Unione Artisti UNAMS |
In merito alla mozione del CUN del 27 febbraio 2013 Lettera al Ministro profumo |
UNIONE ARTISTI UNAMS
Il Segretario Generale Prot. n. 24/G |
Roma, 15/03/2013 Al Signor Ministro Prof. Francesco PROFUMO SEDE |
Gentile Ministro,
a nome e per conto degli Artisti (docenti Accademie e Conservatori di Musica) che mi pregio di rappresentare attraverso l'Unione degli Artisti UNAMS, sindacato maggioritario di categoria, vengo a esplicarLe quanto segue.
Come senz'altro sarà già di Sua conoscenza, è pervenuta alla S.V. una mozione, a firma del Presidente del CUN, e redatta dal Consiglio Universitario Nazionale, parallelo del CNAM, nell'adunanza del 27 febbraio 2013, all'interno della quale veniva deciso, in maniera unilaterale, dal CUN medesimo (* visualizza documento), di proporsi come interprete autentico della volontà parlamentare che, con la Legge 24 dicembre 2012 n.228, sanciva l'equipollenza dei diplomi accademici e delle lauree universitarie di primo e di secondo livello.
Le Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale (Conservatori di Musica e Accademie), non si aspettavano certo festeggiamenti da parte dei colleghi universitari, considerate le loro posizioni precedenti, ma speravano almeno in una resa, tra l'altro dovuta, delle Università verso il Parlamento, tenendo conto, soprattutto, dei legittimi interessi dei nostri studenti, gravati, in senso positivo, di percorsi di studio spesso decennali e assolutamente impegnativi.
Invece, una serie di discutibili argomentazioni veniva sciorinata, nella citata mozione, arrivando persino a prendere atto, in preda a chissà quale abbaglio giuridico, che la mancata elezione del nuovo CNAM avrebbe di fatto portato alla sua soppressione. A tal proposito ricordiamo, invece, che il CNAM essendo organo istituito dalla Legge 508 del 1999, non possono essere gli immotivati ritardi dell'Amministrazione ad abolirlo, ma ciò potrebbe avvenire, soltanto attraverso l'approvazione di un'altra specifica legge.
Una tale levata di scudi, che non c'era stata quando, ingiustamente, i titoli di accademie e conservatori erano stati equiparati soltanto alle lauree di primo livello, non fa che accrescere i sospetti che il ritardo dei riconoscimenti, ora giunti, fosse funzionale a portare in dote i secondi livelli all'università, pericolo che, grazie al Parlamento, è stato scongiurato.
La mozione degli universitari lamenta poi i gravosi adempimenti cui deve sottostare l'università italiana, come se Accademie e Conservatori vivessero in un Paradiso dantesco. Strano, inoltre, che i colleghi dell'Università si preoccupino dei requisiti e non dicano nulla sui finanziamenti alle università e sugli stipendi dei docenti; ma passiamo oltre, poiché il vero colpo di teatro (e di teatro ce ne intendiamo) giunge alla fine quando il CUN "annuncia" - proprio così "annuncia" - alla S.V. "l'istituzione, in seno al CUN, di un Tavolo tecnico di consultazione permanente, che preveda fra i componenti esperti dell'Alta Formazione Artistica e Musicale, del quale richiede un riconoscimento istituzionale, al fine di proseguire il lavoro già avviato in seno alla ex Commissione mista CUN-CNAM".
Pertanto, gentile Ministro, non riusciamo proprio a immaginare quale riconoscimento istituzionale potrà dare mai la S.V. a un organo istituito unilateralmente, in assenza del previsto CNAM, e sulle ceneri di una commissione mista CUN-CNAM che tanto ha ritardato le equipollenze da indurre il Parlamento a intervenire per legge.
Per quanto ci riguarda sarebbe, invece, nostro desiderio “consigliare” ai colleghi universitari che, se vogliono sovvertire o sabotare la legge appena approvata, l'unica soluzione possibile in clima di democrazia, potrebbe, ancora una volta essere quella di proporre al Parlamento una nuova legge sulle equipollenze, ovvero di non perder tempo a istituire una commissione, perché i loro pareri, i loro intendimenti e l'acrimonia mostrata sono già sufficientemente chiari.
Ai corsi e ai titoli Afam penseranno, poi, le nostre Istituzioni, poiché la Legge 228/2012 prevede che le istituzioni Afam "concludono la procedura di messa a ordinamento di tutti i corsi accademici di secondo livello".
Un compito che, quindi, in rispetto del dettato del Parlamento, dovrà essere svolto dalle Istituzioni AFAM (al cui interno, checché ne pensino i colleghi universitari, non esistono dei "minus habens") e non certo dalle Università (e stavolta non lo diciamo noi ma, appunto, il Parlamento).
Tanto dovevamo alle gratuite iniziative del CUN, con la speranza che questa riprovevole lotta al settore dell'Alta Formazione Artistica e Musicale, trovi, giustamente, fine.
F.to Prof.ssa Dora Liguori