Finanziaria: anche per la Scuola la "cassa integrazione"

Comunicato Stampa

Rif. 042/S
25-09-02

La trattativa sul contratto non parte. Dell’atto di indirizzo all’ARAN si sono perse le tracce. Intanto però arriva una finanziaria che individua nella scuola e nei suoi operatori la fonte di tutti gli sperperi e gli sprechi. Una finanziaria che vuole risanare i conti pubblici affondando la scure dei tagli solo sulla scuola pubblica.

Se dovesse essere approvata così come proposta, questi in sintesi i provvedimenti che entrerebbero in vigore dal prossimo anno scolastico:

A questi provvedimenti ancora solo proposti dalla bozza di finanziaria presentata dal Ministro Tremonti, si aggiunge il decreto legge approvato la scorsa settimana dal governo che prevede per il personale che dovesse venirsi a trovare in esubero la collocazione in "disponibilità" (cassa integrazione) per un periodo massimo di 24 mesi con una indennità pari all’80% del solo stipendio tabellare con esclusione di tutte le indennità. Alla fine di questo periodo, se nel frattempo non si è trovata una nuova collocazione, scatta la risoluzione del rapporto di lavoro. Nel frattempo saranno attivati corsi di riconversione professionali obbligatori senza alcuna garanzia di corrispondenza fra titolo di studio e classe di concorso.

Colleghi che dirvi, gli effetti devastanti di questi provvedimenti sulla scuola pubblica sono di tanta evidenza che ogni commento ci pare davvero superfluo.

Ci auguriamo che, ora più che mai, il fronte sindacale sappia recuperare una grande unità in difesa della categoria e della qualità della scuola pubblica. Questi provvedimenti rappresentano anche un tentativo di delegittimazione del ruolo contrattuale del sindacato.

Siamo più che mai convinti che la civiltà e la maturità di un popolo si misurino, in primo luogo, dalla qualità della sua formazione pubblica. La scuola è un investimento, non uno spreco, non un ramo secco da tagliare. Per questo chiederemo il consenso e la solidarietà degli studenti, delle famiglie, degli intellettuali, della società civile perché in gioco ci sono il futuro e le speranze dei nostri ragazzi.

Non difendiamo solo la nostra dignità di operatori della formazione o il salario di migliaia di collaboratori (800 euro al mese) che rischiano di trovarsi in mezzo alla strada, ma la crescita culturale e civile del paese.

Il presidente della repubblica Carlo Azelio Ciampi, nel corso della cerimonia inaugurale del nuovo anno scolastico, ha ricordato i ragazzi del carcere minorile di Nisida e la lettera che gli hanno recapitato, nel corso di una sua recente visita, i giovani reclusi. Tanti di noi non sarebbero finiti qui se avessero avuto, dicevano in sintesi questi ragazzi, un’istruzione.

Ebbene questa è la scuola a cui noi pensiamo. Una scuola che svuoti le carceri, che non emargini i diversi, che educhi alla cultura della solidarietà e della tolleranza. Con i tagli e le sforbiciate improvvisate non si va lontano

Arrivederci al prossimo numero, nel frattempo consultate il nostro sito internet all’indirizzo http://unams.it Vi terremo informati.

Intanto buon lavoro.

Franco Lillo