Testo Consegnato ai politici

Le scuole di Istruzione Artistica (Istituti d’Arte e Licei), che vantano una illustre tradizione, avendo alimentato il settore della produzione più tipica del nostro paese, costituita dagli oggetti ad alto valore formale, testimoniano ancor oggi la propria natura di luogo di formazione delle idee che alimentano l’artigianato, la piccola e la media industria, attraverso quella inconfondibile matrice che ha reso qualitativamente inconfondibile la produzione italiana come "italian style" (o se si preferisce "made in Italy").

Le stesse scuole negli anni hanno progressivamente subito un profondo cambiamento riconvertendo il proprio iniziale ruolo limitato al solo sviluppo ed apprendimento delle tecniche e delle tecnologie applicate, in quello di ricerca e valorizzazione dei più diversi linguaggi espressivi.

Tale operazione si è resa possibile grazie a due essenziali ed originali elementi sui quali si è fondata la stessa trasformazione: la valorizzazione della creatività e la consuetudine all’uso del metodo progettuale.

L’azione formativa è avvenuta nella considerazione generalizzata che il laboratorio, inteso come luogo di analisi, di ricerca e di creatività, sia la sede privilegiata nella quale prende forma un metodo progettuale legato ad un modo di pensare "logico".

Le stesse scuole di Istruzione Artistica, in un percorso che ha veduto negli anni sempre più avvicinarsi l’ambito della professionalità (privilegiato originariamente negli Istituti d’Arte) a quello della cultura artistica (privilegiato originariamente nei Licei Artistici), investono oggi le proprie risorse e l’esperienza del passato nelle logiche di progetto applicate ai diversi linguaggi espressivi.

E’ accaduto pertanto che a fianco delle più tradizionali esperienze verso quanto ha pertinenza con i vasti campi attigui alla pittura, alla scultura, all’architettura ed al design, numerose scuole abbiano rivolto la propria attenzione verso ulteriori forme e linguaggi, per i quali il metodo progettuale ed il laboratorio costituiscono una risorsa metodologica di alto pregio: musica, danza, teatro, cinema e televisione costituiscono quella logica espansione di interessi verso la comunicazione e la produzione che in questi ultimi anni, malgrado il ristagno della innovazione strutturale della scuola, hanno condotto a nuove forme di sperimentazione.

Elemento di pregio di tale operazione è il fatto che, oltre all’utilizzazione del metodo ed alla valorizzazione della creatività, le scuole di Istruzione Artistica hanno inteso i nuovi linguaggi dell’espressione non ristretti in ambiti di separatezza, ma accomunati in quel rapporto di contaminazione che contraddistingue oggi le produzioni multimediali, come il cinema e lo spettacolo in genere.

L’idea di una siffatta contaminazione tra i linguaggi nasce da una attenta analisi dei prodotti di consumo e di alta cultura, nei quali sempre più difficilmente si può individuare una linea di demarcazione tra gli ambiti di pertinenza degli stessi linguaggi.

Privare oggi le Scuole di Istruzione Artistica degli ambiti della musica, della danza e delle discipline dello spettacolo, relegando queste a formazioni settoriali, che non tengono conto della interazione dei linguaggi, significa fare un cattivo servizio alla cultura e ragionare in buona sostanza in termini antistorici, ignorando quanto è avvenuto in una vasta ed preziosissima produzione in quel lungo arco di tempo che si colloca tra la nascita del melodramma e l’era della televisione e della multimedialità.

Al tempo stesso mortificare l’Istruzione Artistica significa compiere un grave errore nei confronti di tutti quei settori produttivi (che forse sono talmente numerosi da poterli definire davvero "tutti"), che da essa hanno tratto linfa vitale.

Si vuole infine aggiungere che la congruità metodologica fisiologicamente presente nelle scuole di Istruzione Artistica, unita alla valorizzazione della creatività, intesa come "modo di pensare creativo", hanno fatto sì che gli studenti formati in tali scuole offrano oggi un valido e testimoniato contributo non soltanto nelle idee di produzione, ma nella stessa idea della costruzione di impresa, poiché anche l’imprenditorialità è frutto di invenzione unita alla capacità di gestire in modo logico ed innovativo processi e problemi di complessa articolazione.

Ciò che le scuole di Istruzione Artistica chiedono oggi è: