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Unione Artisti
UNAMS |
Interrogazione a risposta orale
Comunicato |
Rif. 046
29-07-11
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Vista la drammatica situazione in cui versiamo sia sul fronte riforma sia su quello del precariato ringraziamo il Senatore vita per la presente interrogazione.
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Premesso che:
la legge 508/99 “è finalizzata alla riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati.” (articolo 1);
ai sensi dell'articolo 33, comma 6, della Costituzione: “Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.”;
il Governo e il Ministero avrebbero dovuto disciplinare con una serie di regolamenti attuativi entro due anni dall'emanazione della Legge 508 del 1999;
i regolamenti emessi dal 2001 ad oggi hanno tradito la filosofia e la sostanza della legge 508, approvata all'unanimità dal Parlamento;
il fallimento della Legge 508/1999 è stato, dunque, determinato dalla mancata emanazione dei regolamenti attuativi, dal conseguente e ingiustificato rinvio a inopportune minute pratiche regolamentari (ordinanze, note, circolari, decreti ministeriali), che nell'arco di un decennio ne hanno del tutto svuotato il senso e il destino originario, facendo precipitare le Accademie di Belle Arti e i Conservatori di musica (soprattutto quelli dotati di grande tradizione storica), i loro professori e gli studenti in una condizione di caos e decadenza;
la Legge 508 del 1999 poneva i Conservatori, le Accademie e gli Istituti di alta istruzione ad essi equiparati sotto la supervisione dell'allora Ministero dell'Università e non di quello dell'Istruzione, fugando così ogni ombra di dubbio circa lo status universitario dei docenti ivi operanti;
in mancanza di provvedimento specifico, i professori delle Accademie e dei Conservatori di musica sono abilitati ed hanno l'obbligo di conferire Lauree agli studenti non essendo stata a tutt'oggi ancora riconosciuta equipollenza e pari dignità formale del proprio titolo; in tal modo, gli allievi stanno ottenendo titoli formalmente superiori a quello degli insegnanti;
il Consiglio di Stato con suo parere aveva delineato la linea da seguire, intervenendo per richiamare all'ordine gli organi che vanno dal Ministro al Governo, alla Direzione Generale AFAM;
considerato che:
ad oltre dodici anni dal varo della riforma, i titoli di studio rilasciati dalle accademie e dai conservatori di musica sono ancora oggi, in parte, privi di qualsiasi valore legale, in netto contrasto con la classifica internazionale stilata dall'ISCED (International Standard Classification of Education); il sistema internazionale di classificazione dei corsi di studio e dei relativi titoli, creato dall'UNESCO per facilitare un'analisi comparata dei vari livelli di istruzione all'interno dei sistemi di istruzione mondiali, inserisce i conservatori e le accademie italiane nel livello 5-B ossia nel livello corrispondente alla laurea e alla laurea magistrale, nell'ambito dei “Programmi specifici pratico-tecnico-occupazionali”;
si chiede di sapere:
quali iniziative intende intraprendere per dare attuazione al comma 6 dell'articolo 33 della Costituzione per evitare una fuorviante interpretazione della L. 508/ 99 e restituire, in tal modo, alle Accademie di Belle Arti italiane e ai Conservatori di musica il prestigio e l'onore che la Carta Costituzionale rende loro e a loro competono in virtù dell'imponente e grandiosa tradizione storica universalmente riconosciuta, che ne costituisce il fondamento, e di un presente importante che si sta sgretolando nell'inerzia attuale.
VITA