Unione Artisti UNAMS |
Incontro col Ministro Profumo - copia del documento consegnato al Ministro Comunicato stampa |
Nell'incontro svoltosi lunedì 25 giugno con il Ministro Profumo l'UNAMS ha illustrato e consegnato al Ministro le richieste che qui di seguito pubblichiamo.
Il Ministro con gentilezza e competenza ha risposto che circa il precariato la soluzione positiva andava ricercata, con apposito emendamento, all'interno del DdL 4822. In egual misura il DdL avrebbe potuto risolvere il problema delle equipollenze dei titoli.
Ci auguriamo, pertanto, che finalmente l'immissione in ruolo dei nostri precari possa fugare i tanti timori che si registrano in giro. A tale proposito non ci stancheremo mai di ribadire che il personale di Accademie e Conservatori ha bisogno di certezze poiché l'inganno o, come fanno alcuni, dire ciò cha altri vogliono sentirsi dire e non ciò che è vero, lungi dal risolvere i problemi li aggravano.
In quanto alle altre problematiche sollevate il Ministro ha annunciato la sua intenzione di istituire un tavolo finalizzato a dirimere tutte le altre problematiche del settore AFAM.
Speriamo che questa sia la volta buona!
D. L.
Al Prof. Francesco Profumo
Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
PRO-MEMORIA
In premessa il sindacato UNAMS rileva che l'incertezza delle regole che da anni sta caratterizzando il comparto AFAM ha prodotto e continua a produrre una serie di violazioni delle leggi medesime, le quali trovano copertura sotto un ambiguo concetto di autonomia teso, invece, ad una voluta delegittimazione del sistema stesso. Il tutto è ormai sconfinante nell'anarchia, con evidenti danni per il personale e per gli studenti. Uno dei punti basilari di questo processo di delegittimazione consiste nella non puntuale e ripetutamente ritardata attuazione della Legge di Riforma 508, risalente all'ormai lontano 1999 e quindi inapplicata ormai da 12 anni, la quale è stata spesso tradita nei suoi dettati e volutamente resa punitiva per l'attuale docenza, con il fine di provocarne un innaturale rigetto. Infatti se detta legge fosse stata puntualmente attuata avrebbe risolto in positivo tutti i problemi del sistema AFAM, cosa che con ogni evidenza non entrava nei piani degli antichi e odierni oppositori della Riforma. Pertanto onde assolvere al dovere sindacale di tutela del personale l'UNAMS ritiene di dover fare le seguenti richieste alla S.V.
RICHIESTE
- Equipollenze:
urgenza e necessità di approvazione del DdL 4822 in quanto esso rappresenta un'ormai ineludibile risposta alle richieste degli studenti italiani che hanno diritto non solo di veder la messa in ordinamento del biennio ma anche di ottenere l'equipollenza dei titoli ai fini concorsuali e con essa la spendibilità dei diplomi accademici, ad essi rilasciati da Accademie e Conservatori di musica, in alcuni dei quali il calo delle iscrizioni, mai verificatosi prima, neanche in periodi di analoghe crisi economiche o di depressioni sociali, non può che essere messo in relazione con il perdurare di una illogica sperimentazione e con l'insicurezza su detti titoli.
- Precariato:
contestualmente l'UNAMS chiede che venga inserito sempre nel citato DdL 4822 la soluzione ad una ormai insostenibile situazione di precariato per i nostri tantissimi e validi docenti di Accademie e Conservatori che, da anni, vengono letteralmente ingannati da una serie di irrealizzabili promesse tese solo a carpirne fiducia e consenso. Infatti, come più volte sostenuto dall'UNAMS, l'unica via possibile per porre termine all'attuale precariato è quella legislativa, con sistemi che non diano adito a blocchi da parte delle Commissioni Bilancio. Identica soluzione può essere trovata, compatibilmente sempre con i pareri delle suddette Commissioni Bilancio, per un passaggio proporzionale dei docenti di seconda fascia in prima.
- Corsi pre-accademici:
L'UNAMS chiede al Ministro, quale rappresentante dello Stato e pertanto della legalità e del rispetto delle leggi, di porre termine a un qualcosa che, come molto chiaramente vien detto in un parere reso dall'Avvocatura generale dello Stato, rappresenta un inganno e un illecito sfruttamento per i docenti e per le famiglie degli studenti. Infatti utilizzando la “vacanza dello Stato”, che non ha realizzato tempestivamente e seriamente i licei ad indirizzo musicale, e mal interpretando il concetto di autonomia, su espresso invito dell'Amministrazione, nei Conservatori di musica sono stati posti in essere corsi fantasma, tali in quanto non supportati da alcuna legge. Per meglio attuare il progetto e costringere i docenti ad insegnare in detti corsi si è instaurato un clima di terrorismo facendo balenare, nei docenti medesimi, il rischio di una loro presupposta soprannumerarietà. Inoltre alcuni direttori didattici e direttori amministrativi, in completa illegalità, hanno preteso dai docenti dichiarazioni di gratuità per le loro prestazioni presso detti corsi. Inoltre, come è possibile evincere dai relativi siti, alcuni Conservatori di musica, dietro il pagamento di tasse notevoli, danno la possibilità ai privatisti, di sostenere esami e passaggi sempre per i citati inesistenti corsi. Ciò per qualsiasi sindacato degno del ruolo e della missione che svolge si configura come danno e truffa nei confronti dei docenti e degli studenti che pagano per acquisire il... nulla. Il sindacato chiede pertanto al Ministro di fare chiarezza sulle normative vigenti e sul rispetto delle medesime, un'iniziativa che oltre ad essere ineludibile da parte dello Stato consentirebbe anche di ridare serenità ai docenti circa la loro sorte e soprattutto porrebbe fine al loro illecito sfruttamento. Al proposito sarebbe opportuno un pronunciamento del Ministro sull'applicazione alle Accademie e ai Conservatori dei requisiti dei numeri minimi degli studenti, fatte salve le specificità dell'insegnamento artistico e musicale, a evitare che i docenti siano sottoposti a veri e propri ricatti psicologici, e possano invece serenamente espletare il loro servizio come previsto dalla Legge 508/99, ossia nell'insegnamento nei trienni e bienni, oltreché nei corsi di specializzazione, perfezionamento e dottorati di ricerca, per i quali ultimi si aspetta da anni una disciplina che permetta alla ricerca artistica, come già è in Europa, di potersi correttamente svolgere (si vedano al proposito gli interessanti risultati della Conference of the European Association of Conservatoire, tenutasi a Roma nel maggio scorso, dove ancora una volta si è potuta rilevare al contempo l'energia e la frustrazione delle istituzioni italiane).- Trasferimenti e illegali congelamenti di cattedre:
L'UNAMS ha più volte ribadito (ed è ormai stanca di farlo) che nessuno, sindacato, Amministrazione o quant'altro, senza un provvedimento normativo specifico, può stravolgere il sistema della mobilità, in quanto esso rappresenta un preciso patto stilato con lo Stato e normato dai relativi provvedimenti. Ancor più grave appare l'illegale congelamento di cattedre che viene attuato da alcune Accademie e Conservatori. Sul merito esistono precise sentenze; purtroppo una certa impunità creatasi in determinate Istituzioni, fa procedere le medesime con tale punitivo e barbaro sistema. La volontà è quella di volutamente creare un illecito, sperando che gli alti costi dei ricorsi, e la lentezza dei pronunciamenti, rispetto ai danni immediati, scoraggino i soggetti colpiti. Gli autori di simile abuso sanno inoltre di non dover pagare nulla di tasca propria, e sanno anche che, nel frattempo, avranno potuto disporre di una cattedra da affidare a qualcuno maggiormente gradito dell'avente diritto. Costui poi, anche perdendo successivamente la cattedra per intervento del tribunale potrà sempre godere dei titoli così accumulati, e rimarrà comunque grato al direttore compiacente di turno.
L'UNAMS chiede anche in questo caso al Ministro di intervenire per porre un freno a questo intollerabile abuso che, come già detto, è stato più volte sanzionato dalla Magistratura e di prevedere, quale deterrente, una chiamata diretta dei responsabili circa i danni riconosciuti dal Tribunale (in mancanza, il cittadino che ha subito il torto pagherà due volte: per se stesso, e per il dirigente che ha sbagliato).
- Istituti Musicali Pareggiati:
l'UNAMS chiede al Ministro un tavolo apposito che, investito di poteri e con la partecipazione di Comuni e Regioni, si faccia carico della sopravvivenza di queste gloriose Istituzioni musicali italiane, i cui valori formativi non vanno dispersi, soprattutto nell'interesse dello Stato. Il sindacato, come da suo preciso compito costituzionale, esige che, in suddetto tavolo, vengano rivisti e invalidati accordi negativi, spesso carpiti dai Comuni, e siglati in buona fede dal personale, accordi che nella sostanza rappresentano un danno per il personale stesso. Reperire risorse per queste Istituzioni è un dovere, ma le soluzioni da ricercare debbono andare a vantaggio di tutti e non certo, come da alcuni sindacati avanzato, ai danni di alcuni. Infatti, risulta ingannevole promettere lo stesso posto nei Conservatori per un eventuale assorbimento dei docenti IMP, poiché ciò escluderebbe la sistemazione dei precari aventi diritto dei conservatori, nonché precluderebbe anche la legittima mobilità dei docenti di ruolo in attesa di trasferimento. Inoltre, un assorbimento simile depriverebbe i territori interessati di quei presìdi formativi che sono stati gli IMP in assenza dei conservatori.
- Licei ad indirizzo:
la 508 prevedeva, come ovvio, che nel momento in cui ai Conservatori veniva riconosciuto il compito di rilasciare Diplomi accademici di primo e secondo grado, contestualmente, la fascia inferiore degli studi musicali dovesse essere assolta da un potenziamento delle medie ad indirizzo musicale con proseguimento in istituendi licei ad indirizzo musicale. Purtroppo nonostante gli sforzi dell'ex ministro Giovanni Berlinguer e del Dott. Max Bruschi poco è stato fatto, anzi con i corsi pre-accademici si sono poste le basi per invalidare e mai attuare detti licei. Va subito detto come molte colpe debbano attribuirsi ad improprie ingerenze sindacali che poco tengono presente la delicatezza della materia che vanno a trattare. Infatti l'apprendimento precoce della musica esige una ben precisa scelta qualitativa della docenza che deve rispondere, per assicurare la necessaria serietà dell'approccio al difficile studio della musica, ad una preparazione e a determinate conoscenze dello strumento, evincibile dai titoli di studio e dai titoli artistici in possesso dagli aspiranti docenti. Purtroppo le logiche che hanno guidato la scelta della docenza negli istituendi licei sono state ben altre (leggi: utilizzo dei soprannumerari di altre discipline) e spesso non hanno garantito quell'insieme di esigenze necessarie ad un proficuo studio della musica.
Questo insieme di cose ha bloccato, in parte, l'istituzione dei licei musicali, ma ha determinato anche nelle famiglie un'impropria preferenza verso corsi, sia pure "poco legali", come quelli pre-accademici, offerti dai Conservatori.
Se la scelta delle famiglie può essere alquanto comprensibile non appare affatto comprensibile quella di uno Stato, come quello italiano, che pur avendo vissuto e vivendo nel mondo di rendita proprio nel nome della musica, non investe affatto nel settore (la sola Berlino investe in cultura musicale il doppio di quanto prevede lo Stato italiano). Uno Stato, inoltre che, a differenza di quanto già fatto da Spagna, Grecia, Turchia ecc., non solo non offre una seria e completa formazione a quanti vogliono studiare musica, ma condanna anche i tanti bravissimi diplomati di Conservatorio a non poter mai avere, senza i licei musicali, un futuro lavorativo in Italia. Di contro la mancata apertura dei licei musicali e pertanto la mancanza di futuro lavorativo nel campo della musica, di certo produrrà nel giro di pochi anni una tale mancanza di iscrizioni ai trienni e bienni di Conservatorio, con il risultato questa volta reale della tanto paventata soprannumerarietà. Non solo infatti una disseminazione razionale sul territorio di licei musicali potrebbe soddisfare le legittime aspirazioni di docenza, ma contribuirebbe a risollecitare un interesse qualificato nei confronti del mondo della musica - che ha subìto in questi anni mortificanti trattamenti, a partire dalla riduzione dei finanziamenti per l'attività concertistica locale - potenziando invece la circolazione della musica, e una nuova diffusione della musica anche presso le famiglie (non solo quelle toccate dalla fortuna di poter avere un figlio che frequenta un conservatorio).
Infine,
non si vorrebbe che sulla base delle considerazioni esposte, cedere alla tentazione di pensare che tante storture siano poste in essere al fine di procedere alla licealizzazione di numerosi Conservatori, chiamati, appunto, a sostituire i previsti e non attuati licei musicali. Il che farebbe il paio con il mancato riconoscimento dei titoli a livello europeo, in violazione del trattato siglato a Lisbona - questo sì causa di tanti abbandoni e di mancate iscrizioni ai trienni e bienni accademici, con danno incalcolabile per i giovani musicisti del già “Paese della musica”, divenuto, per questa serie di mancanze, fanalino di coda in Europa.
Roma 25 Giugno 2012
Il Segretario Generale
Prof.ssa Dora Liguori
In allegato:
-Parere Avv. Gen. Stato
-Documenti Conservatori vari