Comunicato Stampa
Unione Artisti
UNAMS

Incontro UNAMS Amministrazione (29 novembre 2013)

Comunicato Stampa

Rif. 081
30-11-13

Ieri, 29 Novembre, si è svolto il previsto incontro con il Gabinetto del Ministro, Dott.ssa Montesarchio circa l'attuazione della legge 128 (Precariato)

Nel corso dell'incontro e sul merito dell'attuazione della legge, l'UNAMS ha ribadito quanto già espresso al Capo dipartimento Dott. Mancini, ovvero l'urgenza di un sollecito ai ministeri del MEF e Funzione Pubblica affinché i docenti (ex 143) possano trovare immediata sistemazione. Per quanto invece riguarda la formulazione della prevista graduatoria nazionale per i docenti che provengono dalle graduatorie d'Istituto, il sindacato chiede che, nella formulazione di detta graduatoria, vengano previsti “criteri certi” ovvero criteri che non lascino spazi a dubbi e rischi di favoritismo. Questo è, infatti, ciò che chiedono i precari poiché, essendosi negli anni passati notevolmente “bruciati” alla vista di parecchie ingiustizie, oggi, hanno paura, più che dell'acqua calda, delle diverse “alchimie” che alcune “menti fervide” potrebbero porre in essere. E come dar loro torto!

Purtroppo occorre rammentare che siamo in Italia e non ancora nei Paesi scandinavi o Paesi similari, ove, per formazione mentale, al 99%, si opera davvero tenendo presente il “giusto merito”.

Identico discorso propositivo andrebbe fatto per il personale non docente EP1 EP2 che, come d'altronde dice la legge, deve essere assunto con contratto a tempo indeterminato, al maturare dei tre anni.

Contestualmente all'emissione del “regolamento sul reclutamento”, l'UNAMS ha avanzato, per l'ennesima volta, all'Amministrazione, l'urgenza di dare una risposta ai docenti di seconda fascia, in troppo lunga attesa di transito in prima fascia; e al fine di sopperire ai ritardi insopportabili creatisi circa le legittime aspettative dei citati docenti, il sindacato ha chiesto che venga trovata una soluzione rapida, magari all'interno del sopra citato “regolamento sul reclutamento”.

L'Amministrazione ha dichiarato di ben conoscere il problema e che la soluzione del medesimo andrebbe individuata, comunque, in un provvedimento “Indolore”, economicamente parlando, tale da appunto non trovare l'immediata opposizione del MEF. Detto questo, come già avvenuto per altre richieste dell'UNAMS, l'Amministrazione terrà ben presente quanto espresso dal sindacato.

L'UNAMS ha ribadito che, pur apprezzando questa disponibilità, ritiene davvero inaccettabile che lo Stato italiano, a fronte di tante spese anche inutili, solo quando si parla di Arte e di Formazione Artistica e Musicale, ritenga di dovere sempre stringere i cordoni della borsa statale; senza contare che, in aggiunta a simile rigore, non manca d'invaderci, e ciò da troppo tempo, d'iniziative a dir poco punitive (leggi badge, soppressione dell'anno sabbatico, permessi artistici resi quasi impossibili da usufruire, etc...). Infine un inspiegabile atteggiamento che non aiuta e che spesso fa sentire gli artisti italiani (come da tutti riconosciuto: i più validi al mondo) davvero frustrati e stranieri in patria!

L'UNAMS ha inoltre sollecitato il Ministero a emanare non solo il regolamento sul reclutamento ma l'intero Regolamento, così come già predisposto a suo tempo, contenente anche la parte sulla programmazione, unitamente alle altri parti da regolamentare in forza della legge 508. La mancanza dell'intera serie di regolamenti continua infatti a essere alibi per lasciare le nostre Istituzioni nel limbo.

Come già comunicato per iscritto al ministro, l'UNAMS ha inoltre ricordato l'urgenza di attivare i PAS (Percorsi Abilitanti Speciali) anche nei Conservatori e nelle Accademie, come è stato già fatto, nell'Università.

Sempre parlando di spese e di risparmi, l'UNAMS ricorda il danno culturale che si sta perpetrando con la chiusura paventata di parecchi ISSM; anche per queste storiche Istituzioni, se l'Italia non vuole svegliarsi più povera, si dovrebbe provvedere (non certo mettendoci la solita “toppa”) seriamente, affrontando una giusta politica d' investimenti economici che consenta il mantenimento dignitoso di dette Istituzioni sul loro territorio.

Per concludere, visto che anche Colombo, dopo lunghi perigli, “trovò terra”, noi, personale dei Conservatori e delle Accademie, più che approdare nelle Americhe, modestamente vorremmo approdare al completamento attuativo della Riforma (L.508); soprattutto se detta attuazione potesse essere fatta rispettando gli intendimenti e i principi costituzionali ai quali s'è rivolto e affidato il legislatore allorché, nell'ormai lontano 1999, andò ad approvarla.

D.L.