Si potrà insegnare ancora l'arte?

Comunicato dell’Istituto Statale d’Arte di Monza - sul Convegno Pensiero visivo

15/16/17 marzo – Villa Reale di Monza

Rif. 002
21-03-2001

Le condizioni poste dalla riforma del nuovo Riordino dei cicli scolastici, varato recentemente dai due rami del Parlamento, impediscono alle scuole secondarie di INDIRIZZO ARTISTICO di mantenere la propria specificità culturale e di poter perseguire appieno i loro obiettivi formativi.

L'ISTITUTO STATALE D'ARTE DI MONZA ha organizzato un convegno sul Pensiero visivo, nei giorni di 15, 16 e 17 marzo nel teatrino della Villa Reale di Monza, per verificare, con docenti, studiosi, professionisti e dirigenti Istituzionali delle scuole ad Indirizzo Artistico, se, come e in che misura, le discipline caratterizzanti l'indirizzo, possano perseguire, in tempi pedagogicamente credibili, i loro obiettivi formativi, avendo la riforma ridotto il loro spazio didattico a dieci ore settimanali su trenta complessive.

A giudizio degli insegnanti il progetto di riforma penalizza fortemente questo tipo di percorso formativo, più di qualsiasi altro indirizzo scolastico, compromettendone l'identità culturale, perché non vengono rispettate le loro particolari esigenze didattiche; nelle quali la trasmissione delle conoscenze e delle capacità passa attraverso la trasformazione delle facoltà dell'immaginazione, della fantasia e della creatività in capacità quali la percezione, l'espressione, la rappresentazione, la progettazione e la modellizzazione. E' questo un particolare processo di apprendimento graduale e costantemente guidato dalla presenza dell'insegnante, in cui la sensibilità e la partecipazione anche emozionale del discente è un prerequisito imprescindibile.

Acquisire quel particolare saper-fare, che si qualifica come una incipiente capacità artistica, implica una tensione ed un coinvolgimento globale, attraverso il quale l'insegnante e l'allievo rendono vive la trasmissione, il primo, e la ricezione, il secondo, trasferendo nel come-fare il proprio modo di essere e di sentire il mondo. -

L'acquisizione di queste capacità, non la si può rinviare o momenti ulteriori, successivi al ciclo secondario, poiché l'età compresa tra i dodici e i quattordici anni è sul piano evolutivo decisiva; infatti è questo il periodo in cui si sviluppano alcune sensibilità psicomotorie e alcune attitudini percettive e manuali che una volta perse non sono più recuperabili e men che meno si possono affidare ad una mera ripetizione di esercitazioni individuali lontane dalla didattica frontale.

Ciò che appare poi dei tutto incomprensibile è che non si tiene conto del fatto che l'Istruzione Artistica rappresenta un'esperienza unica nel contesto europeo, e per di più fortemente radicata nella tradizione scolastica e culturale del nostro paese. E' in questo tipo di scuole che hanno avviato la loro fonnazione gran parte di tutti quei designers, grafici, architetti, stilisti, pittori, scultori e secnografi.. che con la loro creatività e professionalità hanno reso sempre più prestigioso il prodotto made in Italy; per cui essa andrebbe tutelata e proposta al resto dell'Europa come un modello da imitare piuttosto che come una tradizione da azzerare.