Comunicato Stampa
Unione Artisti
UNAMS

Incontro col Capo di Gabinetto- Dott.Fiorentino- e sindacati autonomi UNAMS e SNALS (Finalmente un incontro senza “sindacalese”)

Comunicato stampa

Rif. 049
05-07-13

Incontro col Capo di Gabinetto- Dott.Fiorentino- e sindacati autonomi UNAMS e SNALS

(Finalmente un incontro senza “sindacalese”)

Oggi -4 luglio- si è svolto il previsto incontro che, per volontà della triplice, è stato a tavoli separati (sistema utile per mettere al riparo chi non desidera la presenza e l'ascolto di orecchie indiscrete), e possiamo dire di essere cautamente ottimisti sui modi e la sostanza dell'incontro medesimo. Infatti nelle dichiarazioni del Capo di Gabinetto ci è parso di cogliere una certa attenzione e competenza verso il settore, che non avevamo in altri casi colto.

In sintesi il Dott. Fiorentino ha auspicato una pacificazione del settore che può essere raggiunta (e non potrebbe essere altrimenti) anche attraverso un'accorta politica di moralizzazione del settore medesimo. Ha aggiunto, poi, che le esigenze dell' AFAM non sfuggono al Ministro Carrozza che, come detto in Parlamento, intende intervenire per trovare una soluzione positiva dei due nodi importanti rappresentati, oggi, dal precariato e dalla situazione degli ex Istituti pareggiati. E la via non può essere che quella della discussione di una legge in Parlamento (probabile presentazione di un D.L.)

Queste dichiarazioni sono giunte particolarmente gratificanti alle orecchie dell'UNAMS poiché sono anni che il sindacato dice ai precari come solo una legge avrebbe potuto risolvere i loro problemi; e di come tutte le altre vie, poste in essere negli anni, non fossero altro che “escamotage” utili a tranquillizzare, nell'immediato, i loro animi e, così spostare all'infinito la soluzione del problema (non è un caso che mai sia esistito un precariato tanto lungo nel tempo).

Detto questo, l'UNAMS, è passata ad esplicitare le sue richieste che, però, partivano da un assunto preciso: dare dignità e rispetto ad un settore che, ritenuto il primo nel mondo per l'eccellenza dell'insegnamento al più alto livello impartito in queste storiche Istituzioni italiane (Accademie e Conservatori di musica), è troppo spesso oggetto, invece, di una politica confusa e spesso punitiva che rischia di produrre una insostenibile regressione del settore. E perché una ripresa di Accademie e Conservatori di musica divenga cosa fattibile occorre, quale prima esigenza, che si dia finalmente dignità al personale precario, docente e non docente, attraverso la tanta attesa stabilizzazione; un qualcosa che significherebbe anche mettere i colleghi precari al riparo dalle incertezze e a volte anche da alcune interessate forme ricattatorie. Soprattutto occorrerebbe intraprendere una politica che, come detto nella sua premessa dal Capo di Gabinetto, potesse divenire elemento di pacificazione, ovvero evitare di mettere in contrapposizione le varie componenti del settore: personale docente di ruolo contro docenti precari e quest'ultimi contro i docenti degli Istituti musicali pareggiati etc.

Infine occorre, per l'UNAMS, che senza particolari voli pindarici si trovi appunto un sistema che sia capace, dopo anni che hanno visto uno smisurato contenzioso, di dare certezze. E ciò può avvenire solo attraverso il rispetto delle leggi e delle regole poiché appare evidente che se esiste un simile contenzioso esso non può che essere il frutto di una continua fasulla interpretazione delle citate leggi (vedi ad esempio applicazione del badge e limitazione dei permessi artistici), cose che stanno portando gli artisti al limite della sopportazione umana.

Sulla linea delle interpretazioni balorde, poi, va posta anche la logica dei cosiddetti “congelamenti”, (ampiamente stigmatizzati dalla magistratura), una logica che, negando i diritti acquisiti dei docenti di ruolo in attesa di mobilità, ha inteso fare un uso discrezionale delle cattedre così resesi disponibili (in genere le più appetibili).

Una logica, dunque, perversa e soprattutto... antisindacale.

Per questo l'UNAMS ha ribadito la sua assoluta contrarietà ai congelamenti e, di seguito, anche all'”escamotage” altrettanto ingiusto (evitando di usare altri termini più confacenti) che si voleva porre in atto con il proposto blocco dei trasferimenti.

Appare evidente che però, qualora per qualche miracolo, si potesse contare su un reperimento di congrue risorse economiche, il sindacato sarebbe più che mai disponibile a trattare, ossia: dateci lo status giuridico ed economico dell'Università e solo allora potremmo, con animo lieve, affrontare un nuovo sistema di mobilità.

Più volte sollecitato il Capo di Gabinetto ha risposto, infine, come si sia convenuto di spostare il problema e la discussione sulla mobilità (come da contratto) presso l'ARAN.

Infine, le premesse di questo incontro non ci appaiono negative... vedremo il seguito!

Per intanto possiamo dire che un primo risultato altamente positivo ci sia già stato: la discussione, senza intralci d'estenuanti interventi in puro “sindacalese”, è risultata quanto mai proficua (molti gli interventi della folta delegazione nei quali si è parlato anche e finalmente di Arte); per questo, come dicevano i latini “hic manebimus optime” (resteremo qui magnificamente)! Insomma, almeno per quanto attiene l'UNAMS, visti i vantaggi, restino pur divisi i cosiddetti “tavoli”.

D.L.

P.S. Mi viene riferito che nel loro comunicato la triplice affermi testualmente “di non aver mai chiesto, in nessun modo e in nessuna forma, il blocco dei trasferimenti”. Inutile fare commenti poiché, se pure espressi in maniera contorta (leggi sempre sindacalese), per sapere cosa volevano CGIL-CISL-UIL , basterebbe rileggersi i loro comunicati ( clic per leggere i comunicati della triplice). Tra l'altro se qualcuno volesse capire come effettivamente ancora la pensino, non avrebbe che da andare al punto tre, sempre del loro comunicato: organici.

Sindacalese: lingua usata talvolta dai sindacati che, per la sua incomprensibilità, risulta utile a dire tutto e, se occorre, il contrario di tutto. Insomma un esercizio che, sfinendo chi ascolta, fa chiedere la...morte per riparo!