Unione Artisti UNAMS |
Lettera ai colleghi AFAM del Conservatorio di Napoli dell'Avv. Giuseppe Leotta Lettera |
Egregi Colleghi,
mi scuserete se oso rubare qualche minuto del vostro preziosissimo tempo ma, quale cittadino e lavoratore, sento il dovere morale di rivolgermi apertamente a tutti voi per segnalarvi una circostanza, a mio avviso incresciosa, di cui sono venuto a conoscenza.
Corre voce, infatti, che il Commissario del Conservatorio avrebbe deciso di retribuire gli incarichi di didattica aggiuntiva (art. 23 CCNL) con una retribuzione lorda oraria nettamente inferiore rispetto a quanto previsto dal dato contrattuale-collettivo (che, nella specie, indica il minimo retributivo orario in € 50,00) e, quindi, in palese e sprezzante violazione del dettato costituzionale («art. 36 - Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro»).
Se così effettivamente fosse ci troveremmo dinanzi ad una decisione gravemente lesiva dei diritti dei lavoratori di questa Istituzione.
Decisione inaccettabile che ognuno di noi ha il dovere di combattere "sul campo" prima ancora che nelle aule di giustizia.
Decisione, sia consentito evidenziare, del tutto inaspettata dal momento che, a ciò compulsato proprio dal Commissario in persona, mi ero peritato di segnalare all'Amministrazione l'illegittimità di una siffatta scelta ricevendo, tra l'altro, "rassicurazioni" da parte del Commissario medesimo che sembrava essersi convinto sull'impossibilità di violare la sacralità del contratto collettivo.
Sembrerebbe, quindi, che gli argomenti da me spesi nell'interesse del corpo docente - e condivisi integralmente dalla Direzione del Conservatorio - siano rimasti lettera morta.
Ed allora, egregi Colleghi, è arrivato il momento di difenderci rivendicando i nostri sacrosanti diritti: rifiutiamo incarichi al ribasso e pretendiamo l'applicazione dei minimi contrattuali.
Se saremo uniti non solo l'Amministrazione non avrà via di scampo e dovrà necessariamente riconoscerci ciò che ci è dovuto, ma sarà stata un'importante occasione per lanciare un segnale: i docenti NON SI TOCCANO e chi lo fa, rischia di farsi male.
Prof. Avv. Giuseppe Leotta