Unione Artisti UNAMS |
Commento alla Mozione dell'On. Scalera - a cura di Dora Liguori Comunicato stampa |
Non possiamo che concordare con la mozione della “Camera dei deputati”; ma, se e pur vero che i tempi impiegati dall'Amministrazione nell'applicazione della 508 siano ormai inimmaginabili, e altrettanto vero che pare non scherzino neppure i tempi del Parlamento. Pertanto è possibile dire che quando si affrontano le questioni afferenti all'Arte, ovvero a cio che costituisce l'unico reale “volano” dell'Italia nel mondo, gli orologi (leggi tempo) per “magia nera” si fermino. Le cause sono molteplici e soprattutto si registra il fenomeno che tutti sentano l'urgenza d'intervenire (dicasi tutti) per dire la loro e nessuno riesca a farsi, molto più coerentemente, i fatti propri (leggi Università). A tale proposito vorremmo appellarci alla famosa “par condicio” per rivendicare che anche gli artisti possano interferire con veti e rotture varie su leggi e provvedimenti “in itinere” afferenti l'Università. (Purtroppo, da Esopo a Trilussa, ci viene insegnato che la “par condicio”, al contrario del suo significato, viene applicata solo a favore del più forte).
In ogni caso Accademie e Conservatori partirebbero, comunque, male poiché, mentre il settore universitario e più o meno compatto, noi eccelliamo nell'Arte di saperci fare del male da soli. Appare pertanto evidente che l'On. Scalera ha ragione quando afferma che non si possano fare all'interno delle stesse Istituzioni parziali equipollenze e che pertanto il pacchetto debba essere unico... ma, in forza di questo ragionamento, diviene altrettanto vero che, alla Camera, varare equipollenze universitarie solo per le Accademie o viceversa ritorni davvero assurdo e ingiusto.
Ma anche, qui dobbiamo registrare che i Conservatori, a volte, se la “tirano” proprio. Infatti, a fronte di una parte delle Accademie (solo una parte per fortuna) che chiede la separazione dai Conservatori, noi musicisti, invece di rispondere, ritrovando un giustificato orgoglio, di essere stati, non solo la prima Facoltà Universitaria al mondo (Facoltà delle Arti, intese musicali, Parigi 1050 circa) ma anche di aver inventato il concetto stesso, nel cinquecento a Napoli, di Conservatorio, ebbene, sempre, noi musicisti, perdiamo il tempo inseguendo preconcetti e paure ingiustificate, instillate nei nostri cervelli, e il caso di dire ad arte, da alcuni interessati. D'altra parte se la Conferenza dei Direttori delle Accademie compatta nell'esprimere la loro appartenenza, per Costituzione, al mondo universitario, sul versante della Conferenza dei Direttori, oltre a non esprimersi molto, essi dirottano il discorso altrove, lasciando così il fianco scoperto. Per sia l'Amministrazione che i Direttori non mancano di affermare che lavorano sempre nell'interesse delle Istituzioni (e di certo lo fanno ma, visti i risultati...) La storia insegna che il furbo Ulisse, attraverso la costruzione di un cavallo, fece cadere la potente Troia, tant' che, da quel momento, s'instauro il detto “Timeo Danaos et dona ferentes” (Temi i Greci quando ti regalano qualcosa) E noi di gente che ci “ama” e ci offre “regali” ne abbiamo a josa!
Per questo, visti gli “ amici” che ci ritroviamo, sarebbe meglio che iniziassimo a discutere con i nemici. Vedi mai che risolviamo!
D. L.