Comunicato Stampa
Unione Artisti
UNAMS

Risposta di Dora Liguori alla diffida inoltrata dal Presidente del Conservatorio di Castelfranco Veneto - Avv. Roberto Quintavalle

Risposta

Rif. 040
22-07-12



Spett. Presidente
Avv. Roberto Quintavalle

Prof. Francesco Profumo
Ministro MIUR

Dott. Giorgio Bruno Civello
Direttore Generale AFAM

 

 

A seguito della formale diffida avanzata da codesto Conservatorio di Musica, nella persona del Presidente Avv. Roberto Quintavalle, avverso il sindacato UNAMS, ritengo doveroso, nella mia qualità di Segretario Generale, di detto sindacato, precisare quanto segue:

  • concordo pienamente con quanto Lei, Spettabile Presidente, esprime circa la mia impossibilità ad essere un giudice per sanzionare la situazione creatasi ma, con maggior ragione, ugualmente Lei, non può divenire o essere giudice attendibile del suo operato;
  • al contrario la mia condizione di sindacato m'impone d'intervenire, a tutela del personale, ogni qualvolta vengono applicate disposizioni poco chiare. Infatti i corsi pre-accademici (oggetto del contendere), non essendo attivati attraverso il supporto di una norma primaria o comunque di norme chiaramente espresse, non rispondono alla chiarezza dovuta e pongono il personale nella disagiata e anomala condizione di dover fornire prestazioni a discenti che, per effetto della loro impossibilità ad essere iscritti regolarmente negli organici del Conservatorio, al momento vengono configurati come... “non esistenti”. Né a sanare la situazione può valere un regolamento didattico d'Istituto (atto unilaterale) che, in nome dell'autonomia, e quand'anche approvato dal Ministero, non può sostituire la mancanza di una legge specifica di riferimento.
  • Da quanto sopra detto, e alla luce della presente incresciosa situazione, appare evidente come vi sia un obbligo, da parte del sindacato, di richiamare all'attenzione dei lavoratori e delle Istituzioni il disagio, o meglio il danno che potrebbe derivare loro. Infatti. in questo caso specifico, la mancanza di chiarezza provoca ricadute poco piacevoli sui docenti, in quanto, essi, vengono costretti ad elargire la loro professionalità in corsi che, non essendo previsti dalla legge, non possono essere remunerati, legittimamente, attraverso il pagamento di ore aggiuntive (vedi Corte dei Conti). E d'altro canto (come Lei mi può insegnare) il diritto del lavoro non contempla la possibilità di prestazioni non retribuite. Aggiungasi, inoltre, che, sempre i citati allievi, non potendo, ai fini giuridici, essere computati negli organici, i medesimi non concorrono a fare numero; di conseguenza la loro presenza non diviene utile neppure ai fini di scongiurare eventuali casi di soprannumerarietà per i docenti. Timori (quelli riferenti alla soprannumerarietà) che, a parere di questo sindacato e per effetto di una normativa di tipo universitario, non dovrebbero sussistere.

    Pertanto, Spettabile Presidente, dovrà convenire che se un sindacato, in presenza di situazioni tanto ibride e pasticciate, non ha il coraggio d'intervenire chiedendo chiarezza e rispetto per i lavoratori, questo sindacato, o insegue interessi d'altro tipo o farebbe meglio a cambiare mestiere..

    In sintesi il sindacato UNAMS, a prescindere da altre valutazioni di tipo politico ed eventuali rischi di identità delle Istituzioni (rischio che, ahimè, esiste) ritiene che alla base di tutti i principi sindacali vi sia l'obbligo, a fronte di un danno, di avvertire e tutelare il lavoratore onde consentirgli, oltre ad un giusto riconoscimento economico, anche la tranquillità nell'esplicazione del proprio lavoro.

    Concludo ricordandole che l'Avvocatura Generale dello Stato, in modo molto più determinato di quanto abbia fatto l'UNAMS, in questi giorni ha rilevato come sui corsi pre-accademici vi sia una palese mancanza di legge vigente che vada a legittimarli. A tal proposito, mi attendo che, per un dovere di logica, o se preferisce di “par condicio”, Lei, Spettabile Presidente, non mancherà di procedere all'inoltro di formale diffida anche nei confronti dell'Avvocatura Generale dello Stato.

    Dora Liguori