Unione Artisti UNAMS |
Riceviamo dal Coordinamento nazionale precari G.I. - AFAM Riceviamo e pubblichiamo |
Gent. Presidente della Conferenza dei Direttori, gent.mi colleghi Direttori,
apprendiamo con vero piacere il contenuto della mozione da voi redatta il 28 novembre u.s. Una mozione nella quale finalmente si parla di garantire ai nostri studenti un servizio didattico di elevata e specifica professionalità adeguato alla missione del Conservatorio riformato. Un servizio di qualità che, per essere tale, richiede giustamente l’autonomia da parte delle singole istituzioni nel nominare i docenti che ritiene più idonei alle proprie specificità.
Poi però leggendo la mozione, e constatando tutti i vari iter inerenti la riforma, notiamo mancare il riconoscimento della diretta responsabilità e le eventuali “sanzioni” nel mancato raggiungimento dei target preposti secondo l’autonomia di ogni singola istituzione, di quegli organi che pure richiedono a gran voce una autonomia gestionale. Vale la pena ricordare che tutte le istituzioni afferenti il terzo livello della formazione nel mondo prevedono una effettiva autonomia nella scelta del corpo didattico, ma attribuiscono al Direttore ed al corpo accademico una diretta responsabilità con effettive ricadute sulla loro stessa figura professionale, laddove i risultati non siano in linea con gli obiettivi prefissati.
Un’assunzione di responsabilità che può essere l’unica vera garante di una amministrazione improntata alla ricerca di quanto sia di meglio disponibile per l’istituzione, scevra da ogni tentativo clientelare.
Allora ci sovviene il sospetto che in realtà tale mozione costituisca l’ennesimo schiaffo a quel corpo docente che, pur essendo più titolato, come lei stesso riconosce, ha la sola responsabilità di trovarsi a cavallo di un pur necessario cambiamento.
Ma i cambiamenti non possono essere fatti in corsa! Non è pensabile che a docenti con anzianità di servizio pari o superiore ai tre anni, ai quali già le norme europee impongono l’assunzione a tempo indeterminato, venga proposto dai direttori un sistema di reclutamento che non garantisca alcuna serenità lavorativa in quanto non controbilanciato da nessun atto che vada a mettere in gioco le posizioni degli stessi direttori, laddove compissero scelte errate.
Coerenza vorrebbe che tale cambiamento venisse attuato immediatamente dopo aver concluso una fase di precariato storico che non si è certo concluso con l’immissione in ruolo dei colleghi inclusi nella graduatoria di cui l’art. 2bis della legge 143/2004.
Gentile Direttore Troncon, molti di noi hanno quasi raggiunto i 10 anni di precariato e leggere nella sua lettera a noi rivolta, nella quale (recitando le sue testuali parole) apprendiamo che “l’aiuto che la Conferenza ed io in particolare possiamo darvi, sia quello di garantirvi il più possibile procedure selettive trasparenti e omogenee” sfiora l’umiliazione. Ogni anno veniamo “selezionati” in decine di graduatorie e Lei ci propone ulteriori selezioni?
E quale stupore nell’apprendere che tale mozione venga proposta dagli stessi responsabili delle Istituzioni che ogni anno ci reclutano tramite decine di procedure selettive e che spesso siedono proprio nelle commissioni di valutazione dei candidati, ma che ora improvvisamente non ritengono di fidarsi gli uni delle scelte degli altri!
Alla luce di tutto ciò, gent.mo M° Troncon e gent.mi Colleghi Direttori, forse una mozione che avesse avuto a cuore il destino di tanti colleghi e del sistema AFAM, avrebbe dovuto prevedere una riforma del sistema di reclutamento CONTESTUALMENTE alla risoluzione REALE del precariato, come anche le norme Europee impongono.
Cordiali saluti.
Coordinamento nazionale precari G.I. - AFAM