Unione Artisti UNAMS |
Lettera aperta ai precari Lettera di Dora Liguori |
Gentili amici, si dice che la Storia sia “maestra di vita” nel senso che il passato insegna... E il passato dei precari di Accademie e Conservatori ci dice che nell'89 e nel 2002 ci furono due immissioni in ruolo (i testimoni sono ancora vivi e vegeti) ottenuti con interventi rapidissimi (veri blitz) dell'UNAMS.
Tutto ciò fu possibile perché l'UNAMS poté agire con forza avendo alle spalle tutti i precari e agì anche, come sopra detto, con dei veri blitz onde evitare interferenze contrarie che c'erano ieri come oggi.
Purtroppo gli attuali amici precari invece di dare uno sguardo al passato, hanno preferito dare la loro forza e fiducia ad altri sindacati, a tutt'oggi fornitori solo di una serie infinita di promesse e nessun apprezzabile risultato.
Quanto scrivo ebbi a dirlo, nello scorso luglio, anche in un movimentato incontro presso la Direzione Generale AFAM, ove contestai l'anomala esclusione del personale precario AFAM dal cosiddetto “Decreto sullo sviluppo” di Tremonti, che invece immetteva in ruolo 30.000 precari delle scuole di ogni ordine e grado, dopo opportuna segnalazione del MIUR al MEF. Appare evidente che detta segnalazione purtroppo non aveva incluso l'AFAM.
Sempre in quel contesto, informai i presenti delle iniziative (ne sono testimoni molte forze politiche presenti in Parlamento) promosse dall'UNAMS per correre ai ripari circa tale “dimenticanza” ovvero informai di come il sindacato, pur partendo svantaggiato dal provvedimento Tremonti già in itinere, con immediatezza ebbe ad interessare sul problema l'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il Ministro Gelmini. In contemporanea il sindacato propose anche, trovando accoglienza presso diversi parlamentari, la presentazione, durante la discussione del “Testo Tremonti”, di apposito emendamento. Purtroppo non fu possibile ottenere nulla poiché la legge, come si suol dire, venne “blindata”.
Un famoso politico diceva: “a pensar male si fa peccato ma s'indovina”. Pertanto viste le “dimenticanze” e le molteplici traversie, al sindacato corse il dubbio che forse (il forse lo vuole l'avvocato) tale esclusione potesse essere anche il frutto di alcune volontà che sul mantenimento precario della gente ci prospera pure. Infatti, una volta stabilizzate, le persone sono meno gestibili, senza contare che un ruolo andrebbe anche a confliggere con quel già avanzato progetto che prevede lo “spacchettamento” delle cattedre (a dividere una cattedra in due o tre persone si accontentano magari tanti amici); e ciò non potrebbe palesemente avvenire se gli attuali precari entrassero in ruolo. Inoltre una soluzione del precariato a luglio, sarebbe andata soprattutto a invalidare quella formidabile arma propulsiva (costituita appunto dalle legittime aspettative dei precari), usata, a nostro dire impropriamente, per far passare quella che era la via più pasticciata, ossia l'inserimento dei precari nel cosiddetto “regolamento sul reclutamento”. Questa via infatti, oltre a non dare certezze, espone gli interessati ad un sistema che, essendo alla fine discrezionale, facilmente potrebbe prestarsi a manovre non obiettive e forse clientelari. Con l'aggravante che, vista la discrezionalità, molti precari potrebbero essere esclusi dai benefici del ruolo.
La forza dei precari usata, dunque, per far passare un Regolamento che a mio dire e a detta di tanti, contiene alcuni articoli distruttivi per le Istituzioni (sull'argomento vedere sito UNAMS).
Questa la verità e il tempo mi ha sempre dato ragione!
Determinate cose a volte appaiono ostiche e noi stessi, per scriverle, dobbiamo usare coraggio. Purtroppo, e ovviamente, non mancheranno i tanti che si affretteranno a negare e screditare quanto sopra scritto usando anche armi improprie e argomenti giuridici che non stanno né in cielo né in terra. A questo punto sta agli interessati riflettere su chi dice onestamente il vero e opera con trasparenza.
Nel contempo resto a disposizione di qualunque chiarimento.
Cordialmente Dora Liguori.