sui vari siti internet istituzionali italiani che senza porsi tante domande o interrogativi hanno diligentemente ottemperato alle prescrizioni normative sulla trasparenza. E la trasparenza avrà pure un senso!

    Qui di seguito, perché sia Lei a decidere quali aggettivazioni utilizzare:
  1. Mancata attivazione di un sistema di rilevazione automatica delle presenze
  2. Mancata vigilanza sul corretto utilizzo del registro di classe che certifica la presenza in servizio e le ore effettivamente rese dal corpo docente
  3. Assenza di regole e criteri nella definizione dei Fondi di Istituto
  4. Attribuzione di incarichi senza previa verifica del completamento dell'orario d'obbligo
  5. Assenza di controllo di gestione, pianificazione e controllo
  6. Incapacità gestionale nel budgeting
  7. Attribuzione di incarichi senza tetti
  8. Erogazione di super-compensi aggiuntivi a personale EP1 e EP2 per attività troppo facilmente ricondotte nell'alveo della contrattualistica anche convenzionate con soggetti pubblici o privati
  9. Individuazione di posizione dirigenziale amministrativa per lo svolgimento di compiti meramente esecutivi o reggenze presso altri Istituti o incarichi privi di rotazione e senza rispetto di criterio di economicità

Il CIN ha finalmente risposto: poche regole, chiare e valide per tutti. E dappertutto.

Molte sono le regole che devono ancora essere poste, per evitare ciò su cui la Sua scure non è mai intervenuta, ma un passo è stato compiuto. Quelle regole erano state già scritte ed applicate dal Conservatorio di Torino, che ha fatto dell'eccellenza la sua mission. E la traduzione di essa in strategia consapevole ed in obiettivi misurabili passa anche attraverso chi come me svolge il suo ruolo in silenzio, ma con competenze di ruolo professionali ben definite.

Questo è il messaggio che deve passare; questo è il messaggio che cerco di spiegare ai miei colleghi. E diventa difficile quando ci si adopera nel fare quello che si dice di voler evitare e cioè (cito): "instaurare logici malumori, incomprensioni e divisioni nel personale che francamente sarebbe stato opportuno evitare. Purtroppo da un po' di anni sull'AFAM imperversa la politica del "divide et impera".

L'immoralità è altra cosa da quella che Lei descrive.
“Due cose riempono l'animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione, quanto più spesso e accuratamente la riflessione se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me“

Su una riflessione convengo con Lei: il CIN va sottoposto alla Vostra “base” .

Ma mi differenzio dalla Sua conclusione: se la Sua “base” chiede di firmare, lo farà non certo perché è distratta e non si interessa di nulla. Lo farà perché consapevolmente sa che questo è ciò che adesso si può ottenere, perché comunque dà pieni riconoscimenti a tutti.

Alla fine, Ella dovrà, suo malgrado, ritenere che le esternazioni pubbliche apparse sul sito UNAMS altro non sono che Sue opinioni personali e non dei Suoi iscritti; non Le rimarrà allora che prenderne atto e porre la Sua sigla. E magari riflettere.

Sono sicuro che, come sempre, saprà dare a questo breve chiarimento la più ampia diffusione tramite il sito del suo Sindacato.

Vive cordialità

F.to Marco Trimarchi
Direttore amministrativo
Conservatorio Torino