Unione Artisti
UNAMS

Lettera aperta del M° Francesco Scala

Riceviamo e volentieri, condivedendo, pubblichiamo con un nostro "cappello"

Rif. 009
03-03-12

Come nostra abitudine pubblichiamo (ovviamente se firmato e dopo attenta verifica dell'"ufficio legale") quanto ci perviene.

In questo caso la pubblicazione è doppiamente doverosa (il M° Scala, nostro candidato nelle liste RSU di Salerno) e soprattutto esaustiva circa i termini contenuti in quel “infausto” Contratto Integrativo siglasti da CGIL-CISL E UIL!

Altresì siamo disponibili alla pubblicazione di eventuali risposte.

Lettera aperta del M° F. Scala


Alla c.a. delle colleghe e dei colleghi del Conservatorio di Salerno
alla c.a. delle colleghe e dei colleghi tutti del sistema AFAM nazionale

Carissimi tutti,

chiedo solo 5 minuti della vostra attenzione da dedicare alla lettura di questa breve comunicazione il cui obiettivo non è certo quello di chiedere il vostro voto in vista delle prossime elezioni RSU: piuttosto mi piacerebbe opportunamente informarvi affinché esercitiate il vostro diritto in maniera consapevole e proficua (per ciascuno singolarmente e per tutti collettivamente). Mi rivolgo in prima istanza alle colleghe ed ai colleghi di Salerno perché ritengo imprescindibile il valore della conoscenza reciproca: in buona sostanza ci sto mettendo la faccia, la mia storia, la credibilità (tanta o poca che sia) acquisita in 23 anni di lavoro nel nostro Conservatorio.

Mi piacerebbe che voi sapeste:
che nel luglio scorso (2011) è stato firmato il Contratto Integrativo Nazionale (CIN) che ha valore a partire dall'anno accademico in corso. Dunque non ne abbiamo “sentito” ancora gli effetti; che sono devastanti per i docenti. In sintesi: con il Fondo d'Istituto (costituito con il contratto del 1995 avendo rinunciato i docenti ad una parte del proprio aumento stipendiale tabellare fatto confluire in detto Fondo) non è più possibile retribuire ore aggiuntive di docenza. Ai Direttori di Segreteria ed ai Direttori Amministrativi, invece, viene riconosciuta una indennità dal Fondo d'Istituto, nel nostro Conservatorio per il solo Direttore Amministrativo, pari a circa 10,500,00 euro annui; detta indennità è commisurata al numero degli allievi (dunque, meglio funzionano i docenti e dunque l'Istituzione conta più iscritti perché soddisfatti dalla didattica, e più incassano i Direttori Amministrativi e di Segreteria).-Ma siccome non c'è limite alla sfrontatezza di chi ci dovrebbe rappresentarci ai tavoli di contrattazione, è stato inserito un codicillo secondo il quale dette indennità “spettano in misura intera al personale in particolari situazioni di stato ai sensi dell'art. 62 del CCNL del 16 febbraio 2005.“ Il significato occultato del codicillo è che usufruiscono di detta indennità anche i direttori amministrativi e/o di segreteria che sono in distacco sindacale. Tralascio di riferire qualunque illazione su come, su pressione di chi, a beneficio di chi e soprattutto quando il codicillo è stato inserito già nel citato CCNL del 2005; mi limito ad osservare oggettivamente che di quel codicillo beneficia una sola persona: Paola Poggi, coordinatrice del settore AFAM per FLCGIL, ovviamente rappresentante la sua organizzazione a detti tavoli di contrattazione. E' necessario che aggiunga di essere tuttora un iscritto FLCGIL e che più volte ho fatto presente in sede nazionale, regionale e locale fino a qualche settimana fa tale enorme situazione imbarazzante per l'organizzazione. Invano. Mi è stato risposto che complessi equilibri interni rendevano la posizione della Poggi, di fatto, intoccabile. Ricapitolando, con il danaro cui hanno rinunciato i docenti nel 1995 viene costituito il Fondo d'Istituto; nel 2011 CGIL, CISL e UIL firmano un contratto integrativo che scippa quel danaro alla disponibilità dei docenti per ulteriore didattica elargendolo in buona parte a Direttori Amministrativi e di Segreteria che, guarda caso, costituiscono anche le componenti di appartenenza dei rappresentanti al tavolo di contrattazione per conto di CGIL e CISL; il collega Pucciarmati della UIL, persona sicuramente per bene ha perso una magnifica occasione di testimoniare la dignità della componente docente alzandosi da quel tavolo ed andando via poiché anche la UIL appone la sua firma in calce.
Sempre nello stesso contratto si sottrae a contrattazione locale con i sindacati e le RSU tutto ciò che riguarda la didattica e la didattica aggiuntiva mettendolo in capo al Consiglio d'Amministrazione. Tutto questo significa che i rappresentanti eletti non avranno alcuna possibilità di negoziare alcunché in rappresentanza della componente docente. Ma la cosa più grave è che sempre in detto contratto viene introdotta (ed accettata con tanto di firma dei sindacati confederali) la possibilità/necessità da parte del Consiglio d'Amministrazione di determinare in maniera forfettaria il compenso per eventuali ore di docenza aggiuntiva (pagate con eventuali altri fondi a disposizione dell'Istituzione). Tradotto in soldoni, i confederali hanno sancito che solo per i docenti AFAM non esiste un compenso minimo contrattualmente determinato. In buona sostanza se mi vengono assegnate 10 ore aggiuntive pari ad un compenso contrattuale 100, l'Istituzione, non possedendo 100, delibera di retribuirmi 20 ed io non posso fiatare. Questo i confederali hanno sottoscritto!
Un po' per la cosiddetta legge Brunetta, un po' perchè anche nei sindacati come nei partiti, il ceto che avrebbe dovuto tutelare gli interessi dei propri rappresentati ha finito per privilegiare e perseguire solo i propri interessi personali, spesso sfacciatamente. è venuto meno un pilastro della vita democratica del nostro Paese. I sindacati sono ormai scatole vuote poiché se dovessero accedere ai luoghi di contrattazione solo sulla scorta del numero dei propri iscritti, non andrebbero da nessuna parte. Ecco dunque questa magnifica invenzione delle elezioni RSU, nell'ambito delle quali si chiede il voto ai lavoratori dei diversi comparti. In Italia, si sa, da Sanremo alle RSU, passando per le primarie di coalizione, ci piace votare, soprattutto se è gratuito. E dunque si sommano i voti così ottenuti a quei pochi sparuti iscritti e si determina il potere di rappresentanza di un'organizzazione: ometto qualunque commento in merito affidandomi alla vostra intelligenza!

Dunque si potrebbe tranquillamente dedurre che forse sarebbe opportuno, perlomeno questa volta, non votare. Ma non basterebbe: per quanti non voteranno, ce ne saranno sempre molti di più che lo faranno e vi confesso che il sogghigno, i risolini, lo scherno del ceto sindacale nei confronti dei docenti AFAM non lo sopporto più: mi sembra già di ascoltare i loro commenti:<< .... hai visto? Che ti dicevo? Quelli sono così stupidi ed ignoranti che ci rivoteranno lo stesso. Nonostante tutto>>.

A tutto questo io non ci sto

.
E per gridarlo forte ho chiesto a quel sindacato autonomo che meritoriamente non ha firmato il contratto integrativo; a quel sindacato che, con onestà intellettuale bisogna ammettere, è stato l'unico a non tradire mai gli interessi dei docenti AFAM; a quel sindacato da cui sono stato espulso nel 1996 per gravi difformità di vedute sulla configurazione della riforma; a quel sindacato rispetto alle cui posizioni ho più punti di contrasto che di condivisione; all'UNAMS ho chiesto di candidarmi nel Conservatorio di Salerno per aver modo di verificare quanti docenti come me hanno davvero a cuore la propria dignità. A tutti coloro che hanno il coraggio di essere consapevoli, chiedo di comportarsi con coerenza.
A chi si risentirà, leggendo questa breve nota, chiedo di confutare nel merito la veridicità delle affermazioni. Qualora finalmente lo faccia, pubblicamente, dimostrandone la falsità, sono pronto a ritirare tutto ed a porgere le mie scuse. Ma non credo che accadrà. Ed il silenzio assordante di questi ultimi giorni (che perpetuerebbe quello di anni) sarà la conferma di quanto sia necessario fare le “pulizie di casa” in molte nobili organizzazioni e vi aiuterà, cari colleghe e colleghi, a fare con convinzione la scelta giusta.

Con stima,
Francesco Scala